RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI Comune e della costituzione della proprietà individuale ; infatti i figli ereditano lotti familiari. Restrizione dei poteri della Comune in proporzione dell'allargamento dei diritti dell' individuo. 6° Questi lotti di terra si trasformano in vera proprietà i11dividua!e, non differendo da quest'ultima se non per la circostanza che il dominio di questi proprietari è diviso in strisce di terra separata e che si trovano in molti campi più o meno lontani gli uni dagli altri. Quest'ultima forma di propriet:\ presrnta il ritorno alla prima fase, nella quale l' individuo è proprietario di un ctrto terreno pel solo fatto della sua occupazione. La sola dissomiglianza che esiste fra questi . due modi estremi di possesso è che attualmente il detentore di un dato pezzetto di terra, di cui ha il pieno godimento è tenuto a pagare un onone annualmente per un dato numero di anni o in una sola volta. La crescente densità della pepo• !azione determina questa evoluzione. Ancora pochi oneri e la proprietà collettiva in Russia sarà scomparsa. (NovoieSlavo). Lewes 'N.,ixo11: Le costruzionni avalie la grandezzadell'Inghilterra. L'innegabile predominio dell'Inghilterra nel com• mercio, nell'industria e nella finanza del mondo, è il risultato di un secolo e mezzo circa di sforzi na1-ionali. La esistenza della marina britannica è di data più antica, ma lo sforzo sistematico dell' Inghilterra per dominare l'oceano può esser datata dal p1incipio della guerra frances~, nel 177 5. In nessun tempo, dopo la metà dd secolo XVIII, l'Inghilterra produs~e abbastanza legname per mantenere la provvista di materiale occorrente per le costruzioni della sua flotta e della marina mercantile. Al principio del secolo XIX la produzione interna fu assolutamente esaurita; ma, ciò malgrado, l' Inghilterra non comprò una sola nave. Comprò invece altro\'e il legname, lo trasportò nei cantieri inglesi e con esso continuò a costruire i suoi bastimenti. Nel periodo più critico della sua maggiore strettezza e all'estrema povertà di materie prime, l'Inghilterra, non solo non comprò alcuna nave costruita all'estno, ma pose qualunque ostacolo immaginabile per impedire che i suoi speculatori privati acquistassero navi costruite in altri paesi, e vietando recisamente per contratto alla East I11diaCompany sovvenzionata dallo Stato, di comprare od usare in alcun modo navi costruite all'estero. La sostituzione del ferro al legno come materia prima nelle costruzioni navali, ha messo l'Inghilterra in condizione di assicurarsi facilmente la agognata supremazia. Le navi inglesi trasportano ormai più di sette decimi del commercio transoceanico del mondo; i guadagni della sua flotta commerdale, compresi gli accessorii di operazioni bancarie, assicurazione e commissione, superano 4 miliardi netti di lire all'anno. Ora fino a che la piovra britannica avrà così un tentacolo attaccato a qualunque nostro porto succhiando il nostro sangue finanziario, la legislazic ne sulle tariffe e sugli scambii sarà un rimedio futile quanto lo sarebbero dei tonici dati per rinvigorire tutto l'organismo ad un ammalato che si stia esaurendo a morte col perd.:r lentamente sangue da un'arteria aper1a.. ('N.,ort/1America11Review). Luigi Vig11011: Il pericologiallo. Molti scrittori (Pearson, de Brandt, Barbé, Strauss, d'Estournelles de Constant etc,) hanno denunziato e dipinto a vivi colori il pericolo giallo - da parte cioè degli ottocento milioni di Chinesi, Giapponesi ed Indiani che potrebbero f,r passare un triste quarto d'ora all'Europa e dall'America. Il pericolo è insussistente, sia sotto la forma di conquista armata, sia sotto l'altro di concorrenza del lavoro e d'invasione dei nostri mercati da parte dei prodotti degli orientali. In quanto alla guerra si osserva che l'Europa è oggi tutta popolata e non è nelle condizioni dell'epo-:a dell'impero remano; di più i chinesi, che sono i più numerosi, sono dediti .all'agricoltora ed hanno un invincibile avversione per le armi. Altrettanto poco temibile è l'invasione dei lavoratori: in cioquant'anni da che dura l'emigrazione chinese non ci sono che tre milioni di chinesi fuori del Celeste impero, compresi quelli che si trovano nei paesi gialli. Se mai, i gialli verranno a fare tutti i lavori, che non esigono intelligenza cd abilità. In quanto alla concorrenza dei prodotti sarebbe temibile se non si sapesse che i consumi aumentano continuamente nei luoghi di prcduzione e che si eleverà del pari lo sta11de1rodf /ife dei gialli, che finiranno per chiedere salari elevati - salari che del resto non sono tanto bassi quanto si crede. La verità è che gli orientali entreranno nell'orbita della nostra produzione e dei nostri consumi e che il mondo s'incammina verso una specie di unità internazionale nella quale ogni popolo dovrà contare come tutti gli altri popoli. Occorrerà infine molto tempo prima che i gialli possano competere cogli europei ; ed il tempo è un fattore a benefizio degli ultimi, che non resteranno inerti, mentre gli altri progrediranno. (Rev11epolitiq11e t par/amwtaire. Dicembre). W. Lewis Frarer: FritzvonUhde, il grandepittorecristiano moderno. Fritz Von Uhde, il famoso pittore sassone che alcuni anni addietro fece· tanto rumore coi suoi quadri di soggetti sacri adattati ai costumi moderni, era figlio di un prete luterano. Nel 1867, all'età di 19 anni si arruolò nelle guardie a cavallo di Sassonia e prese parte alla guerra Franco-Prussiana. A ventinove anni si dedicò alla pittura, diventando un seguace di Munkaczy, ma ben presto affermò la sua personalità originale, dipingendo soggetti sacri in un nuovo stile che impose immediatamente l'attenzione. Quando il suo quadro Lasciate i pargoli vmire a me fu esposto a Monaco nel 1889, innanzi a quella pittura si raccoglieva costantemente una folla di visitatori. Amici ed avversari dell'artista erano perfettamente d'accordo che l'artista aveva meravigliosamente espresso il suo pensiero, e gli artisti convenivano che mai luce di sole così morbida, diffusa, dorata, vibrante er.1 stata meglio resa; mai certi grigi perlacei si erano visti ondulare più deliziosamente fra le masse bionde dei captlli e le fresche carnagioni rosee delle teste infantili. Il quadro presentava Gesù seduto su di una comune sedia di paglia in una scuola rurale, ove egli era entrato durante l'insegnamento religioso. Un piccolino, troppo giovane per conoscere la paura, si è rifugiato sorridente presso di lui, un altro, più grandetto, timoroso ed esitante prende la mano che Gesù gli stende, e i più grandicelli si tirano indietro mentre il maestro li esorta ad avanzarsi _senza paura. Nel fondo un vecchio contadino in piedi col cappello tra le mani appoggiato al pettC', guarda in alto riverente e commosso la scena gentile. La stranezza della composizione ebbe senza dubbio una gran parte nell'effetto prodotto sul pubblico dei non artisti, poichè essa costringeva a pensare, e pensando sentire tutta la profoodita del concetto. Per costoro Voo Uhde aveva indubbiamente fatto rivivere il figliuolo dd falegname, l'uomo• dio, l'amico e consolatore dei miseri. Non mancarono certa• mente coloro i quali non videro che la stranezza e si strinsero nelle spalle, ma da quel momento Von Uhde si era affermato come un iocarnatore originale di idee religiose, come qutl grande pittore cristiano moderno che è stato riconosciuto più tardi. Pittore cristiano e non biblico, come spes;o è stato chiamato erroneamente, poichè io credo che la parola biblico contenga in questo caso una impressione sbagliata. È vero che Von Uhde ha òipinto scene bibliche, ma queste non riescono a produrre le medesime emozioni delle sue pitture religiose, di quelle, cioè, che trasportano le sacre isterie nella vita moderna. La vita di Gesù - poichè questo è il suo grande tema _ egli la rievcca fresca e reale come dovette essere veramente vissuta. La maternità, come nel Viaggio a Betlemme; la morte e il dolore, come nel Venerdl Santo; la pietà, come oell' U/ti111acena; la nascita, come nella 'N.,ativitil; la gioia, come nell'..A1111w1cia~Jo11e; la benevolenza, come in Lasciate ·i
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