Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 17 - 15 marzo 1898

RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI '!35 Algeria, questi vilissimi esseri, usurai, ruffiani, parassiti, oggetto dell'eterno disprezzo e dello schifo dei Maomettani loro Yicini e loro padroni. Le consegurnze di que-;- st'~tto mostruoso erano naturalmente prevedibili. Gli arabi risentirono l'indegnità del trattamento t: si solleva rono; e delle truppe, che altrimenti avremmo adoperato contro i prussiani inv:isori, dovettero spedirsi a sedare la ribellione in Algeria. Perfino Anatolio Leroy-Beaulien, per quanto sia filoseruita, è costretto ad ammettere che l'atto di Cremieux fu atto da ebreo e non da patriotta francese. Numericamente gli ebrei formano la cinquecentesima parte della popolazione francese, e intanto sono già padroni di un quarto della proprietà privata del paese - venti miliardi su ottanta - ; comandano i mercati, posseggono il potere esecutivo, il legislativo e il giud;ziario: ora vorrebbero impadronirsi dell\sercito, ma questo sarà lo scoglio contro il quale la loro ambizione andrà in frantumi I iVIa non credete che con la rigida applicazione delle leggi Yigenti contro l'usura, il monopolio, la concorrenza sleale e tutte lt: altre infrazioni si potrebbe raggiungere lo scopo? - No, mille volte no. Le leggi esistenti non rispon· derebbero mai alle necessità della situazione. Quello che noi chiediamo è una legge speciale, simile presso a poco a quella che esisteva prima del 1789, la quale renda impossibile agli ebrei di spogliarci più oltre. Gli ebrei, Re del denaro, che comandano a questo paese, devono esser resi inocui; le loro vergognose mano'!re fìnanliarie, il loro monopolio dell.t ricchezza nazionale, deve finire, i tentacoli del mostro devono essere recisi. Le loro immorali $Orgenti di lucro saranno tagliate, gli ebrei dovranno cominciare ad ascoltare il consiglio del D.r Herzl, e decidersi a tornarsene in Palestina in massa. - Credete che questa legislazione che voi desiderate verrà? - Io, certo, non mi aspetto nulla da questo governo, e ritengo che non vi sia sai vezza fuori di una sollevazione del popolo. Essi non la temono e questa cecità appunto li farà lottare coi denti e con le unghie contro la legislazione che li· colpisca, fino a che non venga il grande giorno in cui il popolo farà la grande lessive. La nostra presente condizione di decadenza, con le sue sozzure, i suoi vizii, la sua pornografia si potrebbe dimostrare direttamente discendente da origine ebrea. Non contenti di spogliarci di quanto abbiamo al mondo, essi hanno attaccato il presidio delle nostre virtù, della nostra moralità e della nostra religione. Ma il giorno del giudizio verrà I Max Nordau Alla domanda del signor Sherard - andato ad intervistarlo per la Review of Reviews - se egli temesse complicazioni dall'attuale movimento antisemita, Max Nordau rispose: - Secondo me noi ci avviamo semplicemente verso una nuova notte di S. Bartolomeo; verso un massacro il quale sarà limitato soltanto dal numero di ebrei che i cattolici potranno trovare per massacrare. La strage sarà ristretta dal solo fatto che nei paesi latini non è facile distinguere l'ebreo dai suoi caratteri fisici: il tipo del francese del mezzogiorno ha grande analogia col tipo ebreo e i rivoltosi esiteranno a colpire un ebreo che non conoscono come tale per timore di colpire invece un francese meridionale - Ma, dopo tutto, non si può negare, che gli ebrei siano fin d'ora stati molto favoriti in Francia ... - Niente affatto I In Francia, come in qualunque altro paese, la storia degli ebrei è storia di sangue e di dolori. Al tempo delle crociate i prodi cavalieri che partivano per Terra Santa esercitavano le loro spade e la loro abilità nell'uccidere, sugli ebrei; e dovunque Pietro d'Amiens predicava, lasciava dietro di sè i germi di un massacro di ebrei. Nel I 306 vi fu un massacro di ebrei in tutta la Francia. Segui allora l"espulsione in massa di Filippo il Bello e per parecchi secoli dopo non fu loro permesso di vivae in altra parte della Francia fuori del ghetto di Borde~ux. - !\la la rirnluzione emancii:ò la vostra razza. - Si, dopo una dura lotta da parte dell'abate Gregoire contro la resistenza di Rohan e di Rochefaucauld. Ma come poteva la rivoluzione rifiutare questa emancipazione sotto l'implacabile logica della dichiarazione dei diritti dell'uomo? Gli ebrei non erano uomini? Non avevano, come tali, diritto ad essere riconosciuti? Poi Napoleone I, ciò è vero, favorì gli ebrei. Egli era un uomo di grande immaginazione, il quale sarebbe stato un gran romanziere se non fosse stato un grande conquistatore, e lo spettacolo di questa antica razza disseminata sulla faccia del globo colpiva la sua immaginazione. Così egli ebbe dei sogni come quelli di Alessandro il Grande, sogni di conquiste orientali, il dominio del Levante, dove, a parte la sua politica, sarebbe stata la ricostituzione del regno di Giuda, come fu uno dei suoi sogni politici favoriti, rispetto all'Europa, la dcostituzione del regno di Polonia. Napoleone era davvero un amico degli ebrei. Egli li ammetteva nelle file degli ufficiali dcli' esercito, permetteva loro di partecipare ai beneficii della Legion d'Onore, mentre ricusava a qualunque ebreo di affermarsi nelle provincie di Oriente dell'impero francesr. Allora gli ebrei godettero in Francia gli stessi diritti di cittadini che godevan0 come uomini. Rimaneva alla chiesa cattolica, nella fine del secolo decimonono la missione di indirizzare la reazione contro di noi, di incitare la plebe di spazzare la faccia della terra dalla no,tra razza scomunicat.t con la violenza e col delitto. - Accusate seriamente la Chiesa Cattolica di essere in fondo a qu'!sta agitazione antisemita? _ Con tutta la maggior serietà. Dio guardi che io, il quale nella mia persona e nella mia famiglia ho sofferto persecuzioni per tutta la mia vita, voglia farmi alla mia volta il persecutore di qualcuno lanciando false accuse ; ma innanzi all'evidenza non posso venire ad altra conclusione cht tutta questa esplosione sia stata preparata e sia fomentata da Roma. Basta leggere dut: articoli apparsi recentemente nell'Osservatore'J:{.omano, l'organo del Vaticano. li primo di essi che ha, si può dire, dato il segnale della esplosione della furia antisemita in Francia, fu pubblicato circa due mesi fa. Era diretto contro il sionismo e l'argomento era che gli ebrei devono esser sempre banditi, una razza senza patria, perché si avveri la profezia, e che noi dobbiamo per sem-

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