RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI 229' non si sommano " (Gabelli), « nelle ronc trion!a la stupidaggine » (Le Bo11), «l'asinità» (Il 1llessaggero). Bisognerebbe per Io meno climostrare che i capi cli governo, che hanno fatto senza elci Parlamento, non si siano addimostrati non solo fu1·J'anti,ma anche inetti per giunta. Io non ripeterò quì quello elle ho scl'ilto, in confutazione clella tesi ciel Sighcle e ciel Nordau e di altri molti, in Pro e contro il socialismo. 11 sistema pal'lamcntare attuale è pessi1110non per ragion ciel numero troppo grande dc' cleputati, ma per tre rngioni: la prima è l'antagonismo drgl' interessi cli varii gruppi sociali, elle rende impossibile la formazione di quel!' interesse collettivo che il Parlamento dovrebbe rappresentare; la seconcla è elle sopra del Parlamento e' è il Governo forte e accc11trato; la terza è elle la moltitudine de' cittadini è disorganizzata. Disorganizzazione del popolo - accentramento governativo - gerarchia di classi, sono tre grandi ostacoli alla rappresentanza vera e sincera dcgl' interessi del paese. • ,. ,. La base cli un vero sistema rapp1·escntativo, o rappresentativo-democratico clev'esserc dunque l'armonia fondamentale dei grandi interessi sociali. li punto cli partenza per la sua attuazione è l'eliminazione delle grandi ineguaglianze di condizioni. l\Ia non basta l'eguaglianza clclle condizioni, se non viene troncato quel nodo gerarchico di poteri, elle costituisc~ il Governo, e organizzata un'amministrazione che· sia l'emanazione diretta e immediata clclla volontà popolare. Per talune faccende d'interesse generale, gli abitanti di un Comune, d'una provincia, di uno Stato, (nel senso di territorio) possono direttamente provvedere, o nominare dc' rappresentanti che si mettano di accordo. Il mandato dei rappresentanti può essere limitato ad una faccenda, o estendersi a più: può essere imperativo, o libero, e può essere definitivo o soggetto alla concl.izionedella approvazione popolare delle loro deliberazioni. - In principio, la delegazione dcv'csser il più che sia possibile limitata a casi singoli e imperativa : conferire a degl' individui il potere di legiferare a torto e a traverso su tutte le faccende pubbliche è farli arbitri della vita e delle sostanze di Lutti i cilladiui. D'altra parte il popolo non può nominare Lutti i giorni dc' nuovi rappresentanti per ogni nuova faccenda che si presenta; e se i suoi rappresentanti non avessero una certa latitudine nell' adempimento del loro mandato, difficilmente si verrebbe a capo di nulla. La soluzione pratica sembra dunque essere, di distinguere le faccende più importanti e di cui tutti più o meno s'intendono; e queste farle decidere clireltamente dal popolo ne' Clubs o Associazio11i, i cui delegati si riunirebbero, come nel.le Conve11do1ti americane, unicamente per concretare la sol·uzione definitiva in conformità dei mandati ricevuti. Per tacccncle meno importanti e per quelle che richiedono speciali cognizioni, costitLLire Amministrazioni special.i - senza legame gerarchico fra loro - soggette al sin(lacato popolare. Oggi il sindacato popolare sulle Amministrazioni pubbliche si esercita per mcizo del Parlamento, il quale però non ba azione diretta che SLùG-overno, e si trova rimpetto ad esso a un dipresso nella condizione in cui gli elettori cli un collegio si trovano rimpello al loro deputato: può cambiarlo, ma non costringerlo ad agire in un dato moclo. Le amministrazioni tutte mettono capo al Governo, e sono governate clalla volontà di esso solo. Recentemente, gli organi clclla pubblica Amministrazione hanno cominciato a formarsi un corredo di norme speciali, e il pubblico è stato ammesso in rari casi a reclamare avanti ad appositi magistrati contro gli atti arbitrarii dc' plù)blici amministratori. Bisogna evidentemente andar molto lontano in questa via. Avanti tutto il popolo deve concorrere alla nomina degli amministratori publ)lici; poi c1uesti devono offrire guarentigie di capacità; inoltre vi devono essere regole d'amministrazione, che impediscano gli arbitrii e i favoritismi; gli amministratori devono rimanere eguali a tutti gli altri cittadini e ricevere, in compenso delle loro fatiche, un trattamento approssimativamente eguale a quello che i cittadini tutti ricarnno dal loro lavoro; infine gl' interessati devono potersi opporre agli atti ingiusti clegli amministratori pubblici e clliamare questi ultimi a render conto pubblicamente dell'opera loro. • ,. .. Il sistema attualmente in vigore è pseudo-rappresentativo o rappresentativo-autoritario. Noi dobbiamo non già retrocedere verso il Governo assoluto, ma progredire. Bisogna, sulla base dell'eguaglianza delle condizioni economiche, elevare un sistema di amministrazione pubblica, emanante direttamente dal popolo e non soggetta a nessun centro di governo. Le frasi generiche pro' o contro il parlamentarismo non risolvono la questione. (1) SAYERIO MERLL\O. La~uestio~e a~rai~rFiara~cia La disputa che si è agitata alla Camera dei deputati in Francia sulla questione agraria e che non ha occupato meno di sette sedute nei mesi di giugno, luglio e novembre nella quale ha avuto luogo, (i) Nel numero di questo mese della 'l(evue Sooialiste veggo trattate dal signor G. Renard a un dipresso le stesse questioni di questo articolo, con maggiore ampiezza e abilità, ma con lo stesso intendimento di trovare una soluzione pratica al problema dell'organizzazione politica. li bisogno di uscire dalle formole vaghe e indeterminate è oramai generalmente sentito da' socialisti. Solo qualche anarchico amorflsta può dire con Malatesta (Agitazione n. 41): « Noi anarchici vogliamo che il popolo conquisti la libertà e... faccia quello che vuole -». Quello che farebbe un popolo, senz'altra idea che quella astratta della libertà, si sa.
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