RIVISSTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI vera e propria rivoluzione. E i lavoratori inglesi la faranno pienamente, anche se lotta suprema del momento dovessero - quodDens avertat ! - rimanere soccombenti. Essi c011tano anche delle disfatte nella loro storia, dalle quali si son sempre rilevati con nuovo vigore e con ideali piu alti. Aspettiamo fiduciosi la vittoria dei lavoratori in questa grande battaglia che si combatte in Inghilterra e nell'attesa segnaliamo agli italiani l'attitudine . del governo inglese e dei combattenti. Degli esempi che ci vengouo di là della Manica hanno tutti da apprendere qualche cosa: i nostri lavoratori, i nostri socialisti, i nostri industriali e soprattutto il nostro governo, che sempre e in ogni luogo crede essere suo dovere mostrarsi governo oppressore, governo iniquissimo di classe, che getta in uno dei piatti dalla bilancia, i suoi birri, i suoi giudici, i suci soldati e i suoi cannoni in favore dei forti contro i deboli. E ricordino i lavoratori italiani che se vogliono assurgere alla dignità di uomini e di cittadini devono ar sì che il governo non possa impunemente tr;\.t· t.irli da schiavi. LA RIVISTA. Il libro sul SOCIALISMO (seconda edizione rivista e cGrretta) del nostro Direttore Dr. Napoleone Colajanni, che sarà dato in dono agli abbonati in regola coi pagamenti a tutto il 1898, verrà spedito ai medesimi entro. il mese di aprile prossimo, non entro il mese di gennaio come fu stampato nell'ultimo numero. Gli abbonati ci scusino per l'errore derivato unicamente da un malinteso del s,,ttoscritto incaricato della compilazione del giornale. ..ArturoCatelani. LA QUESTIONE SOCIALE INNANZI AGLI STATISTICI PARIGINI Anche coloro, i quali traggono tutte le loro nozioni di economia politica da quanto ne scrivono i giornali quotidiani, sanno benissimo che la Francia è sempre stata ed è tuttora la cittadella inespugnabile dell'ottimismo economico e che i sociologi di quella nazione non si i tancano Jal dipingere coi piu ridenti colori le condizioni dell'odierna società. Negli ultimi tempi, è ben vero, una corrente alquanto diversa si è manifestata in alcune università francesi ; e grazie all'energica iniziativa del Gide - l'eloquente professore della Facoltà di Montpellier - si è venuta form1ndo una scuola di scienziati severi, i quali agli stereotipati panegirici delle istituzioni vigenti surrogano la indagine profonda eJ accurata delle leggi sociaìi. Tuttavia questa nuova scuola, che è gii fiorente nelle città di provincia, non è riuscira finora a penetrare nella luminosa metropoli, la quale rimane a tutt'oggi incontestato dominio degli economisti- del vecchio stampo. In verità si capisce che fra gli splendori della città ammaliatrice l'ottimismo economico debba trovare un terreno assai propizio. Come, infatti, pensare alle miserie umane, come sospettarne pur l'esistenza, innanzi allo spettacolo delle allegre cantatrici degli ..Ambasciatori, ed ai raffinati banchetti dei boulevards, di mezzo alle meraviglie del ]ardin des Plantes e fra le delizie dei Campi Elisi? - In un simile ambiente, ognuno lo intende, si potrà discorrere leggiadramente sulle questioni sociali, ma una critica della societa potrà ben difficilmente allignare; ed è quindi perfettamente spiegabile se gli Ateniesi della Senna si adagiano sul morbido guanciale delle apologie economiche e si lasciano cullar dolcemente dalle arcadiche nenie di quegli esimj citaredi, che si appellano Block e Levasseur, De Molinari e Leroy Beaulieu. Però .:oche dell'ottimismo economico, come dei narcotici d'ogni maniera, conviene usare con parsimonia; <lacchè l'abuso di quelli trae con sè gravi pericoli, dei quali è un esempio l'episodio, che stiamo per narrare. In una bella sera di Luglio del 1896, il sig. Alfredo Neymarck, pubblicista ben noto pei suoi numerosi studi statistici e finanziari, partecipava al banchetto mensile, che la Società parigina di statisticJ imbandisce a sè stessa nel• l'elegantissimo Hotel des sociétessavantes. II pranzo succulento, i molteplici e generosi vini, e tutta quella festa di colori, di fiori, di luce che forma cosi gradevole cornice ai banchetti aristocratici, aveano disposto il pensatore ad u_na infinita benevolenza verso le cose di quaggiù e steso un velo misto di rosa e di azzurro sulla sua retina intellettuale. Nell'estasi dei sensi, ei vedeva le disuguaglianze sociali perequate, ogni miseria dileguata, ogni dissidio umano miracolosamente composto e le serie st.:tistiche piu disarmoniche divenivano di improvviso, nella mente dello studioso inebriato, l'espressione delle più serene armonie. Un tale stato d'animo, co:;ì invidiabile e raro, è per forza propria espansivo, onde ad un certo puntO il valentucmo non potè più trattenersi, e dovè comun icare ai commensali e colleghi la sua gaudente visione. Il risultato di tale comunicazione trovasi consegnato nel ]ottrnal de la 8ocietéde Statistiquede Paris, 1896, pag. 2 52 e segg.; ed è veramente una lettura gradevole e ricreativa, che dovrebbe raccomandarsi a tutti gli ipocondriaci, come un eccellente ed economico succedaneo del cloruro d'oro. Infatti le cifre, che il dotto pubblicista fa danzare sotto i nostri sguar,ii, ci raccontano tutta un.i storia
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