RMSTA POPOLARE DI POUTICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI dere il lettore. Assai caratteristico è quello del manifest~ del• l'amnistia che fu solennemente proclamata dalle autorità della prigione, facendo brillare innanzi alla mente di quegli uomini incatenati la libertà alla quale tanto aspiravano, e sveglianfo nel loro cuore una speranza che li animò per parecchi anni e che poi vid~ro delusa. ('l:(11sskoiBt!ogalstvo). Dr. E111ilPfersc/Je: La Lottadellelinguea Vienna. La lotta nazionale tra Czcchi e tedeschi, che fino a poco tempo avevo per campo le contrade meridionali, oggi si é trapiantata a Vienna, aprendo ancora una volta la questione austriaca della nazionalità. Da parecchio tempo i Czechi lottarono per otte• nere una scuola, dove potessero i loro figli educarsi 11azio11al111e11/e, ed infatti aperte molte scuole private, ed ottenuto il numero necessario, cominciarono a muoversi, per avere il ri· conoscimento legale. Qui principia il conflitto doloroso. Accordare un tale privilegio agli Czechi, per sè stesso non era grave. Ma, e gli italiani, ed i magiari? Allora si ebbe la legge Kolisko della lingua tedesca unica cd obbligatoria. Gli czechi si agitano : gridano i dritti dell'individuo, che lo stato deve riconoscere. I tedeschi combattono codesta asserzione, parlando d'unità, che la lingua una deve mantenere. Gli Czechi chiedono per dipiù che nei paesi in cui. emigrano i loro connazionali in cerca di lavoro si adottino le due lingue. Da qui la grande difficoltà che si presenta per la soluzione del pro• blema. Badeni si schierò dalla parte degli slavi e fu causa delle memorabili sedute parlamentari. Che farà ora Gautsch ? Certo l'agitazione Czeca nessun appoggio trova nella costituzione, il cui articolo 19 parla chiaro. Furono i tedeschi i primi ad emi• grare nei distretti occidentali, come apportatori, rappresentanti di un regime economico molto sviluppato. E fu possibile una vita comune. Differente causa ha ora la emigraz'one degli slavi. Essi vengono nelle città tedesche, solo per trovarsi una vi•a migliore, une esistenza più comoda. Economicamente que• sta emigrazione è dannosa come quella che nuoce al pro• gresso, impedendo l'elevamento dei salari. L'agitazione czeca non ha avuto un gran successo. Invece grande è stJto quello dei tedeschi : il boicottaggio h1 prodotto i suoi effetti. I tedeschi han sempre riguardato l'economico, come un campo neutrale, ma dal momento che vi son penetrati gli Czechi, e vo6liono estendere l'agitazione gli Czechi, non si poteva fare a meno di rispondere. Si riso! verà la questione ? E sarà possibile ? Questo non so, ma bisogna ad ogni modo e per lo meno, che s'ottenga quella calma necessaria allo studio attento e completo del grande e difficile problema. ('Die Zeit, I 5 Genn. '98). Adolfo Wagtier: Finanzatedescaedestera. Grandi differenze passano tra la finanza tedesca e quelle degli altri stati europei. In Inghilterra, in Francia, in Au<tria, in Russfa, in Italia, i debiti dello stato assumono proporzioni conside~evoli, il che è più grave se si pe11s3ch'essi derivano da spese improduttive, quali sarebber,(! le spese militari e i deficit. E mentre in Prussia rappresentano a cespite maggiore, le ferrovie di stato mancano quasi dappertutto, poichè, ove per caso esistono, poco o nulla rendono. E magari ci fossero altre entrate, che in certo quJl• modo potessero far meno sentire la mancanza di quelle! Tali sono appunto le ragioni per cui noi troviamo che la Francia impon~ 38, M a testa per spese improduttive l'Inghilterra » 3 1, t M » » • Austria » 26, 5 M • » » Prussia » 7, 4 M » " » Baviera » 12, 8 » » » Come si vede noi tedeschi non p:>ssiamo lamentar pesi gravi. Quindi inutile le voci dd giornali, che ad ogni inizio di discussione finanziaria, si fan sentire. La Germania è la nazione che abbia le minime imposte indirette, e l'unica che non faccia pesar gravemente le dirette. (Z11k1mft 11 genn. 98). Johamt Pollak: Il Sionismopolitico. Lo « stato degli Ebrei » del D.r Theodor Herzl, ed il congresso dei sionisti tenuto a Basilea, hanno richiamato l'attenzione sulla nuova fase del Sionismo, che si distingue dall'antico e religioso, per una certa logica immanente. Il D.r Hezl nel suo stato ebraico espone tutto un piano per porre un termine alla miseria semitica. Questo è lo s:opo, che in questo modo verrebbe attuato. Con una conferenza internazionale gli stati europei lascerebbero o concederebbe-o agli ebrei una terra (la Palestina). Indi una Soc-ietyoj fews, gestor negotiorum, curerebbe, sotto il controllo e protettorato europeo, la istallazione dd nuovi cittadini, mentre la ftwis/J Company s'occuperebbe della liquidazione dei beni lasciati in Europa. Si comincerebbe con il mandare nel nuovo stato, quelli che si trovano in peggi:>ri condizioni, per passare alla numerosa schiera di mezze intelligenze, per finire col resto del popolo. Il congresso accettò questo piano nelle sue linee generali, e definì anche il Sionismo quel partito, quell'associazione che tende a creare un paese, dove possan trovare ricovero e riposo, tutti gli ebrei, che, dove si trovano, non possono assimilarsi. Nd congresso fu pJrlato anche di "" dolore ebraico (Judmsc/n11erz), origine e fine di molti discorsi. Le premesse del D.r Herzl son fa! e. La causa della miseria ebraica va ricercata in un contrasto di razza, pel quale non c'è nessuna possibilità di assimilazione. La nazionalità si manifesta nella lingua, sentimento, pensiero, in u,1a comune tradizione. Or bene : l'ebreo inglese, francese e tedesco, non ha niente di comune con quello polacco e russo. Di una lingua comune è assurJo parlare. Gli ebrei che vivono nelle grandi città europee non conoscono una sillaba d'ebraico, non hanno nessuna co• gnizione delle tradizioni, o magari nella religione del popolo, cui appartengono. L'apriorismo, e l'abbondante metafisica sono le caratteristiche del Sionismo. Esso si rivolge al popolo d'Israele. Oh che forse le divisioni in classi non si hanno ancora tra gli ebrei? Tra quali classi vogliono i Sionisti trovare aderenti? Nella borghesia così legata ai suoi interessi ? Nel proletariato russo e polacco? Qui si trovan dei socialisti o degli indifferenti: i socialisti sor,ideranno certo ai piani del D.r Herzl, gli altri crolleranno la testa, increduli. Ed allora del grandioso disegno che cosa resta? Niente, poich'è di un semplice apparizione si tratta, che sparirà presto nello scrittoio dell'Autore. Se poi lo si vuol pigliar sul serio, allora, il congresso, il futuro stato, il D.r Herzl, personificano, la bella posa che ad una nazione morta si dà, perchè ancora una volta comparisca sul palcoscenico della storia. Affrettatevi, guardate: non sarà come le altre volte, scomparirà, andrà via veramente, e per sempre. (Neue Zeit 5 febb.). Ha111a111B1a/Jr: Prologo alla "Giuseppina,, (1) Perdonate, o signori : io son la Musa dell'autore. Egli m'ha pregato di venire, qui, di parlare, di giustificarmi, poichè, dice lui, a me risale ogni responsabilità I Oh questi autori I Se sapeste che cosa arrivano a chiedere, a noi, povere Muse! Eppoi, la moda muta cosi presto, e noi, con essa, in un attimo. È triste, assai triste! Gli dipingo gli uomini, così, come sono, come li ve. diamo ogni giorno, e subito, con un senso di ribrezzo : Che roba volgare! Qualche cosa di più ideale, Musa, ten prego! Con le tristi miserie quotidiane della povera gente non vale perdere il tempo. Eroi, vogliamo, eroi ! Dammi un eroe, o Musa, di gran nome, di grandi fatti. Sii greca I - Io rispondo: - Sei pazzo, caro mio. Eroi ? s~ si conoscessero. . . Ah si ? Eccomi a te. Che intendi per eroe, chi dici eroe ? Nessuno e (1) Comedict in '1 atti rli llermann Bahr, rap1>resentata al De11tschcs \"olksthcatcr, i11 \"ic1111a il 28 dicembre 1897.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==