Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 11 - 15 dicembre 1897

RIVISTA POPOLARE DI POUTICA LETTERE E SCJEJ\ZE SOCIALI stra, simile in certo mCldoa quella delle nostre più alte montagne. li barometro in Marte salirPbbe, senza dubbio a 286 millimetri invece di 760 e tale atmosfera è cosi fatta da conservare, come nella terra, il calore ricevuto dal sole. Notiam() che eolà il peso è quasi annul 1ato giacchè una massa di 1000 chilogrammi trasp:,rtata io Marte e'saggiata ad un dinamometro, peserebbe sollaoto 3~6 grammi. Questo mondo è pili piccolo del nostro e le sue materie hanno assai minore deotità. Gli abitanti di Marte non possono essere c ,me noi. Non potremmo rappresentarli coma più grandi, più leggeri e di una forma differente. E~si possono essere molto più belli di noi, migliori e incomparabilmente più elevati nella scala intellettuale. La climatologia di questo piccolo mondo ci mostra, come abbiamo sost·inuto altrove, una condizione di abitabilità che può essere accettala anche dalla logica più rigorosa e l'aspetto geometrico dei canali fa supporre studiate costruzioni fai.te da esseri intelligenti assai più innanzi di noi nella loro conquista del mondo fisico. Perciò non si allontana dalle regole di induzione e deduzione chi ammette una grande probabilità che Marte sia realmente abitato da esseri alta1J:ente intelligenti. Intorno alla questione d1ille comunicazioni con noi, non è impossibile che essi abbiano cercato di farci dei stgnali. Alcuni banno chiesto se i punti luminosi che talvolta si vedono sono segnali; più probabilmente sono nuvole alle nell'atmosfera del pianeta, dorate dal sole che tramonta. Noi potremmo far dei s~g(lali. poichè delle luci intermittenti riflesse verso Marte con riflettori potentissimi e con l'aiuto di strumenti ottici sarebbero certamenie visibili. (Humanitariam, Novembre). M. Beer: L'Imperialismomoderno inglese. Gli uomini di stato inglt-si sono i soli, forse che dalla storia possano apprendere qualche cosa, poichè ogni revisione. ogni moYimento, da loro, ha sempre avuto una base politica, sociale, e una ripercussione, per gli efTetti, sullo stato. La perdita degli Stati Uniti fu una importante lezione, perchè significava la bancarotta della vecchia politica coloniale, fondata sul monopolio e sul mercantilismo, che signoreggiò da Colombo e Vasco de Gama tino a Washington ed Adamo Smith. Dalla pubblicazione della Wealth of Nations incomincia una nuova èra per la storia politica dell' Inghilterra. Adamo Smith e ,vasbington furono i Rousseau e Robespierre della rivoluzione inglese del XVIIIsecolo. Solo però <lirca il 1840 la Granbrettagna si diede risolutamente al libero scambio, renJendo autonome le principali colonie: Canadà, Australia, Africa sud. Nell'entusiasmo per la vittoria del laissez (aire, tutti gli altri metodi e sistemi furono detti' inutili e dannosi. Già nell'anno 1836 Cobden aveva detto che le colonie come l'armata, la flotta, la Chiesa erano gli accessori dell'aristocrazia, i quali dovevano al piu presto esser spazzati via dalla patria. Cosi si ~bbe una grande indifferenza per le colonie. Beniamino Disraeli considerava _ in questo periodo le colonie coroe un gran male. Anzi, come lord Rosebery nel ll3 raccontava, egli scriveva nel 52: « le colonie sono ruot<1di mulino che ci girano sul collo ». Fino all'fl8 si può dire questa fu l'opinione prevalentr. In Inghilterra la letteratura è arrivata a qurllo stadio di svilupp•>dtsiderabi!e ancora in altri paesi: essa non s'occupa solarr,ente di analizzai e caratte, i, ma anc,,ra le correnti sociali, che determinati sono da movimenti individuali e viceversa. Or bene la letteralu1·a, per la prima, ha t•·attato òel!' imperialismo. Informi Iude the obscw-e di Hardy, Whirpool di Gissing. L'idea di una federazione commerciale, politica, mililare delle colonie con la madre patria forse nacque nel 70 n,a prese concreta forma nel 1884, con la costituzione in Lrndra della Imperial Federation League. Cosi nell' 85 s'ebbe in Australia il Federal Council e nell'87 incominciarono le conferenze coloniali. Finalmente il 22 Giugno 97, festeggiando il 60° giubileo della regina Vittoria, Lord Josepb Cbamberlcin potè con i delegati delle colonie cominciare il lavoro, che deve condurre all'accentramento di numerose e gigantesche forze. La storia del mondo, fino ad ora, tre graodi periodi imperiali ricorJa : il macedone, il romano, il napoleonico. Epperò mentre qui i motivi erano degli uomini, e la flgul'a principale era il principe, nell'imperialismo ing'ese Cecil 'R,_hode11 e Lord Chamberlain son dei semplici struffienti, e la supremazia commerciale ed indu~triale inglese sco.1sa, una rigeneraii0ne dello coscienza popolare, la crescente floridezza della Germania, la rinascente attiYità coloniale della Francia, ed il ringiovanimento dei Tor:es, sono i motivi. Certo però l' imperialismo è considerato corno il rimedio unico per liberare l' Ingbilerra da due pericoli : i) dell'Europa indust, iale e militare, dell'America e dell'Asia occidentale. 2) degli sforzi dell'odierno proletariato inglese. Cosi l'imperialismo potrebbe esser la soluzione della questione sociale. « L' Empire - dice Stead nella History of the Mystery - é una quistione di stomaco. Se non vogliono la guerra civile, devono necessariamente e~ser imperialisti. Non meno seriamente si esprime Chamberlain pel quale l'esistenza dell'Inghilterra dipende dall'imperialismo. Empir i11 Commerce - questa è la sua divisa. Da settanta anni gli interessi coloniali hanno dominato la politica estera dell'ln• ghilterra. I conflitti con l'Olanda, Francia - Trafalgar, ,vaterloo - sono stati determinati da m0tivi coloniali. Certo la Gran Brellagna si trova in opposizione per le sue colonie; « dal Capo al Cairo ». La conseguenza è questa : la risurrezione del militarismo. Le migliori no,elle e i più numerosi canti di Kling son l'apoteosi del soldato inglese che lotta per l'impero e muore. L'idea di Chambertain dell'unione comme,-ciale è liberista per l'interno, protezionista per l'estero. Ma a parte questo, a parte che alcune colonie come il Canadà non voglion sentir parlar di protezionismo, il problema più difficile sta nella costituzbne per deJ('gati di questo Weltreich. Si avrà l' Hornerule dappertutto 1 (Die Neue Zeit, 4 Dicembre). Luigi De Bellis : L'amore e l'avvenire. La storia dell'amore é la storia dell'umanità; e l'amore collegandosi alla storia biologica di tutti gli organismi vissuti eYidenti precede quella dell'umanità. Storicamente l'amore si può considerare nella fase istintiva, nella passionale e nella 1-ifl,essiva. L'amore istintivo è soddisfazione di un bisogno ed è comune all'uom~ e agli animali. Diventa passionale all,,rr,hè persiste nel cuore umano oltre la soddisfazione dell'istinto: è questa la sua fase più brillante, il punto culminante, il sublime dell'anima umana. Quando l'amore entra nel campo dtlla riflessione e alla passiona subentra la coscienza si ha l'amore ri(l,essivo, che secondo il genE're dei moti vi che predominano nella scelta si suddivide; in interessai.o o degeneratirn e rigenerntivo. Nella fase attuale prevale l'an.ore interessato a base di dote, che fa passare l'amore alle strettoie computistiche dell'avere e del dare. Nell'avvenire prevarrà l'amore rigenerativo, che sarà guidato d~ un concetto unico, alto, elevato e profondo - la rig, nernione della specie. (Il Pensiero Italiano). A. Niceforo: Il mestiere del ladro. Quello del ladro è un vero mestiere con tutte le sue suddivisioni, coi suoi redditi ed anc e coi suoi ri~ hi professionali: processi eco,- danne. I I isclii p<'rò non sono molto grandi, perché appena il 25 OtOdei delinquenti viene condannato. A New•

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==