Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 13 - 15 gennaio 1898

RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI '!43 e che v' è anche da sperare meglio per l'avvenire, queste manifestazioni sulla soluzione del conflitto presente non possono esercitare influenza rimarchevole. Hanno imponanz.t maggiore le decis:oni ultime delle Trode Unions in favore dell'assistenza da prestare ai meccanici in isciopero e l'ha mass:ma la reazione nella pubblica opinione, i cm segni non mancarono sin da principio, ma che si può prevedere che andranno continuamente crescendo in numero e valore. E non è piccolo indizio quello di deputati conservatori, che si sono dichiarati in favore dei meccanici ed anche di gros~i capitalisti che hanno mandato soccorsi considerevoli - notevoli,simo il prestito di parecchi milioni di lire fatto ali' Amalgamated, proprio da un grande costruttore di navi, che ha sposato la causa dei lavoratori contro i padroni e concesso già le otto ore. Non è la prima volta che la pubblica opinione inglese, contraddicendo la rigidezza teorica del de• terminismo economico e della lotta di classe, è venuta in aiuto degli operai in isciopero. È celebre lo slancio e l'entusiasmo di cui dettero prova il cardinale Manning, tanti altri alti prelati, uomini politici di ogni partito, e sinanco gli usurai di Londra nel 1889 nel correre in soccorso dei dockers. Allora, però, il sentimento ebbe la parte principale, perchè il cuore di tutti si commosse alla rivelazione della inenarrabile miseria dei carnai laboureres e degli operai dei doch. Questa influenza del sentimentalismo doveva mancare ad..:sso perchè i meccanici, e dal punto di vista dei sabri e da quello della giornata del lavoro, stJ.va110abb.1stanza bene, e rappresentavano davv.:ro l'aristocrazia del lavoro, che non poteva destare la compassione nei cuori pietosi. Ed a questa mancanza di influenza sentimentale forse si deve il rifiuto del Principe di Galles, di lord Salisbury, di Gladstone, -dell'arcivescovo di Canterbury ecc. ad intervenire, qualora non si vo• glia spiegare coll'esatta percezione dell'obbiettivo della lotta e quindi colla intenzione di assist..:re i padroni contro il Tradeunionismo. Comunque sia la pubblica opinione, che si forma e si consolida in Inghilterra al di fuori e spesso contro i pezzi grossi della politica, della Chiesa e del C1pitalismo, si è chiarita in favore dei meccanici eJ ha detc:rminato prima l'offerta di mediazione del 'Board of Trade, e condurrà poi alla vittoria definitiva gli scioperanti. La pubblica opinione, la grande sovrana, 111 fatto ciò, non per sentimentalira, ma perchè decisa a so• stenere le tradizionali associazioni operaie benemerite e per avere educato i lavoratori alle lotte replicate e legali; educazione che ha risparmiato alla nazione le convulsioni sanguinose della Francia. Con questo intervento la pubblica opinione avverte che l'Inghilterra è decisa a continuare quella ev0luzione politica e sociale, che deve condurre al trionfo completo della vera democrazia. Così i padroni, che volevano sbarazzarsi della influenza, minacciosa per la loro posiziùne economica e politica, del Trade Unionismo riusciranno a conseguire resultati notevolissimi perfettamente antagonis!ici a quelli da loro sperati, e colla loro lotta hanno mostrato la necessità per la esistenza delle associazioni operaie della loro più intima uninione, della loro federazione: l'esempio dei padroni federati e solidali tra loro impone la solidarietà a tutti gli operai ; perciò nel Congresso ultimo di Birmingham si votò per quell.1 Federazione de?la Trade Unions e per quelle Unioni di mestieri diyersi, che fu il sogno di Owen e del Nuovo Unionismo l'ella sua prima fase - 1834-1842 - I padroni si allarmarono del progresso del Socialismo nelle Trade Unions e non contenti della reazione individualista che si era constatata nei loro congressi di Cardiff e di Edimburgo avrebbero voluto assestargli un colpo mortale, e invece essi sono riusciti ad accelerarne la marcia, perchè Io · sciopero attuale si è svolto a benefizio dei campioni del Socialismo - Tom Mann, Ben Tillet, Keir Hardie, Iohn Burns, Pete Curran etc. - t delle loro dottr:ne: e gli operai hanno potuto convincersi in questa occasione che i criteri ristretti ed esclusivamente economici prima prevalenti nelle Unioni non bastano piu contro l'organizzazione potente e prepotente dei capitalisti. I padroni, infine, avrebbero voluto opporre una diga all'azione ddlo Stato, che colla sua 11::gislazionesociale aveva tolto loro l'antica libertà del male - la libertà di far degenerare fisicamente, moralmente e intellettualmente gli schiavi dell'industria - e invece la vedranno allargata e rinforzata a tutto loro danno. I lavoratori e le Trade Unions, che ne furono la minoranza organizzata cosciente, che contano le grandi vittorie legislative, le grandi riforme del 1824-2 51 del 1867, del 1875, del 1896 si preparano a combattere per conseguirne un'altra, che si è chiarita indispensabile. C' è infatti un ConciliationAct, che autorizza la mediazione dello Stato nei conflitti tra lavoro e capitale; ma non ha carattere coercitivo e il m.tl volere di una delle parti - e in questo caso del capitale - rende nulla la sua azione. Si domanda gia, e si avra prossimamente, una modi. ficazione del Conciliation Aci, che renda Io Stato arbitro nei conflitti tra operai e padroni e costringa gli uni e gli altri ad eseguir~ i suoi giudicati. E l'Inghilterra sa già ciò che deve fare, perchè una sua colonia, l.t Nuova Zelanda, le presenta il mo- <lello di una legge siffatta. Quale importanza avrà dunque q•1estanuova esplicazione della legislaziont: socille non si può dire in poche parole; ma è sicurn che essa sara una

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