Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 16 - 28 febbraio 1898

RIVISTA POPOLARE m POUTICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI Non basta Nell'indnstria si contavano 1892 5,269,489 uomini 1,126,976 donne 1895 6,760,097 )) 1,521,133 )) Ciò fatto, entriamo rapidamente nel nostro campo, e cerchiamo, brevemente, commentare la evo! uzione politica e sociale della Germania. Tra i numerosi fenomeni che si presenteranno, è necessario scegliere quello tipico, che potrebbe far conoscere le tendenze che in codesta evoluzione agiscono. Un paragone tra la Germania e la Svizzera ci darà il fatto nostro. Proprio sul principio dell'anno 1897 scoppiò lo sciopero dei lavoratori nel porto di Hamburg. Poche settimane prima del Natale un piccolo gruppo d'operai abbandonò il lavoro: in meno d'un mese gli scioper,111tifnrono 16,000. Ogni organo dello stato si occupò della questione. Un ministro di stato stimmatizzò con parole di fuoco lo sciopero, l'imperatore espresse la sua contentezza, per la resistenza che il capitale opponeva al lavoro. Ma lo sciopero, che aveva la sua causa odia elevazione di saluio, in breve cambiò aspetto : di una questione economica se ne ebbe una politica. Non più una sociale, ma una politica lotta, non più l'elevazione dei salari, ma il rispetto del cittadino nel sajo dell'operaio. Ed ecco entrare in iscena i partiti. A fianco degli scioperanti, risolntamente, solo i sozialdemokraten, cd i 11atio11al-socialen si posero: gJ; altri - anche liberali - aprirono subito un fuoco di fila. Non si trattava più di socialismo e capitalismo, ma di assolutismo e liberalismo. Sebbene non mancassero aiuti materiali (da 15 3 a 194,000 nurchi per settimana) in Febbraio gli scioperanti si diedero per vinti. Molto si è scritto sulle cause di questa, diciamola pure, disfatta degli operai, dovuta, non a debolezza di organizzazione, ma semplicemente al fatto, che la potenza dello stato si unì con quella della cieca borghesia amburghese. Poco dopo ques:o brutale atterramento, scoppiò in Svizzera uno sciopero fra gli impiegati della Nordostbalmgesellscl,aft • iOOO persone nella notte dell' 11 al 12 mlrzo abbandonarono il lavoro. I ferrovieri vantavano un credito verso la società. In 36 ore tutto fu aggiustato: il debito riconosciuto, la promessa di estinguerlo legalmente, data. A mezzodì del I ì marzo il lavoro fu ripreso. In Hamburg s'era lottato per tre mesi con danno del commercio, con la rovina di parecchie esistenze, con la perdita di milioni, per riuscire a nulla. Qui, invece, senza lotta, s'era ottenuto tutto. Lì una vittoria della forza sul dritto e sugli interessi generali, qui la vittoda del dritto e della opinione pubblica sugli interessi capitalisti; li la umiliazione, la derisione, lo scoraggiamento come resultato, qui un nuovo fatto che viene a rafforzare la coscienza di un dritto universale, l'idea d'una possibile pace, come ultinu conclusione. Gli effetti? Senza tema di cadere in esagerazioni può affermarsi che la sconfitta dell'operaio, nella lotta per il salario è sempre un danno per la società. Una classe operaia che non è capace di consumo, non può essere di fondamento a nessuna economia fiorente. :Ma nei conflitti, nati per causa di salari, lo Stato non potrebbe, non dovrebbe intervenire, poichè dovrebbe riguardMli come .:ose che non escono dall'ordine naturale. Intervenendo, dowrebbe necessariamente proteggere J'un0 e l'altro dei contendenti. E qui sta il male; il diritto d'un cittadino non può .essere maggiore o minore di quello di un altro. E veramente, oggidì, la miggiore funzione ddlo stato cons,ste nel ;?stenere le cla;si possiJenti: b sta osservare le innumerevoli spese necessarie per la protezione ddb proprieti privata! Or., si domanda, e coloro che niente han:10 a temere, perchè niente hanno da perdere, quali benefizi ritraggono ? )Jon solo nessuno, ma essi debb.Jno pJrtecipare a quelle SJese I Da qui l'odierno contrasto fra società e sia/o. Lo sciopero d'Hamburg mostra chiaramente che in Germania non si ha uno stato [i. berale, che, ove debba intervenire, in un conflitto sostenga gli interessi della maggioranza dei suoi associati. Appunto questo è l'elemento che informa l'odierna evoluzione dell'impero tedesco: Il contrasto fra Stato e Società, politica e sentimento sociale del dritto. Così poi si spiega il grande sviluppo del partito socialista, che ogni giorno vede ingrossare le file, gi:\ piene d'aderenti, i quali poco si curano del programma. Più la Sozia/demokratie accresce la sua importanza ed influenza politica, e più perde il suo primitivo carattere dottrinario, più la famosa ;ocietà socialista cade in silenzio : 1 congressi, e specialmente l'ultimo di Hamburg, lo provano. Il più accorto è, certo s:ato l' Auer, il quale ha mes;o la discussione su un terreno sicuro : - Tranquilli ! ha egli detto. Noi siamo stati oppositori del triplice voto: lo siamo e lo saremo. E che perciò? Solo perchè l'arma non è quella che vorremmo, dobbiamo affrontare i nemici inermi? - E torto ebbe il Liebknecht a combattere I' U11er con la solita litania, che finisce nella as• soluta inutilità dei Parlamenti. La eterna illusione : non si tratta di una lotta fra socialismo e capitalismo, ma di un'altra è più seria, fra assolutismo e liberalismo. Si tratta di vedere se lo Stato debba intervenire nella evoluzione sociale per sostenere gli interessi di alcune classi. Si combatte per un regime politico. non per un sistema sociale. I socialisti si schierano contro il militarismo, ma riconoscono la necessità odierna degli armamenti. In questo complesso di fatti trova la sua spiegazione il movimento evangelico, ed il partito nazionale sociale, diretto ed organizzato dal parroco Naumann. Anche a codesto partito manca qualche cosa, e nell'ultimo congresso la mancanza fu sentita. Bisogna democratizzare la nostra società - fu detto. Ma, e come ? La monarchia - propone il professore Sohm. La potenza dello stato si trova nella monarchia. La monarchia appai tiene a tutti, e tutti appartengono alla monarchia. Non fosse altro : mantiene unita la società. Ma, con buona pace del professor Sohm, se ciò fosse vero non troveremmo oggi codesto contrasto fra stato e società. E la Svizzera ? Il principio monarchico ed il democratico solamente in un primo stadio di civiltà potettero andare uniti. L'era del costituzionalismo oramai è passata. Resta assodato che il problema, ch'oggi agita la Germania, è questo riguardante la formola dello stato. D,i tutti si nota la debolezza delle associazioni commerciali tedesche, che, in tanto progresso, restano poche e meschine. E nell'azione dello stato appunto va ricercata la ragione di questa debolezza. Con:edete pieno agli operai il diritto di coalizione, ed avrete guarito il male. Sia, come vuole il professJre Gurke, h fabbrica non più una casa, ma un luogo pubblico, dove lo stato debb.i intervenire. Sia pure. Perché, però, intervenire per sostener solo le ragioni dei meno? Verso la fine di Agosto, in Zurigo, s'è tenuto un congresso per la protezione internazionale degli operai. Tutte le nazioni sono state rappresentate, e le tesi discusse, le risoluzioni prese possono propdo dirsi la conseguenza diretta dell'azione esercitata dallo stato, uegli scioperi, nei movimenti operai, in tutto il movimento del lavoro. È certo però, che, se questi sono i mali, se questi sono gli inconvenienti lament<1ti, i rimedi non sono impossibili, la guarigione della società non è lontana. Fra le tanti speranze, che, inflmemente, molti fan nascere ed alimentano negli animi dei sofferenti, questa sola resti confortatrice. L'ha detto Gustavo Schnvlller i - Il secolo venturo sarà il soriale, la struttura della società sarà molto modificata, Xas~erà un albero, un grande albero sociale, i ctJi rami lunghi si ests:nderJnno su tutti, e su tutti porteranno i frutti, i quali saranno qudli che un albero immune da ogni male può dare, un albero le cui radici si trovino fra nuove e più giuste istituzioni. (Neue deulsc/JcR1111dscl,a11 Genn. 98), 'Paola Lombroso: Sesso a volontà. (U11 precunore del Dr. Scl,mk). li profo::ssore OrchJnski jell'Università di Charkoff ha trattato del sesso a volontà in una voluminosa memoria sulla eredità 11ellefmniglie 11or111aeli nelle famiglie malttle. Egli ha

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