Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 12 - 30 dicembre 1897

RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI J,a sentimentalità tedesca non è più antica della seconda metà del secolo XYIII e sorse in antitesi allo spirito di formalismo opprimente e materiale. 1'1oltce slombata divenno di moda fra le persone istruite, fra i belli spiriti clcHa società elegante. Torrenti di lagrimr beatamente irroravano i « dolori del gioYine Wcrlbcr ». l'na vera frenesia era di torturarsi con pene d'amore eleganti e graziose, con sospiri ben modulati, con rimproveri riboccanti di pathos. e cli pcllcgrinarc, cantando inni d'amore, alla tomba di Wcrther. Oggi ridono gli stessi tedeschi alla sentimentalità di Wiclancl, di Jacobi e degli allri poeti celebri di quel tempo, ma in verità essi introdussero quel gusto, quel convenzionalismo nel sentire che copre di una mite ccl uniforme poesia una parte dei costumi tedeschi. Di Wicland ci è trasmessa la seguente sentimentale avventura : « Come il poeta scorge la sua amica, egli si fa pallido, getta a terra il cappello con un movimento violento e di tremito e si volge verso di lei. Essa gli va incontro colle braccia aperte ed egli prende le mani cli lei e si inchina in mo<lo da nascondere il viso. Ella si proten<le su lui con una dolcezza cclesUalc e dice: Wicland, siete voi, voi sempre il mio caro Wiclancl. Come destato eia queste soavi parole, egli si rizza, guarda nrgli occhi piangcnli della sua amica e lascia cadere la sua testa sulle sue spalle ». Tutti i sentimenti veri e spontanei furono contorti, snaturati dalla piccola borghesia cittadina sugli insegnamenti di questi preti. In quelle piccole città dove nel nostro secolo tutti impararono a leggere, e le sdolcinature dei poeti del secolo XVIII costituivano la lettura preferita, l'ascendente di essi sulle manifestazioni del sentimento fu enorme. Le loro frasi, le eroine e gli eroi dei loro carmi riempirono il pensiero di due o tre generazioni ; e ciò l)astò pcrchè una tendenza lelleraria per quella legge dell'imitazione, cosi bene studiata da Tarde, creasse un convenzionalismo sopra il capitolo dcli' amore, un atteggiamento unifor·mc cosi da potrrlo scambiare con uu carattere di razza. Un popolo presso il quale il c11lto estrrno religioso è privo di tutto ciò che p11ù soddisfare quel quid di fantasioso che dorme nel fondo di ogni uomo, trovava il suo compenso nelle interne clolcezze che reca scco tal genere di sentimentalità, tanto più che essa non importa soverchi sacrifizi e più spesso ha vantaggi ignoti alla cosidella corruzione latina. Uipetiamo: i Latini sono molto calunniali sopra questo punto e si calunniano: le deficienze morali dei loro costumi sono spesso esterne e piuttosto non passano la superficie: la rigidità della vita famigliare è in completo distacco da ciò che mettono in scena drammaturghi e romanzieri, mentre invece nei paesi della sentimentalità le parole sono composte e delicate ma nella vita ordinaria il senso di esse è generalmente mutato. Comunque sia, il passato dei costumi tedeschi, nel medio evo e al tempo della Riforma, non è per questa senlimentalilà, frutto di un recente movimento letterario, che presso un popolo studioso e amante della sua arte, lento e tardo ha potuto avere un successo elle indarno si sarebbe aspettato presso popolazioni mobili e poco o nulla istruite, come le latine. :\"on vogliamo, e sarcbl)e arbitrario, trarre regole da tali osservazioni, ma soltanto 1hr notare la complessità dei problemi proposti. Per studiare i ratti collettivi, bisogna liberarci da molle prevenzioni e sulla loro misteriosità e considerarli come fatti, crrto complessi, ma sempre determinati da fattori più o meno sensibili e recenti. Anche delle società e della psiche loro d,!\'C <lirsi quello che scl'ivcva Henan della psiche umana: « L'uomo dotato cli dirci o dodici facoltà quali distingue lo psicologo, è una finzione: nella l'f'altà si è piì1 o meno uomo, più o meno figlio cli Dio: invece di prendere la natura umana come la prendevano Reid r Dugald Stewart, per una riwlazionc scritta in un sol giorno, per una Bil)bia ispirata perrcua fin dal primo giorno, si scorgono 01·a i ritocchi e le aggiunte succrssive. » Anche una psiche dei popoli non esiste con un'esistenza generale, sempre eguale, astratta, ma è soggetta a modificarsi. Alla categoria dell'essere bisogna sostituire quella del divenire. Non vi sono eterni caratteri di razza, ma caratteri determinati dalle conrlizioni materiali della vita, che sono variabili r agiscono sugli uomini con certe etiche, estetiche, speculative proprietà. Solo per la mutua azione cli entrambi i fattori originano i movimenti sociali, estetici, etici. Si avverta però che con queste parole non si intende dire che il pensiero e la volontà degli uomini siano soltanto mossi cla cause fisiche esterne. Al contrario l'uomo nella produzione delle idee ha la sua parte e grande come il mondo esterno. In conseguenza vi sono dei lati della psiche collettiva che può mutarsi per l'influenza elci cambiamenti degli elementi variabili, può diventare onesta o corrotta, libera o servile, energica o debole, pcrchè nulla è accidentale o arbitrario, ma anche i costumi sentono l'influenza del vario modo di agire delle condizioni materiali sui singoli e le folle. Le vecchie razze sono certo distanti dalle razze giovani nello sviluppo economico e in conseguenza nell'istruzione, nella cultura: le prime sono appena entrate in quella fase economica elle col capitalismo e il proletariato non possiede ancora Io spirito di iniziativa e il sindacato nella vita pubblica, la libera discussione, la forza dell'opinione pubblica, le quali poi elevano il grado della moralità pubblica. Anche questa fase deve seguire e svolgersi e compiersi, e tutta sarà a vantaggio delle razze vecchie. ì\'cl corso di essa o alla fine non troveranno però il riposo, la pace e la solidarietà di cui hanno bisogno, come non l'hanno trovato lr razze giovani nel loro indiviclnalismo elle ormai specialmente presso gli Inglesi, dove la sfera d'azione dello stato vive sempre pi<'1allargando, mostra p1lesc più di un segno di impotenza e di sgretolamento. Prof. G. S.U,YIOLI. c§perimentalism§ociale I,a popolazione rurale, le aziende agricole e la ripartizione delle culture .in Germania. L'ultimo fascicolo trimestrale dei l zerleljalireshe(t dell'ufficio cli statistica berlinese reca dei dati molto interessanti sul censimento della popolazione agricola in Germania al 14 giugno 1895. Al 14 giugno 1895 vennero contale in Germania 5,556,900 azicnclc agricole fra grandi, medie e piccole. Il terreno adibito esclusivamente a scopo agricolo appartenente a quelle aziende misura una superficie cli ettari 32,oll,899. Comprendendo anche le aree fo. restali, quelle coltivate a giardino e a vigneto, il terreno incolto e incoltivabile (Unlancl} e le aree occupate dal fabbricati, dalle strade e dai corsi d'acqua si ha una superficie totale di ettari 43,2i8,487. In media si hanno per ogni azienda agricola ettari 5,9 cli tcrr·eno adibito a scopo esclusivamente agricolo e, se si tien conto delle altre aree diansi specifìcatc, ettari i,8. Dal censimento del 1882 in poi sono aumentali il numero delle aziende, la superficie di terreno adibita a scopo esclusivamente agricolo e la superficie totale. L'aumento del numero delle aziende è del 5,32 ¼, quello della superfkir coltivala del 2,02 °lo e queJlo della superficie totale del i,72 °fo. Intorno al carattere ad al processo di rvoluzionc suhilo clalla Jll'oprictù agricola, le tabelle pubblicale dall"ufficio di statistica recano clati mollo interessanti. Le aziende agrarie vennero divise per gli scopi della statistica in diverse categorie a seconda della

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==