Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 11 - 15 dicembre 1897

204 RlVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIAU del popolo e i è finito col cl.wc allo Slato, vero Saturno della favola, il 75 ¼ della l'icchczza nazioua le che è cliYcntata .la miseria stabile. La gTa,·ezza eccessi\ a clcllc imposte ,·a e aurc11do le so1·gc11liclella procluziouc; rende cliflicile la concorrcuza; schiaccia ogni nuova i11izia1iva,ccl il govr1·no <'hiuclcgli occhi pcl' non ,·eclcl'e e ·tenclr la mano rap,1c·cper sll'appal'c nuovo lrillulo cli sangue e cli dannl'o alle popolazioni estenuale e lnngucnli. Queste abbtHHlonanola palria pcl' fuggire la lame; la co1Tc11tcdell'emigrazione va ogni anno i11grossan<lo, ccl il govel'no seguila a sognare I' impCl'0 afl'icann e profonde in quelle fatali terre i figli ccl il clanaro del popolo per rncrnglic1·cnuovi disinganni, nuovi clolori, nuo, i saCl'ifici<li ossa illacl'imatc. Il co1·so forzoso, sebbene abolito poi' legge, il l'incrudimento dei balzelli, prornno lo sbilancio dcli' Era l'io nazionale gravato cli spese che superano ·1c fo1·ze p1·o(lullivc ciel popolo ccl intanto, si Cl'Canonuovi ministrl'i, si manlcngono i mini lrl'i i11ulili,come quello <lrlla lst1·uzione, Yc1·0anacronismo pc' tempi pl'og1·l•Clili,e quello cli Grazia e Giustizia che ha V11lnerata la inclipcnclenza della magistratura asscl'vcndola al potere. Furono violale le nalul'ali amicizie e si strinsero allcnnzc cli governi e non di popoli. E con queste alleanze venne ancor meno la oppo1·1uni1ùcli giovare a se cd agli alll'i, unico 0nc che può giuslifical'le, poichè 1·en<lcsievidente lo sfo1·zo per mantcnc,·c le fo1·zcgucl'rcsche che in ogni stato sono il 11crbodelle .illcanzc, per cui ne fu affievolito il decol'0 nazionale prostrato alle e igcnzc diuaslichc e prcssochè spento, rncnu·c negli altl'i crebbe tanto che qua i ne intimorisce e uc allombra. Questo stnto critico <licose pl'cpara la ,·cazionc che sal'à disordinata e violc111a.Pcrchè aspcltal'la, consumando negli anni, ne' vani cimenti elettorali le ultime energie; e lingucndo l'ultimo raggio cli lcclc che ancora opranivc :illc delusioni patite? E va110 spcral'C che ncll' Istituto pa1·lamcn1arc si decida la cau a della libertà; esso non fa nitro chn deteriorarla, scminanclo nel popolo corruzione, scoraggiamento, scetticismo: i 1rrn1asci anni decorsi lo provano. Gli uomini devoti alla libertà vedono che la via su cui siamo è clisastrosa e fa capo a l'abisso. Ncll' interesse generale conviene ortirc dall'equivoco e su l'altal'c clclla Patria e prl bene pubblico lare olocausto delle forme che clivido110per metodi e riti i militi della stessa iclca. Sia uno il ,·e1·0,una la bandiera, che tulti accolga; spat•isca ogni distinzione di parte tra democratici e repubblicani e socialisti, sia una la via da percorrere, uno il duce, adamanlino il suo carattere, immacolata la sua fede, allo il suo nome sì da scolpirlo su le spalle ciel Tempo e passi alla posterità. L'n ca1·attcrc cd un Ideale fol'mano un partilo che diviene popolo: l'istituto politico in11ova1orcdella vita sociale. Un partilo senza programma determinalo diviene fazione, pericolo perenne per qualsivoglia Istituto. Esso vale apostasia, rinnegamento della dignità umana. Esso è la coorte p1·ctorio11a l tempo clc' Cesari: oggi è la maggioranza parla111cn1ur·c,base (lei potrre oligarchico. J,a rivoluzione gloriosa lici 1860 fu compiuta sol pc1·chè 1acq11l'l'0le aspi1·,1zio11ie gl' i111c1·essirivali: una fu la h:Hrdicl'achr lulli ne accolse. Sostammo su la via delle rive11<licazio11i - l'orn incalza, risoll('via1110la ba11clicl'npirg·aln pcl' 1111ista11lc- rnggiungiamo In mela. La succcssio11edei periodi storici crea nella ,·ila de' popoli la ucccssionc <le'nuovi problemi. éon la cach1tn cicli'autocrazia i11 Italin 1,·amontò il giomo clclla schiavitù rhc si lu11gamcnte ha ral11·ìstatole noslt·c belle conll'nclc, e l'icomposla la Patria acl unilù fu chiuso il pel'ioclo storico comiucialo con Dante. i\Ia J1c11 pr·c~to nella coscienza del popolo sorse gigante il nuovo problema politico sociale che pone i termini tra il pl'ivilcgio e la libcrlù; Ira le plebi l\lmclichc e la p1·cpotr11lcari tocrazia del capilalc. A nuovi p1·oblcmi sono vecchi strumenti gli attuali dil'ige11lila cosa pubblicn, i quali hanno portalo 11cl pal'l:Hnenlo, nè consessi nmministrnlivi, e n110nel tempio della scienza, tulli i viii dell'cùucnzionc politica attinia sollo il dominio delle rnch11c li11aslic.Essi co11trastano alle leggi n1tali della evoluzione cosmicn che dctc1wina il moto prog ..cssivo ne' popoli cd il 101·0 momento etico. Gli uomini che compirono la l'ivoluzionc elci 1860 in es a si ('Saurirono. Essi sono sopravissuti al 101·0 tempo - ombre cli se mcdcsi111i,vagola11li ancol'a perplessi lr·a i tramonti tenebrosi della ti1·ant1iclce la splendida au1·01·ac1clla libertà. La nuova situazione creala dalla scomparsa dei vecchi pal'liti parlamcntnri ha ravvivalo la forma netta e precisa cli due ,·cggimrnli politici che l'apprcscnlano cluc J)l'0gl'ammi chiari e clctcrminali : il 1110narcltico ecl il Repubblicano. 11/onarchia - cioè accentramento di tutti i poteri: le leggi fatte a sostrgno del privilegio a danno clclla maggioranza che abbandona la ovranitil coslitucnlc. Repubblica: - cic,ègo,·crno cielpopolo retto eia leggi che sono t:eramenle la espressione clella volontà generale. ì\la, Hcpubblica senza riforma sociale è parola vana. La storia ricorda repubbliche lirannicllc e monarchie provvide e paterne. ì\la queste furono rari esempi in tempi ornai eia noi lontani. Ogni altra forma di Slato, ogni clivcrsa denominazione cli pnrlilo politico diverso cela l'inganno, mantiene l'equivoco. ])j simulare non giova - la verità parla allo e si impone. l'al'lare <li colle//ivfanro in mezzo a u11 popolo nalul'al111cntcco11~c1·n1ton'è crudele ipocrisia. Quclln parola poll'à t•1·cila1·cal delirio le plebi alfamalc e spi11gc1le a movime111ifi.'roci di conc1uisla; ma, I' indomani della vittorin esse difenderebbero il terreno occupato contro gll antichi padroni e contro chiun-

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