Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 14 - 30 gennaio 1898

RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI deville, coi Viaggi di Gulliver di Swift, col Trnveller, il Deserted Village, il Vicar of Wakejield di Oliviero Goldsmith, col Tash di William Cowper; quando la Rivoluzione Francese scoppiò, e una iifioritura di speranze si allargò sulla terra, di queste speranze ( e di quella di una più perfetta uguaglianza, col loro disegno di una Panlisocrazia) si resero interpreti \1/ordsworth, Coleridge, Southey, i poeti del Lago ; quando le: commozioni per l'indipendenza e la ricomposilioJe delle nazionalità sco;- sero i popoli, il genio di Byron rappresentò con intensa simpatia il movimento per le rivoluzioni nazionali ; quando cominciarono a sorgere quelle prime aspirazioni a una più larga e più piena giustizia, che ora trovano nel socialismo la loro via, parlò il poeta che rappresenta « il più puro ideale della Rivoluzione " ( 1), il poeta repubblicano e comunista, il poeta per cui il conservatore D'Annunzio ( come ha mostrato il Thovez) spinge l'ammirazione fino al plagio; parlò Percy Bysshe She1ley. Cosi la letteratura inglese rimase sempre in contatto coi sentimenti del popolo, prese parte alle sue battaglie, interpretò le sue speranze, attinse insomma da esso la sua materia artistica. Perciò ella è una grande letteratura. La nostra invece, finchè si considereranno come suoi capolavori quelle concezioni campate fuori della coscienza popolare, artificiose, false e ri.;trette, che sono il Piacere o Il trionfo della Morte, L'lr.noceute o Le Vergini delle Rocce, il Sogno d'un mattino di primavera, o le Parabole delle Vergini e dell'Epulone, rimarrà, come è stata per gran tempo, la letteratura dei cenacoli, dei salotti, delle accademie, delle arcadie. Fin dal 1867 infatti, un nostro illustre scrittore, ricercando come e quando potesse manifestarsi in Italia un rinnovamento letterario, concludeva : « Non prima che riconstituitc le nazioni nei loro confini e definita la que • stione politica, un'altra sia per inaugurarsene non meno necessaria e ben più ampia ed umana. A cotesta arte, forte come il diritto, severa come la libertà, raggiante come la ragione, lasciati da banda gli ideali del mondo che fu, sarà materia la realtà nell'ordine sociale. » Come ci vedeva chiaro, non è vero?, Giosuè Carducci quando era repubblicano ! GIUSEPPE RENSI. Sperimentalismo Politico Le società ferroviarie strumenti elettorali e di persecuzione del governo italiano. Rinunziamo in questo numero all'ordinario spedmentalismo sociale per riprodurre dall'Avanti queste due circolari: SocietàMeridionale DELLE STHADE FERRATE esercente la Rete Adriatica N. 122 ( ~7 ( Gabmetto ('1{.iservata). Firwze, 7 marzo 1897. Il macchinista Cabianca Simplicio, dedito a mene sovversive; come è noto anche all'autorità politica, venne tolto dal gran centro di Verona, è destinato a Cerignola, località isolata nella quale è da credersi che l'azione sua possa riuscire meno dannosa ed efficace che altrove. (1) Henry Morle_v - Of English Literature - Tauchoitz pag, 11 I. ' Del resto i regolamenti di questa Amministrazione non si prestano troppo a rendere attuabili, per ragioni che non sieno di servizio, i ripetuti traslochi dei propri agenti da un punto all'alt,o della Rete e si ritiene non co11vmgasotto 1ussw1aspello disporre ora per il Cabianca altro tra$ferimento, malgradole premurefatte da codesto on. RegioIspettoratoGeneralecol te• legramma 126 di ieri. Sembrapiuttosto cho possa il governovederese non abbia modo diprovvederedirettamente diversamenteper il Cabianca predettoe per altri Agenti che dimostranouguali tendenze, colla facoltàportata dalle vigenti leggi di P. S. mentre per part.: di qu.,sta amministrazione nulla vi sarebbe da obiettare alle misure che fosse per prendere. f.0 PESSIONE. Al Regio Ispettorato Generale delle Stade Ferrate Roma. Società Mediterranea N. 2852 P R Mila110,9 marzo 1897. (Confidenziale). Come la S. V. Ill. avrà rilevato dal mio telegramma di ieri, io non ho mancato di scrivere al servizio del Movimento e Traffico ~irca il trasloco dalla stazione di Pietrasanta del commesso Santucci Pietro, trasloco pel quale furono rivolle pre11utrea11d,edal prefetto di Lucca. Non posso però a meno di farle presente che le richieste di tràslochi da effettuarsi speiialmente 11elbreve tempo della pre• parazione delle elezio11i, mettono in grave imbarazzo questa Amministrazione, giacchè 110"essendop1111toreclamati da esigmze di servizio, non sempre riesce agevole il farvi luogo e sono inoltre sempre causa di lagnanze, tanto piu quando costringono anche al trasferimento di agenti, che nessuna ragio11a comiglierebbedi rimuovere dalla loro residmza, Un altro lato della questione mi preme poi di far rilevare alla S. V. Ili. Per quanto il trasloco venga motivato da ragioni di servizio, tuttavia sia per il momento in cui avviene, sia in causa dei carteggi da cui deve essere preceduto, sia per altre circostanze 110ntarda ad essere 110/0il vero movm/e del provvedi111e11to; ed allora altri e gravi imbarazzi ne derivano al1' Amministrazione come ad esempio è avvenuto nel caso dd Renaldi, commesso a Torino, il quale, traslocato durante le elezioni del 1895, mosse causa alla Società. Giova in proposito ricordare che mentre il tribunale di Milano aveva srnza altro assolto la Società, in quanto il Renaldi era stato traslocato in servizio colle competenze regolamentari, la Corte d'Appello invece, sul riflesso che, s1;bbene non si trattasse di trasloco disciplinare, tuttavia qualora fosse emerso dalle prove test;moniali che il trasloco era dovuto, allo scopo di distogliere il Renaldi dalla sua attività elettorale, sarebbe stato evidente l'arbitrio e la Società ne doveva rispondere, riformò la sentenza del tribunale ed ammise in tal senso tt11aprova latissima. Il Renaldi all'appoggio del gratuito patrocinio, che gli agenti ottengono facilissimamente nelle cause contro la Società, notificò come testi piu di 2 50 persone, in gran parte uomini politici e giornalisti, che avrebbero attestalo s11ll'i11gere1p1rzeasa ili gmere dalla Mediterranea11ellelezionidi Torino, massime media,,/e traslod,i e ciò per rendere piu verosimile le prove che e!\li dava sui moventi veri del trasloco disposto a suo riguardo. La società cercò di opporsi a questo abuso del gratuito patrocillio? ma riusci soltanto ad eliminare una parte dei testi mentre una settantina circa fu sentita e tra voci o piu meno vaghe, depose geoeralm1;ote nel senso sostenuto dal Renaldi, il che del resto era naturale, trattanJosi di testi scelti all'uopo. La causa si sta ora riassumendo davanti la Corte di Milano ed è di esiw assai incerto. Ma bene si comprendeche se la Corte si persuadesse di queste asserite ingerenze della Società ed emanasse una sentenza con dichiarazione di tal fatta, 11esarebbe offerto alle associaziouiferroviarie di 11at11rgameral,ue,,le radicali,

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