RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTEI\E E SCIENZESOCIALI '!53 interesse e di cbarme per evocazione di fatti mal noti o sconosciuti, e per disinvoltura e spigliatezza di forma. A questa prima categoria appartiene anche L'Ardigo artista del Gazzani : è questo uno studio veramente geniale, fatto con assai garbo, pieno di affetto e di venerazione per il vecchio maestro ; soltanto mi meraviglio come mai il Gazzani, che mostra di conoscere tanto bene la vita· intima dell'Ardigò, assieme alla passione per la meccanica, l'architettura, l'ornato, l'intaglio, il giardinaggio, non ne abbia pure ricordati i tentativi poetici, di cui uno è anch.: a stampa col titolo Uno scherzoin un' ora allegra (1). Fra quelli dell'altra categoria, ci si presenta primo il saggio del Negri sopra La conversionedi R. Ardigo. Se v'era uno in Italia che potesse studiare la conversione così fortemente suggestiva dcli' Ardigò, cogliere il -modo con cui quell'anima pensierosa era passata dalla fede ingenua dei primi anni al dubbio tormentatore, dal dubbio alla negazione aperta e recisa, quell'uno era certo Gaetano Negri, già addestrato, per studi precedenti, all'analisi minuta e paziente dell'anima umana. E l'esito corrisponde alla aspettativa. Chi abbia letti gli altri saigi del Negri, ritroverà anche in questo la stessi osservazione calma, la stessa forma sempre efficace, sempre aderente al pensiero, se non letterariamente perfetta, la stessa serena imparzialità, scevra da ogni preoccupazione, di ogni spirito di scuola e di partito. E se queste belle pagine non potranno essere paragonate alle bellissime che egli scrisse sopra le conversioni di S. Agostino, S. Paolo, del Renan, ciò va attribuito soltanto alla scarsezza del materiale, che si riduce, in ultima analisi, a quel c:1pitolo della Morale dei Positivisti nel quale l'Ardigò stesso fa la sua confrssione ( 2 ). Allo studio del Negri segue un9 del Tarozzi, che fa giustamente notare com«: l'Ardigò interpreti i fenomeni naturali nel modo migliore,. e più confacente ad acquetare le travagliate coscienze moderne ; ed un altro di Achille Loria, il quale, con l'aristocratica eleganza e limpidità di forma che gli è solita, rileva la grande efficacia esercitata sulla economia politica italiana dal metodo positivo dell'Ardigò. Notevoli ancora: uno studio del Faggi, lo psicologo dottissimo che tutti conoscono, sopra le dottrine psicologiche dell'Ardigò, (alle quali move alcune obiezioni) e le differenze che le dividono da quelle dello Spencer e del Bain ; uno, forse un po' prolisso, ma limpido e compiuto, di Vittorio Benini, sopra La filosofia positiva e R. Ardigo ; un altro dell' Asturaro, che ci parla delle idealitàsociali, le quali costituiscono forse la parte più originale e più geniale fra le dottrine dell'Ardigò ; e in fine il diligente confronto del D' Aguanno, fra le teorie cosmologiche, psicologiche ed etiche del1'Ardigò e ddlo Spencer. Ma quelli che io non esito a chiamare i migliori fra quanti costituiscono il volume, sono lo studio del Groppali sopra Le teorie sociologichedi R. A., e quello non meno ~oderoso del Puglia su R. ..A. e il modernopositi- (1) Roberto Ardigò - U110 scherzo i1I un'ora allegra - Padova, Tipografia all'Università, 1895. È una poesia in dialetto mantovano, piena di brio e di freschezza, sopra la leggenda della fondazione di Mantova. (2) Operefilosofiche. Volume III. Parte lii" C. J. par. 22. vismo etico-giuridico-italiano. Il Groppali, dopo aver rilevato il contributo portato dall'Ardigò alla sociologia,_ dopo avere studiata la genesi, lo sviluppo, l'ambiente in cui si svolse il suo sistema sociologico, fa di questo un compendio veramente magistrale: e fermate le differenze che corrono tra esse e ogni altro sistema presente e passato, si addentra a studiarne la consistenza scientifica. Mi dispiace di non poter accompagnare l'autore in questo suo profondo esame critico, a conchiusiooe del quale egli nota giustamente che se molte parti della Sociologia del1' Ardigò « dovranno necessariamente cadere, spezzate e infrante sotto l'urto del progressivo sviluppo del pensiero, le sue idee fondamentali, come i granitici macigni su cui riposano le grandi costruzioni dell'antichità, resteranno sempre invitte anche contro i colpi più irruenti della critica ventura. » Studio, dottrina, acume critico, chiarezza di idee e di concetti, sono le doti che si rivelano in questo studio del Groppali, e confermano ancora una volta la bella fama di sociologo coltissimo che in onta alla sua giovane età, egli ha già saputo acquistarsi. Il lavoro del Puglia, per la mole, l'ordine ddle ricerche, la profondità- della coltura che rivela, le conclusioni cui giunge, ha molti punti di contatto con quello del Groppali. Quindi io non cercherò nemmeno di fare un breve riassunto dei cinquantatrè paragrafi che lo costituiscono: mi limito soltanto ad osservare che anche il Puglia, dopo un esame tanto minuzioso, conchiude che « il sistema etico-giuridico di Ardigò segna a una nuova fase evolutiva del pensiero filosofico italiano, ed è conforme al genio nostro, ed è pratico e speculativo nel tempo stesso. » Assieme ccn questi due lavori, al posto d'onore, avrei messo volt:ntieri :inche il prezioso studio del Montalto (L'intuizione nella vita psichica), se l'argomento da esso svolto non fosse alquanto estraneo allo scopo del presente volume: ma questo, che può sembrare un rimprovero, è anche per altra parte un elogio, e significa che se il Montalto vorrà staccare il suo lavoro e ripresentarcelo con qualche ampliazione, farà opera assai onorevole a sè stesso, e utilissima per districare uno dei più oscuri problemi della psicologia della gnoseologia. Mi rimarrebbe ancora a dire qualche cosa dei due ca, pitòli, staccati da un'opera che uscir:l. tra breve, nei quali il Marchesini ragiona della realtà psico-fisica nella dottrina dell'Ardigò; ma basterà ch'io dica come anche in questo studio il Marchesini mostra di avere assai bene studiate, meditate, assimilate le dottrine dell'illustre maestro, di cui egli è uno dei più fervidi e valorosi discepoli. Ma è ormai tempo che io tralasci di diffondermi nell'esame particolareggiato dei vari lavori: opere come queste non vanno studiate analiticamente, ma nel loro complesso ; più che nelle singole parti, devono essere considerate nelle linee generali, di cui quelle parti debbono comporre un tutto armonico, rispondente al fine per il quale furono riunite. E, come già dissi da principio, il lavoro può dirsi a questo riguardo quasi completamente riuscito: leggendolo, qualunque persona colta, anche se non particolarmente versata in filosofia, può farsi un concetto chiaro e preciso delle dottrine del granèe positivista, dtl loro intrinseco valore, del poi.to che sono destinate ad occupare nella storia del pensiero filosofico
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