206 RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZJ<S:OCIALI nel mezzo a questi due grandi partiti sono i demo• cratici con_tutte le loro particolari sfumature. I mo• narcbici sono tali o per convinzione o perchè non vogliono esser socialisti; e nc>ssuno,siamo sinceri e riconosciamo nnche quello elle ci può clispiacere, pensa ad essere repubblicano. Nessuno, clico, pensa ad essere repubblicano, ma clomani, tutti gli scontc>nli cli oggi, compresa anrhe la classe cosi eletta clirigente, cliventerebbero repubblicani, se gli uomini cbe banno qualche potere nel popolo si decidessero a fare sul serio e a romperla con ogni equiYoco. 1"on Le pare che il partito repubblicano funzionerebbe, nella crisi attuale, da valvola cli sicurezza? l\la frattanto dove sono le idee cbc differenziano i repubblicani dagli altri partiti democraticamente puri? E se codeste idee esistono cbi le ha clivulgate e propagate fra il popolo? La questione del sovrano è brn poca co~a; è il fumo della questione. E l'arrosto clov'è? l\lolti, anzi una enorme maggioranza cli cittadini sente rbe ormai non v'è da sperar nulla dai governi cli clientele; e la Na- =ione è matura per approfittaredell'amara esperienza cli simili gover11i, ma non si muove, non fa nemmeno un passo, un atto che voglia signitlcare protesta. l\lanca cbi possa approtlltarc del malcontento, o piuttosto non c'è quel coraggio delle proprie opinioni, cbe calpestando ogni scrupolo può condurre alla 'Vittoria? La IJancliera, sia pure sventolata da Felice Cavallotti, clcve essere una, una sola, senza macchie e sfumature nel suo unico colore; e dcv' essere agitata In nome cli una idea precisa, senza neblJie, e adattabile unicamente a chi la invoca. l\Ia io mi accorgo che vado troppo per le lunghe, e voglio .conchiudere. Se il partito repubblicano deve esistere, esista eia sè, e per sè; combatta in nome dei suoi icleali, delle sue aspirazioni, ciel suo programma; lotti attraendo a sè gli altri partiti, non si faccia mai assorbire dagli altri, e non pensi mai, stando come oggi le cose, alle alture ciel governo, percbè su quelle vette facilmente si hanno le vertigini e si climentic,1 tutto il passato colle promesse fatte per l'avvenire. Solo a c1uesti patti si potrà avere un partito veramente democratico, solo a questi patti avrete il diritto di chiamarvi partito repubblicano, solo a questi patti avrete il diritto cl'invocare il nome sacro ciel popolo. l\Ii voglia bene. LUIGI LUCCHESI. 'R_oma 20 Nov. 1897. LaparoldaeldeputaStaocchi Caro Colajanni, Ogni giorno volevo risponrlere alla tua lettera e sempre la tirannide delle occupazioni professionali me ne dist0lse; perchè tu comprendi che non breve discorso può abbracciare il vasto argomento della situazione politica e dello atteggiarsi dei partiti. Ti chiedo quindi un differimento a rispondere. Subito però vo' dirti una cosa sola. Nella tua lettera attribuisci al mio discorso del 17 Giugno !897 il concetto di augurare che Cavallotti conduca l'Estrema Sinistra col suo bagaglio di tendenze e riforme al potere colla Monarchia e dici tale ipo· tesi inverificabile. Volli il 17 Giugno parlare brevissimo e può darsi che non abbia detto tutto quanto occorreva per chiarire meglio il pensier mio, sebbene mi sembri che, almeno tenuto calcolo dei preCEdenti, non potesse cader dubbio sull'ordine di idee e sulle convinzioni che dall' osservazione e dall'esperienza ho dedotto. Ora desidero avvertire che non credo mai alla necessità •di alcuna persona, sebben(I in ogni tempo vivano uomini, l'opera dei quali può recare benefici grandi al paese. Il movimento delle masse è il solo che può produrre effetti duraturi. L'11Zionepolitica di un partito radicale sarà opportunamente diretta da un uomo per la necessità delle battaglie parlamentari e Cavalloiti ha mente, cuore e fibra da ciò. Ma quell'azione sar·à sempre nulla anche dentro l'aula e nelle occasioni di crisi, se non sa, à il riflesso di una forte cor• rente di interessi, di opinioni, di sentimenti nel paese. A che disputare se la Monai·cbia permetta l'una o l'altra riforma? Meglio sarebbe intendere tutti concordi ad illuminare la coscienza del popolo sulle riforme e, allorquando quella si maturi e fortemente voglia, sta sicuro che qualunque riforma si farà. E ad illuminare la coscienza del popolo giova la tribuna parlamentare, come giovano il comizi o, la conferenza, il giornale. A che proporci delle tesi di filosofia della storia o di dir·itto c~stituzionale? la Costituzione è sempre in attività e si svolge e si irasfo1·ma all'infinito e tanto può subire reazioni quanto progressi smisurati. La sovranità nazionale è il principio che permane e la Camera è sempre organo costituente. Tutti coloro che fanno erndite disquisizioni od invettive sentimentali dovrebbero domandarsi se sono numerosi i deputati che, votan_do come votano, rappresentano realmente la Yolontà determinata dei lm·o elettori e se si convincessero che no, allora doYrebbero riconoscere che qùà vi è molto dk fare. Vorrei che l' Estrema Sinistra tenendo conto della realtà attuale e avendo chiaro il concetto di un governo libero e democratico, operante nell"interesse di tutta la nazione anzichè di classi privilegiate, si· muovesse compatta per attuai-lo lottando contro chiunque e in qualunque circostanza. Allora il paese affiserebbe i suoi sguardi in essa con assai più fiducia che non abbia avuta sino ad ora. Così parlo, perchè non deve confonder si la stima del valor personale dell'uno o dell' altro deputato colla fiducia del paese in un partito organizzato. Quest'ultima non fu mai nè larga nè sicura e così accadde che i Gabinetti continuarono sin quì tranquillamente a valersi dell'Estrema Sinistra senza mai curarsi del suo programma.
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