Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 11 - 15 dicembre 1897

RIVISTA POPOLARE DI POUTICA LETTERE E SCIENZE SOCL\U 21.7 RIVISTA DELLE RIVISTE C. Wooà Davis: Il consumodipane e la produzionedi grano in tutto il Mondo: In uno studio, ricco di faUi e di cifre, lo scrittore constata che il mondo comincia a mangiare maggior quantità di pane di quella di cui può disp'rre; le nazioni devono prepararsi a temere una generale bane&· rotta del pane. « Gli uomini di Stato - soggiunge M.r Davis - dovranno presto affrontare problemi assai più seri i di quelli delle tariffe e nella circolazione: la fame si pre senterà come il più perentorio problema internazionale. » M.r Davis comincia dal constatare che solo le popolazioni di razza europea possono chiamarsi mangiatrici di pane. Egli porta il numero di questi consumatori di pane a 510 milioni al presente, in confronto di 371 milioni nel 1871: un aumento cioè del 37,5 per cento. Mentre la popolazione è cosi cresciuta, le diete nazionali sono - eccetto in Russia e forse anche in Turchia - notevolmente migliorate· Il consumo complessivo di grano è costantemente cresciuto, mentre il consumo di farine inferiori di alimento, è relativamente diminuito. La moltiplicazione della vita in Russia e la suddivisione delle terre ha cagionato un movimento regressivo, giacchè il consumo medio del grano è disceso, dal 1880 in qua, del 14 010e quello della segala del i8 010, mentre il consumo del granone e delle patate è aumentato: e questa perdita della Russia è stato guadagno pel resto del mondo, perchè il minor consumo ha aggiunto 1.360 milioni di staia del grano e della segala della Russia alle quantità consumate dalle altre nazioni dal 1880 in qua. Intanto il consumo medio di grano dell'Australia è già il più grande che si conosca. Sulla scorta dei dati ufficiali pel 95 010 dell'area mangia-pane e dei computi commerciali pel resto, M.r Davis nota che l' estensione di terra impiegata presentemente per la coltivazione di cereali è di 800,000 ettari inferiore a quella di quindici anni add쀕 tro e soltanto di8,000,00(l più vasta che nel 1871. Se l'area coltivata a cereali fosse cresciuta del 37, 5 010 come è cresciuto il numero dei mangiatori di pane dal 1871 in qua, avrebbe dovuto raggiungere un aumento di 32,000,000 di ettari, invece dei magri 8,000,000. L'area granifera aumentò dell'11. 2 010dal 187t al 1882; ma appena del 5, 3010 fra il 1882 e il 1896, con un aumento nei venticinque anni non superiore al 25, 6 010, mentre la popolazione consumatrice aumentava del 37, 5 010.La media di estensione di terreno granifero per capo di consumatore era 0,278 di ettaro nel 1871,ma solo 0,219 nel 1896 : una riduzione di più di un quinto. Gli Stati Uniti aggiunsero ai campi graniferi del mondo, durante il 1871-82 non meno di 6 milioni di ettari ai 9,600,000 di cui il mondo si aumentò; ma nel 1897 le terre coltivate a cereali negli Stati Uniti sono diminuite di un terzo di quello che erano nel 1882. Perciò quando gli Stati Uniti cessarono di aggiungere le loro coltivazioni a quelle degli altri paesi, la produzione mondiale cessò di andare di pari passo con l'aumento dei mangiatori di pane ed essa è ora assai deficiente. Che cosa potrà colmare questo deficit 1 Il mondo intero seguirà l'esempio dei contadini russi, adattandosi ad alimenti inferiori 1 O dobbiamo invece provvedere per l'indispensabile espansione delle aree granifere? L'America del Sud offre qualche speranza di aiuto. L'Argentina e l'Uraguay solamente promettono un notevole aumento di terre coltivabili a cereali, ma il loro sviluppo deve essere lento per mancanza di popolazione. Perciò l'incoraggiamento ali' emigrazione nell'America latina è il primo dovere di ogni Governo civile. Le gravi conseguenze dei fatti esposti innanzi non sono state sentite così profondamente perchè noi usciamo da un lungo periodo di abbondanza. Ma l'abbondanza e la carestia si succedono a periodi quasi regolari ed ora è verosimilmente prossima la carestia: e se questo periodo dovesse somigliare a quello dal 1799 al 1821 che fu una successione di raccolti magri, non si può a meno di prevedere la lotta universale con la fame. Nel 1895•96 noi abbiamo consumato 75,000,000 di staia di grano vecchio avanzato dagli anni precedenti di eccezionale abbondanza ed anche nel 1896-97abbiamo avuto 138,000,000 di staia di più degli anni precedenti che hanno aumentato la produzione corrente sino a far fronte ai b'sogni. Ma ora le riserve sono esaurite o lo saranno certamente que• st'anno, e perciò si prevede un deficit pel raccolto 1897-98 di 400,000 di staia! In fatti il consumo dei 510,000,000 di mangiatori di pane pel 1897, raggiunge 1,900,000,000di staia; e poiché a quel che sembra non ne rimarranno che 1,590,000,000 dopo averne tolte 320,000,000 di staia per sementi, ne segue che solo tre quarti del pane richiesto potrà esser fvrnito: a meno che non possano farsi più larghi prelevamenti sulle riserve, ridotte già:a1minimo, e che rappresentano la previdenza delle nazioni esportatrici. (Forum, Novembre). S. Cammarei-i Scurti: Il problema della terra e il programma minimodel partitosocialista italiano. li problema della terra non ha forma unica in Italia e piglia caratteri particolari nel mezzogiorno e nelle isole'. li partito socialista ha il dovere di risolvere il problema del latifondo - piaga cancrenosa del nostro organismo sociale. Nel mezzogiorno è impossibile la m0zzadria sul tipo toscano; nè la terra per pascolo e per semina di cereali può frazionarsi a piccole colture; d'onde la poca riuscita dell'enfiteusi. Lo sviluppo sociale e l'aumento della popolazione hanno fatto crescere il valore della terra senza alcun merito del proprietario; perciò si deve e si può confiscare la rendita, come voleva George. Però il prodotto non deve servire alle spese dello Stato, perché essendo la rendita mutabile, se sparisce non si potrebbé più provvedere ai bisogni pub• blici, ma si deve consacrarlo alla trasformazione agraria e alla socializzazione del suolo. (Critica Sociale, 1 Dicemb). Gustavo Rouanet: Attorno al cattolicismosociale. Benòit Malon e lo stesso Rouanet sin dal 1886 furono i primi a mettere in evidenza l'importanza del movimento sociale sotto l'ispirazione del cattolicismo. In Francia si è ridotto ad una canzonatura: il suo promotore, il famoso Conte De Mun, si é rivelato subito per quello che è - per un sostenitore del capitalismo borghese - rinnegando nel- !' Association catholique i due valorosi e sinceri scrittori Loesevitz e Mayer. In Italia i cattolici da poco tempo si atteggiano a socialisti, e secondo il Goyau, che è un cattolico egli pure, i clericali si mascherano meglio tentando avvicinarsi ai mazziniani: tentativo inane, perché i mazziniani italiani si vanno avvicinando sempre più al socialismo; di che si ha la prova nella evoluzione compiutasi tra i loro principali scrittori come Bovio e Colajanni. Ad ogni modo i veri socialisti devono riconoscenza al cattolicismo sociale, che prepara le reclute alle nuove dottrine, al nuovo vangelo popolare. ('R...evueiocialiste, Novembre). G. Sm·el: Prò e contro il socialismo. É uno studio critico acutissimo del libro di Merlino. Il Sorel crediamo che sia uno dei più scrupolosi recensionisti e le sue eccellenti qualità criticbe emergono in questa come in tante altre recensioni, ad esempio in quella sul libro di Nitti sulla Popolazione e il sistema sociale. L'A. non si limita ad

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