'!l6 RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI cosa, osservarla sotto tntti i rapporti e metterla viva e vera innanzi agli occhi del lettore, si nota invece il bisogno impulsivo, irresistibile di passare da un'emozione ad un'altra. Le emozioni, ecco il Paris, un'insieme di emozioni, deboli, tenui, appena appena sentite che fan capolino e scompaiono. E perciò Emilio Zola vede della psiche sociale le crisi, le eruzioni, ma non sa osservarne le pulsazioni ritmiche e normali. Così dell'aristocrazia egli nota solo le psicopatie sessuali da cui è affetta; no.1 ci mostra quest'aristocrazia col vuoto che l'avvolge, col suo spleen, con le sue follie, con le sue impulsività, coi suoi suicidi, con la sua set.: insaziabile di sensazioni violente, che eccitino e tengano desto l'organismo snervato e intorpiJito dall'ozio, col pervertimento di tutti gl'istinti. Fissa lo sguardo sul parlamentarismo e cerca di scolpirlo nei momenti più tipici e caratteristici, ma ne vien fuori un mondo molto diluito, sarei quasi per dire molto depurato. Non si vede che ciò che galleggia a fior d'acqua : la corruzione cioè degli uomini di governo, cui la Fr:incia assistette ali' epoca· dolorosa del Panama, e il loro crudo egoismo. Quali siano invero sotM tutti gli aspetti gli uomini parlamentari, come l'ambiente degenerato influisca a modificarne lentamente la psiche, sì da risvegliare i più strani ed abominevoli appetiti, le manifestazioni di senile impotenza a cui si abbandonano, il servilismo che fa capo a tutto, la suggestione che esercita il s~ggio ministeriale e gli a rtifizi per conseguirlo, il completo disint.:resse delle sorti del paese, la corruzione nelle lotte elettorali, gli armeggi di corridoio, gli schifosi dietroscena, ecco quanto avrebbe dovuto analizzare. Tutto è in via di evoluzione, tutto si trasforma, par che egli dica ad ogni pagina, ma questo trasformismo sociale egli non lo studia nella vita nervosa e travagliata d'oggidi, non lo guarda nella scienza, e tampoco nella letteratura e nell'arte. Per ritrarre la più grande tendenza dell'epoca, il socialismo, non ricorre che al solito espediente : il simbolo. Un povero deputato, che ha tutto l'apparenza di un Messia, convinto che fra sei mesi il suo ideale sarà opera compiuta. Quale incarnazione, quale puerilità l Perchè non ci mostra come il socialismo vada sempre più espandendosi, quanto in q11elle teorie ci sia di vero e quanto di utopistico, il misoneismo della gran maggioranza, la cruda lotta cui spinge la b1•amosiadi conservare le avite ricchezze, la ribellione degli uni e l'ostinazione degli altri, il salariato come sorga a vita novella, la vita industriale infine coi suoi scioperi e con le sue sommosse? E di simboli si serve per dirci quale sia la scienza, quale l'arte in questo fin di secolo: li è un professore di chimica, seduto comodamente nella sua poltrona, d'onde di tanto in tanto emette parole magniloquenti e insignificanti, vera figura di accademico, qui un giovane scultore che per incarico di una basilica eseguisce un angelo, lavoro rifiutato perchè nelle diverse pose non lo si vede compenetrato del misticismo più genuino e profondo. L'idea c'è in forma embrionale, e l'autore non riesce ad afferrarla e concretarla. Figurine pallide, diafane sono i tipi di anarchici che ci pone innanzi, i quali più che personificare gl 'istinti violenti e brutali, le utopie tinte di ferocia e di sangue, lo spirito di distruzione che li muove, sembrano degli esseri affetti semplicemente da arresti di sviluppo. Tutto è senile in questo libro: Emilio Zola, il grande positivista, invecchiando s'è fatto simbolista. Una fisiologia, geniale e profondl, della lotta che si combatte fra le varie classi sociali, con le sue piccole scaramuccie e le sue grandi battaglie, con le sue violenze e coi suoi spasimi tormentosi, coi suoi trofei e coi suoi cadaveri, ecco quale dovea essere il Paris. E q1ti farei punto se gli odierni avvenimenti di Fracia non mi obbligassero a dire ancora qualche parola. Ho criticato in Emilio Zola il romanziere, ultimo stampo : plaudo ad Emilio Zola, strenuo, titanico combattente a prò dell'umanita e della giustizia conculcate ed offese. Possa la gloriosa opera sua, in on momento sì triste e doloroso pel popolo francese, esser feconda di bene e, possa vincendo il bestiale furore di tutti quei forsennati che si fan paladini di un branco di delinquenti, ridonare la liberti! al!' infelice relegato dell'isola del Diavolo che là, sullo scoglio lontano, fra tormenti e torture inauditt', espia colpe non sue. FRANCESCO DE NoRA. VARIETÀ Braccia e gambe - li laboratorio antropometrico di Londra ha studiato le differenze della forza e della lunghezza delle braccia e delle gambe, tanto negli uomini che nelle donne. Per gli uomini si ha : il 50, 9 °lo col braccio destro più forte del sinistro, il I 6, 4 °lo colle due braccia di forza eguale, il ; 2, 7 °lo col braccio sinistro più forte del destro. La proporzione è meglio ripartita tra le donne Su 100, il 46, 9 hanno il braccio destro più forte, il 24, 5 il sinistro e il 28, 6 le due braccia di forza uguale. Riguardo alla lunghezza : in 2 3 casi su 50 il braccio destro e la gamba ~iuistra sono più lunghe, in 6 casi - su 50 lo sono il braccio sinistro e la gamba destra, in 4 casi il braccio e la gamba destra, e finalmente in 17 v' è differenza fra una gamba e l'altra el un braccio e l'altrò. I bacilli delle ostriche. - Si sa da tutti l'enorme consumo di ostriche che si fà nel mondo: in Francia soltanto si calcola a qua~i 30 milioni di franchi all'anno. La carne dell'ostrica contenendo il 0,2 ¼ di azoto, e l'acqua racchiusa nella sua conchiglia essendo ricca di fosfato, leggera e digestiva, l'ostrica è stata sempre riguardata come un elemento sanissimo, dato anche ai convalescenti per rimettersi in forze. Fu dunque un turbamento universale quando fu detto che l'ostrica era capace di trasmettere i bacilli della febbre tifoidea e del cholera. Ma, fortunatamente, a tutto, fuori che alla morte, c' è rimedio, e pd bacilli dell'ostriche s' è trovato nel- !' immersione. Infatti si è constatato con vari esperimenti che se al momento dell'immersione un' ostrica conteneva 292 50 bacilli, dopo 21 ore conteneva 20475 bacilli )) 71 )) » 9360 )) " 27 I » J> 260 » » 340 •> » 11 »
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