Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 18 - 30 marzo 1898

RIVISTA POPOJ.,AREDI POLITICALETTERE E SCIENZE SOCIALI '!55 Il totale della lista delle dote americane passate all'estero raggiunge i 176,130,000 di dollari, dei quali 50 milioni in Francia: Gl'Inglesi non sono me□o attivi dei Francesi nel dare la caccia alle doti americane; vi hanno messo anzi un poco del loro spirito pratico e calcolatore. Così il Medley rispondendo al William che nel suo celebre opuscolo , Made in Germany, gettava un grido di allarme sulla decadenza dell'Inghilter~a - della quale decadenza portava come un indizio importante lo sbilancio tra importazio□i ed esportazioni - gli osserva che vi sono molte altre e□trate che colmano la ditfere□za. Tra queste entrate extra-commerciali ed extra industri~li, il Medley, come la cosa più naturale del mondo, annovera la bella cifra di 20 milioni di sterline all'anno che l'America paga all'Inghilterra per le doti delle don□e dell'Unione che hanno preso marito nell'aristocrazia e □ella borghesia della Gran Brettagna I Iohanet fa notare un fatto importante a conoscere, che cioè non potrebbe citarsi un solo esempio di Americano che abbia sposata una F.rancese di famiglil aristocratica. L'Americano non ha blasoni aa dorare, e non apprezza il blasone non dorato che gli offrirebbe una fanciulla nobile. E a proposito di ciò Johanet dice: « Diciamolo a lode delle donne francesi, che i milioni non le tentano affatto, o piuttosto la loro conquist1 le forzerebbe a sacrificare troppi sentimenti sacri per loro : religione, patria, famiglia, costumi. » Non sapremmo conchiudere meglio, ed intanto Johanet non è socialista! La famiglia svanisce, non vi son più famiglie! I socialisti non sono più i soli a consta tarlo. Questo fatto conduce l'Autore a fare lo storico delle principesse dell'età dell'oro; disgraziatamente nou possiamo seguirlo nel suo studio. Ci fa difetto. lo spazio. Ma intanto ci pare interessante di dirne qualche parola. Non esiste più in America, attualmente, che una sola aristocrazia, quella del dollaro. Essa è apparsa alla metà del secolo colla scoperta nelle miniere aurifere, lo sviluppo delle ferrovie, l'estensione del commercio e della industria. Essa s'è ingrandita accanto alla vecchia aristocrazia titolata, stemmata e decaduta; essa ha infrante le corone, lacerate le pergamene, demoliti i castelli feudali, eJ oggigiorno l'aristocrazia dél danaro è onnipotente. Essa ha edificato dei castelli d'oro sui quali ondeggia il vessillo della egoistica plutocrazia. Fra le sue mani si trovano i poteri governativi; essa presiede i destini del paese, essa e onnipotente : è la padrona assoluta della libera America. . . . Le donne dei ricchi commercianti e dei grossi industriali si sono a poèo a poco introdotte nella casta secondaria. fase hanno coadiuvato le vecchie marchese in opere dette di carità, organizzate dal clero. Esse si sono poste d'accordo colla « haute ». Si sono incontrate nelle chiese, banno avuto il loro p11co all'Opéra; si sono strette relazioni fra i discendenti dei signori inglesi e le figlie dei mercanti di legna o di buoi, dei borsisti o degli industriali, in una parola di tutti i pervenuti della borghesia; le principesse del dollaro hanno tratto al loro seguito i loro mariti, i loro padri e fratelli e la fusione fra le due classi s'è fatta cosi sulle arie della Traviata e alla voce stridula e falsa della Carità. Per ritornare al nostro soggetto e per finire, noi avvertiamo i Castellani ed altri cacciatori di dote che la selvaggina non e ancora distrutta in America e che vi é ancora un certo nu111erodi cerbiatte che possono essere cacciate. Per .:oloro che questa evoluzione del matrimonio potesse movere a sdegno, diremo con Bebel. « Il matrimonio è legato alla Società e non si potrà trasformare e farne ciò che dovrebbe essere che il giorno in cui la società san\. trasformata. » Eo. CLAR1s. c§perimentalism§ociale GU scioperi inglesi. Le ore di lavoro, i salari e Io sviluppo delle 1'rades Unions. L'ultimo grande sciopero dei meccanici, di _cui si occupò la nostra Rivista, e che è stato trattato ampiamente nella 'l{.ivistapolitica e letteraria dall'on. Colajanni, rende interessante le notizie sul movimento operaio inglese negli ultimi sette anni. Le cifre seguenti, date dalla Labour Gazette, organo ufficiale del Board of Trade, ci dà, per mestieri, il numero d'operai scioperanti dal 1891, permettendoci cosi un giudizio esatto sul progresso o la decrescenza delle Unioni. Riassumendo, si può dire che se si sono avuti meno scioperi nel 1897 che nel 1896, essi sono stati più serii ; si giudichi: 1021 scioperi nel 1896 contro 965 nel 1897; ma i primi comprendevano 198.687 operai, i secondi 2 5 3.000. La tavola seguente ci dimostra il numero d'operai che si sono posti in isciopero, nei differenti mestieri, dal 1891 al 1897: 1891 1892 1893 1894 1895 1896 1897 llu,alori 25,229 15,979 15,348 13,814 9,216 33,470 15,250 Minatori 51,427 I 20,386 506,182 216,580 83,879 67,203 49,000 Jleccanici 60,502 40,121 30,415 27,974 46,439 48,210 I00,500 Ttuitori 44 837 103.255 46,041 40,027 64,297 33,717 37,250 Manif.obi1i40,99215,536 9,948 5,576 50,071 4,016 6,750 Divini 44.473 41,522 28,452 20,274 9,8;6 12,071 24,250 !67,,60 m,799 636,386 m,m m,m t98,6S7 !33,ooo Riassumendo, si constata che quest'anno l'industria mineraria e quella edilizia mostrano una decrescenza del numero d'operai in isciopero, mentre i meccanici un aumento dcvuto al grande sciopero. L'anno 1897 sarà per essi quello che sono stati il 92 pei tessitori e il 93 pei mina tori. Visto il numero degli operai scioperanti, è interessante sapere per quali cause, questi scioperi, o lock-out, sono scoppiati: possono riassumersi in due capi: i salari e le ore di lavoro. Negli stessi anni (91-97), il numero degli operai in isciopero si ripartiva cosi : 1891 1892 893 1894 1895 1896 1897 0redilav.130,091 207,034 567,t06 234,903 143,191 ll5,817 96,000 Salario 13,362 . 2,756 1,191 6,105 2,858 3,658 57,000 Il salario, naturalmente, è sempre stato un motivo di sciopero, ma è notevole che il movimento in favore della

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