Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 12 - 30 dicembre 1897

R.IVIS't'A POPOLARE DI POU1'ICA LET'l'ERE E SCIENZE SOCIAU loro estensione e cioè : aziende aventi una estensione inferiore a 11lO <.lia,·a, iclem eia O,I a 2 are, eia 2 a 5 are, eia 5 a 20, eia 20 a o0, eia 50 are acl un ettaro, da I a 2 ettari, eia 2 a 3, da 3 a 4, da 4 a 5, eia 5 a 10, da I.Oa 20, eia 20 a 50, da o0 a I00, da 100 a 200, da 209 a o0ll, da uOO a LOOO ettari, e aziende aventi una estensione superiore. Se si raggmppano le categoi·ie comprendenti la prima le piccole aziencle con un' arcn superiore ~i 2 ettnri, In seconcla le aziende medie con 11nm·ca s11pc1•iore ai 2 e inferiore ai 100 ctta,·i, e la Lel'zale gl'ancli aziclllle con oltre 100 ettari cli terreno, si trova che il 41,3:1 per cento delle aziende agrnr·ie della Germania appartengono a quelle cli media grandezza. La loro quota di suolo coltivato si ragguaglia al i0,30 ¼ della quota rappresentante la totalità dell'area utilizzata a scopi esclusivamente agricoli. Il 5,56 ¼ di quest'area è divisa in tanti piccoli appezzamenti inferiori ai 2 ettari: il numero cli questi appezzamenti rappresenta il 58,22 °lo del numero totale cleUe aziemle agrarie. Le grandi aziende, che, per rispetto 111loro numero rappresentano una quota minima (0,45) abbracciano un'area che si ragguaglia al 2/4.,08•; 0 della superficie di terreno adibita a scopi agricoli. Dal confronto c!clle cifre relative agli anni '1895 e 1882 risulta che la percentuale dell'arca occupc1ta clcllla piccola e clalla meclia proprictù ~ aumentata sensibilmente (da 10,0I a -lO;ll e eia 28,7/4.a 2»,90 %), mcnt,·c è clirninuita quella relativa alle aree occupate dalle aziende minuscole e clalla grande proprietà. La media proprietà fondiaria, dice la relazione a questo punto, si è rafforzata a spese della piccola e delle granclc proprietà. Avuto riguardo alle clivcrse forme di proprietà, le aziende ag,·icolc vennero c\ivisc in : aziende con terreni propri, con terreni in afTitto, e con teneni a mezzaclr·ia ecc. La statistica constata che delle 5,506,900 aziende agricole della Germania, 2,260,660 e cioè il 50 ¼ hauno terreni pl'opri, ùl2,i4i hanno terreni esclusivamente in afTitto, ti38,8i0 hanno l)iì1 della metà dell'arca collivata in aflilto, 1, I60,i03 hanno meno (!ella metà clcll'arca coltivala in afntto, l0,034 aziende coltivano il terreno esclusivamente a mezza. dria e 28,362 hanno soltanto una parte ciel terreno coltivato a mezzadria ccc. Predomina quindi la categoria delle aziende con terreni propri, cssenclo CfLtelle che hanno terreni in a/Titto o comunque vincolali a contratti cli mezzadria o d'altra naturn in minornnza. Il terreno cli proprietà delle aziende rappresenta 1'86,ll °lo dell'intera superncie, il terreno in amtto il i2,38 °lo, quello a mezzadria il O,l l °lo e il resto è vincolato acl altre fo,·mc di contratti di proprietà (Deputatland, Dienstland, Gemeindelcmd, ccc.). Circa il sistema cli collur;i, la statistica ci clicc che 32,006,510 ettari ossia il i4,0i °lo clclla superficie complessiva, che, come s' è visto, è cli 43,278,187 ettari, sono coltivati a campo e a prato, 328,260 (0,ii °lo) sono adibiti all'arte elci giardinaggio, l26,l29 ettari, (0,29 ¼) alla coltivazione della vite, i,582,229, ( I i,52°/o) sono terreni forestali e 2,206,738 rttari (5,2.l °I.) sono rappresentati clal tcn·eno incolto e incoltivabile. La maggior parte delle persone preposte alle <llrezlone clellc aziemle ngTarlc e prcci~amcntc il o7,8i ¼ esercitano l'agricoltura come mestiere principale. Di questi il H,97 °/,. sono aflallo inclipCll(ICnli.La popolazione industriale clà un contingente 1·elativamcotc alto cli agricoltori o direttori di azicnclc agricole e cioè '1,491.,688persone ossia il 26 °lo clella totalità degli esercenti agricoli. J>i questi il 14,23 °lo sono segnali clalla statistica come dipendenti e il 12,67 come affatto inllipentlcnti Le altre prof'cssio11i e gli altri mestieri 110n danno che un conti11gente minimo cli agricoltori. Questi clati acquistano speciale irnpo1·la11za oggi dopo la interessante discussione sulla quistionc agra1•ianel Parlamento francese clella quale tratta in questo stesso numero Pani Louis. ~~ quc,tc notizie sull'estensione cd evoluzione clclle colture e clclla proprietà fondiaria, agg'iungiamo quelle non meno intcrcssanli che lo Schmollcr ha dato nel• l'Arbeiter(re1111cl ( l80i. Fase. 4°) sul ceto medio in Ger: mania. Secondo l'illustre socialista di Stato le classi mcclic, in aumento dal 181 (i al .t830, subiscono un clccrcscimento, ma non molto notevole. Infatti il numero delle persone occupate nel!' industria, nelle manifallurc e nelle miniere è nel ·1882 cli 6,396,465 e nel I8!l/4.cli 8,281,230; cli cui gl' intraprenclitori inclipenclcnli o i maestri ammontavano nel 1882 a 2,201,146 e nel •l89o a 2,06 l ,8i0 e gli operai cd ausiliari nel -1882 a 4,190,319 e nel ·1895a6,219,360; cliguisache negli anni !882-1895 la percentuale clegli imprenditori e dei maestri indipendenti decresce dalla proporzione elci 34,,i. a quella <li 24,9, e quella clegli operai aumenta da 65,6 a 75,-l. Allo Schmoller questo spostamento non pare significante. Noi siamo di contrario avviso perchè ci pare che la vera Indole del movimento si afferri meglio considerando che mentre gli operai 1111mcntanodel 50 °lo, gl' imprenclttori diminuiscono all'incirca del 9 °fo. Questa diminuzione può essere compensata dal personale in aumento degli esercenti professioni lil.1e1·111i, <lcg·li in~egnanl i, ciel clero, degli impiegati ccc. Rimane sempre però il fatto che i proletari aumentano e che il ceto medio rimane stazionario. RIVISTA DELLE RIVISTE Avv. Salvatore Barzilai, Deputato: L'istruttoriasegreta. È grandissimo il danno che viene ai cittadini e allo Stato dalla saemata fiducia nella magistratura. La demoralizzazione italiana seguita a tale sfiducia è maggiore di quella che si ebbe dopo Lissa e dopo Abba Garima quando non si ebbe più fede nella flotta e nell'esercito. L'istruttoria difettosa dei proaessi in Italia chiude forse il principale germe 'della decadenza degli istituti giudiziari. Lo Stato è avarissimo nello spendere per l'amministrazione della giustizia; prodigo nelle spese militari; così avviene che per deficienza di personale i processi si ammucchiano sui tavolini dei giudici istruttori e quelli condotti a termine lo sono assai male. In conseguenza di tale lentezza nel solo 1895, 662 accusati prosciolti subirono il carcere preventivo da sei mesi ad un anno; 304 da uno a due anni. Tra i rinviati al giudizio, assolti e condannati, 4174 lo subirono da sei mesi ad un anno; e 1444 da uno a due anni. Gli asso I ti furono il 50 010: ecco l'infamia del carcere preventivo! La polizia giudiziaria in quanto ai processi è male organizzata e riesae dannosa per quello che non fa e urgentemente dovrebbe e potrebbe sapér fare e per quello che fa esorbitando dalle sue funzioni. I maggiori danni, poi, vengono dall'istruttoria segreta; ond' è cbe si dovrebbe adottare subito tra noi la riforma t'3stè fatta in Francia e cbe ha reso pubblica l'istruttoria. Epperò urge: dedicare all' isiruttoria un personale di elevata mente e di particolare coltura, e riformare la procedura penale. In questo modo molti scandali saranno evitati; molte ingiustizie saranno impedite; la dolorosa e lamentata impotenza dell'azione repressiva avrà in parte rimedio; la libertà e la sicurezza degli innocenti che valgono più del teITore dei colpevoli, avranno un valido presidio. (La Rivista po, litica e letteraria. Dicembre). « Germanicus: Come finirà la crisi austriaca. La crisi par• lamentare potrà svilupparsi e ingrossarsi in una crisi costituzionale fra l'Austria e l'Ungheria, se la differenza di opinione dei due governi sull'articolo 14 della Costituzione austriaca relativa alla sua applicabilità ali' Ausg leich non è risoluta amichevolmente. Può d<Jgenerare in guerra civile in Boemia e in Moravia; può uccidere forse per lungo tempo il governo costituzionale in Austria; può disorganizzare !a finanza dell'impero che è stata soltanto ieri, per cosi dire, riorganizzata; questa crisi può compromettere addirittura la esistenza della duplice monarchia. Per tutte queste ragioni la crisi parlamentare di Vienna diventa

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