Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 15 - 15 febbraio 1898

HIYISTAPOPOLARE DI POUTICA LETTERE E SCIENZESOCIALI 283 paese? Ma lo ha detto l'Idea Liberale e non venne trattava d'un bili addirittura rivoluzionario. E l'ex-minisequestrata. Perchè constatai che: in Italia ci sono enormi differenze tra regione e regione ? Ma ciò si legge nei libri di Cattaneo, di Ferrari, di Rosa, di Mano, dd senatore lacini, del Generale Marselli, che nessuno si sognò di sequestrare. Perchè presi atto delle confessioni preziose sui d:inni enormi 'ddl'attuale unità accentratrice? !Vl:i le fece Crispi e le scrisse Bonghi nella Nuova Antologia senza che venisse sequestrata!! Dunque è evidente che l'ultimo sequestro e i precedenti furono il prodotto della iònoranza e della malvagità del Fisco di Roma. Egli continua a imperversare contro 12 '](_ivista Popolare percbè spl!ra nella impunità; e l'impunità gli verrebbe dalla mancanza dd processo, che lo metterebbe alla gogna. Si sb 1glia. Sarrò costringer11elo. La COUJtni,sione scelta dJg!i uffizi della Camer,1 per rifaire sulla doÙ1anda di autorizzazione a procedere contro di me s' era aJdormeutata. L' ho fatta risvegli:tre per mezzo dell' illustrissimo Prc:- sidente della Carnera dei Deputati, che con sua c0rtese lettera del 6 Febbraio mi annunziò h sua costituzione. Ho scritto al Presidente della Com• missione on. Sacchi pregandolo di conchiudere, e presto, in favore della domanda dei Pubblico Ministero. M:t se la Camera per male intesa guarentigia dei suoi diritti, che cominciano a diventare odiosi privilegi, desse un parere contrario, prometto al Fisco di costringerlo al processù togliendo di mezzo l'ostacolo e ripubblicando ttICti gli articoli sequestrati si nor .1 sotto la firm:i di un qualsiasi gerente respon ,abile. Dunque a rivederci in Corte di Assise signor Fisco asino e prepotente; si : a rivederci in Corte di Assise dove spero trascinarvi e dove si vedrà dove si:1110i rei che violano lo St:ituto, se nel campo dei repubblicani o nelle file della magis·ratura. Dr. NAPOLEONE CoLAJANNI GLI INFORTUNI DEL LAVORO* La questione degl' infortuni dd lavoro ha d1vvero una grande importanza, e merita di essere studiata attentamente. Il ministro Chamberlain, nel sostenere la legge sugl'infortuni d'nanzi al Parlamento inglese disse che si (') Abbiamoricevute lodi e incoraggiamentidai nostri amici ed abbonati per la rubrica 'R_ivista delle 'R_iviste introdotta nel principio del 3° anno di v;ta della Rivista. La diligenzache i nostri collaboratorimettono nel riassumeregli articoli, e che è stata tanto apprezzata,talvolta li costringe a var.:arei limiti che la tirannia notissima dello spazio c'impone ndla '1.{_ivista delle Rivis/t; Da qnesto numero iu poi daremo quasi per intero qualche importante articolo di attualità dovuto a stro Asquith aggiungeva, che la sua importanza era tale d2 potersi paragonare solo a quella della legge con cui, ai tempi della regina Elisabetta, fu imposta la tassa pei poveri. Si tratta, invero, di introdurre nella legislazio1e un principio affatto nuovo, che non si trova nel diritto comune di nessun paese, che sembra quasi in contradizione coi principi su cui il codice si fonda, che altera persino lo stesso concetto dello Stato e degli obblighi che gli sono imposti. Infatti, fino a che l'infortunio dell'operaio segue per colpe, negligenza, anche imperizia dcli' intraprenditore, il diritto comune provvede, costringendolo a risarcire in qualche modo il danno, a dare all'operaio un compenso pecuniario. Il codice va anzi piu oltre giacchè riconosce la responsabilità dell'intraprenditore anch~ quando l'infortunio è avvenuto, non per colpa o negligenza sua, ma di colui che egli ba messo a sorvegliare e dirigere i lavori. Questo direttore, diceva il compianto senatore Auriti, è come il braccio prolungato dell'industriale . . Eppure, a poco a poco, la legge ha finito quasi sempre col trionfare di ogni opposizione, e ciò sopra tutto ner paesi piu civili e prosperi, piu studiosi del diritto, pit't rispettosi della giusti~ia e delle leggi, come appunto la Germania e l' Inghilterra. Quelli che ancora non l'hanno accettata discutono vivamente per dare ad essa una forma che sia a loro piu adatta. Il disprezzo, l'orrore, che alcuni dimostrano fra di noi, non è quindi in alcun modo giustificato. Non possiamo premmere di essere noi soli i savi di questo mondo, e dar del matto o del visionario a coloro che hanno provato di essere tanto piu pratici, tanto piu avanti di noi. Il fatto merita d'essere studiato con serietà ed imparzialità. Molte cose però si oppongono ad una serena discussione. La prima rnlta che la legge fu presentata-al Parlamento, si cercava di metterla in armonia coi principi del codice, e si ricorse, come si era fatto nella Svizzera, a quella eh~ fu chiamata !:i teoria antigiuridica della inversione della prova. Avvenuto l'infortunio l' intraprenditore clòveva pagare l'indennità, se non riusciva a provare di non esser egli, in nessun modo, stato la causa, di non avervi contribuito direttamente o indirettamente. Molti di coloro, che non vorrebbero questa legge hanno ripugnanza a dirlo chiaramente, per non essere accusati di poco liberali. Accettano quindi il principio o lo lasciano votare senza prender parte alla discussione. Ma combattono invece la forma in cui la legge viene presentata. Nè per modificazioni che vi si facciano, si riesce a contentarli. Abbandonata, come antigiuridica, la inversione della prova, essi non vogliono che nel caso scrittore illustre. Ndb scelta di questi articoli ci saranno di guida gli stessi criteri, che ci servirono nella 'RJvisht delle Riviste: baderemo soltmto alla importanzadd contenuto senza las~iarciimporre dal colore politico dell'autore e dello scritto o del periodicoche lo pubblica. In questa guis I il lettore eviter:Ii danni delb unilateralità e conoscerà ed apprezzeràal giusto il pensiero degli avversari. Cominciamooggi col dare l'articolo del sennore Villari, un conservatoredi mente e di cuore altissime>d, a cui potranno apprendere parecchio anche molti, che si credono e si dicono democratici.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==