':!92 RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI cannoni ultimo modello a vendicare i mi,sioniri della fede capitalista, o, con il pretesto di dirozzare quelle giovani popolazioni, commette ora ogni arbitrio mentre ieri assisteva impassibile davanti al 1mssacro di migliaia di cristiani per operi di un assassino incoronato. E non solo l'Inghilterra e la Germania inviano formidabili armate nel Mar Giallo conquistando porti e fortezze, ma tutte le nazioni che, avendo qualche interesse, sperano di ricavare dc:i benefici dal non lontano sfasciamento del colosso di creta. Le alleanze non sono ancora ben decise : p~rò, dinanzi alla comunanza degli interessi, si romperanno, come per incanto, tutte le alleanze contratte per mere vedute dinastiche, e alla triplice ed alla duplice un'alleanza ben più poderosa si sostituirà, l'alleanza dei paesi nuovi contro i paesi vecchi, degli Stati che si difendono per mantenere il conquistato e di quelli che conquistano per dar sfogo alle esuberanti energie nazionali. L'esito della lotta non puo essere dubbio: qualunque sforzo i paesi vecchi facciano sarà vano dinanzi al dilagare impetuoso delle nuove nazioni che, per legge inesorabile di naturale evoluzione, marciano impavide alle conquiste del nuovo periodo storico che loro si schiude apportatore di luce e di inaudite ingiustizie. Uco ToMBEsr. Per sovrabbondauza di materia siamo costretti a rinviare al prossimo numero i seguenti articoli: Dr. PaoloBellezza'. Il pensie1·0letterario di Carlo Cattaneo. FrancescoDe Nora: "Paris ,,. P. Sansò: Per la Sardegna. Unin' ~~iessutlalCaala~ria Mentre quasi tutte le regioni italiane furoqo e continuano ad essere oggetto di costanti ed amorevoli studi da parte d'ingegni elettissimi, 1:-i Calabria ebbe rari o punti cultori, sia tra coloro che p...:rdovere d'ufficio ne avrebbero dovuto avere esatta e perfetta conoscenza, come tra gli studiosi deìle scienze sociali i"11 gener.... É perciò, che la generalità degl'ltaliani ha un'idea molto confusa di quello che veramente è la Calabria. Leggende su leggende si sono formate sul suo nome e la fisionomia sua è offuscata da preconcetti e convincimenti ingiusti. È bene, che la lucè venga a dissipare le tenebre in cui il nome della Calabria è avvolto e che la verità si faccia strada su una regione, che senza dubbio occupa un posto importante fra le consorelle italiane. Le condizioni della Calabria sono molto tristi e deplorevoli. La miseria è generale, le <.risi si seguono e s'incalzano con vertiginosa rapidità ( dal I 889 .id oggi la Calabria subi quattro crisi, sul vino, sull'olio, sulla set:i e la recente sugli agrumi), i comuni sono male amministrati ed affogano nei debiti nonostante le forti imposizioni sui comribuenti, i partiti anzi le bzioni locali, non guidati da un alto ideale si dibniano fra loro, gl'interessi generali e particolari sono trascurati, la delinquenza alta e hassa segna una percentuale fonissim:i, insomma il malessere morale, economico, politico, amministrativo e in Calabria allo stato acuto e richiede pronti ed efficaci rimedi. Tutta una lunga e complicata serie di cause, da non potersi svolgere integralmente in un breve articolo di rivista, lu prodotto lo stato presente. L'azione deleteria e perniciosa dei passati regimi, l'inettitudine dei reggitori dell'Italia nuova, l'ordinamento dello stato italiano informato ad un rigido accentramento che ha dato alla Calabria istituzioni non conformi all'indole sua ed al grado della sua evoluzione, l'ignoranza delle classi alte e l'analfabetismo di quelle basse, l'assenza di ogni spirito d'associazione e d'organizzazione, l'influenza deleteria ed opprimente del clero, il rifugiarsi del capitale nelle casse dei capitalisti paurosi d'impieghi che presentano qualche piccola alea, il carattere indolente degli abitami, le imposte enormi, la mala fede sottentrata alla buona nelle relazioni sociali, lo scetticismo sugli ordinamenti attuali : queste a grandi linee le cause del malessere presente in Calabria. A tutti questi mali se ne deve aggiungere un altro, che merit<t una pJrticolare attenzione ; la emigrazione. Questa da qualche anno è aumentata e gli effetti suoi sono disastrosi non tanto per gli inconvenienti economici quanto per quelli morali. L'emigrazione in Calabria ha contribuito, più di qualunque altra causa, ad uno scandaloso incremento della prostituzione reale se non legale. Le donne degli emigranti abbandonate a sè stesse si danno con grande facilità alla prostituzione spinte dagli allettamenti dei subiti e facili guadagni. È doloroso constatare come dei comuni i quali fino ad alcuni anni or sono, potevano considerarsi come modelli per purezza di costumi, ora a causa dell'emigrazione diano un fortissimo contingente alla prostituzione calabrese. In questi comuni sono rare le ragazze che giunte all'età di 12 anni non !>iano state vendute ad amori osceni -dai loro congiunti. E qui mi fermo e lascio all'intelligenza dei lettori il considerare quali disastrose conseguenze si hanno da un tal fatto. La Calabria offre dunque un vasto campo di studi e di ricerche. A questo studio ed a queste ricerche si sono accinti due egregi giovani calabresi, gli avvocati Ciraolo e Parpagliolo, facendosi promotori di un'inchiesta sulla Calabria sotto gli auspici della Rivista PcJliticae Letteraria. L'idea è
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