Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 11 - 15 dicembre 1897

RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTERE E SCIENZESOCIALI 'JH.5 meno degno ed elevato dal Presidente della Camera ELienica. Maderno 11 ottobre 1897. Illustrissima Signora, Mi sono tenuto giornalmente informato rer mezzo dell'ottimo Ciuffelli delle condizioni di salute del dilettissimo collega marito suo, seguendo le notizie con ansia finchè fortunatamente non divennero, come ora sono, rassicuranti. Ed ora appunto che Ella ha quindi maggiormente modo di occuparsi d'altro che non siano le incessauti tenerissime tre pidazioni al letto dell'adorato consorte, mi è tanto più caro significarle una nobile manifestazione di affetto che, venendo da un paese per cui il suo Matteo nutre sì magnanimo entusiasmo, riuscirà sommamente prezioso e ad esso ed a Lei. E~sa parte dal Presidente della Camera dei Deputati della Grecia, il quale esprime, indirizzando~i a me per la Camera italiana, i più ardenti auguri per la salute dell'uomo « la cui voce generosa ha tanto incoraggiato la Grecia nei su0i sforzi per il trionfo della causa sacra dell'unità della ·Nazione», e ciò in n"me di « tutti i rappresentanti del po- « polo ellenico, i cui cuori furono compresi dal più « vivo dolore » per le notizie della malattia che colpiva lo strenuo propugnatore della ellenica indipendenza. È superfluo Le ridic,i come all'eminente collega io mandi dal profondo del cu0re auguri, speranze, voti, saluti, affetti, e a Lei, incompat·abile Signora, i sensi dell'ammiratrice e commossa devozione d_el suo obbedientissimo Ulustrissima Sig.a Irene Imbriani Siena G. ZA:-; AHDELLI. ~~~/-...,/.........,,,,.'-,/'-./'....,/....._,.,,,.. I CLERICALI Clericale, nel vero significato della parola, è quel- !' individuo che subordina la propria ragione e la propria coscienza, ai voleri del Papa, che rappre· senta l'autorità assoluta della Chiesa, custode intangibile della verità, depositaria indiscutibile della volontà di Dio, arbitra assoluta dell'nomo, il quale deve riposar tranquillo nel porto della Chiesa, che ha il diritto di supplire ali' intelligenza umana, dove questa non arriva, Quod intellzgimus debemus rationi, con quel che precede e segue. Se Sant'Agostino ritornasse al mondo a vedere la Chie~a, io credo che strapperebbe le sue Confessioni, che racchiudono, dopo i Vangeli - come dice un profondo pensatore - le pagine più belle di tutta la letteratura cristiana, sebbene scritte _con un latino semibarbaro. L'immane sfacelo della Chiesa ortodossa, getterebbe un Agostino nella dispe1•azione, ma non mai un clericale. I clericali non vedono la Chiesa, pensano al Papa, alla sua infall1bilità e alla sua persouali1à di ministro di Dio, e perciò sono logici n· 1 ~acrificare la ragione e la coscienza ai voleri di Leone XIII. Quest"uomo, eminentemente politico, non si contenta èel potere spirituale, vuole anche il potete temporale, ed ha rag·one, perchè i cristiani dei tempi di S. Paolo e di Sant'Agostioo, bramavano di patire su questa terra per meritare il regno dei cieli; ma ora non vi sono più i cristiani; abbiamo i clericali che vogliono goùere su questo mondo per andare in paradiso in carrozza. Basta per loro di sacrificare la· ragione e la coscienza. I clericali sono pochi, pochissim;, ma fanno proseliti in gran nume1·O fra le turbe dell'ignoranza supina alla teocrazia che spaventa coi terrori di oltretomba. Non amano i clericali la discussione; coi dogmi risolvono tutto, in onta a Schleiermacher e ad Harnack. Della Btbbia se ne servono quando i versetti fanno comodo alle loro mire settar-ie, rammentando sempre le maledizioni del Sillabo, e non ricordando mai di S. Matteo : amate i vostri nemici, benedite coloro che vi· maledicono, fate bene a coloro che vi odiano e pregate per coloro che vi fan torto e vi perseguitano. Privi di ragione e di coscienza. i clericali augurano il ritorno del!' era nefasta del papato, e invocano l' inquisizione per inebriarsi nello spettacolo cruento dei roghi e delle carneficine. Sac1·ificherebbero la famiglia, la patria e perfino l'umanità, se potes~ero ristat-ilire il governo del Paqa, governo esecrando ed esecrato, che lasciò nella storia le pagine più nere e pit1 funeste. Non si cullino i reggitori di Stato in vaghe speranze; i clericali non transigono, nè possono transigere: mancando di ragione e di coscienza aspirano al governo irrazionale e tiranno. Aprano gli occhi i nostri reggitori, e non dimentichino queste auree parole: « In mezzo di noi s'accampa l'associazione papale che tiene il suo centro fuor dello Stato e contro lo Stato; che cospira continuamente e perfidamente contro le conquiste più sacre dello spirito umano. Daremo noi libertà a questa associazione di ribelli? Libertà di avvelenare le menti, di adulterare le coscienze, d'indebolire le nazioni, di seminare la discordia coltivandola col ~angue? Amari giorni s' annunzieranno ai liberali d'Italia se non s'affrettano a disviare dal loro capo il pericolo imminente. Il nemico, e qual nemico! vive e ci odia ed aspetta l'ora per la battaglia titanica che prepara contro di noi. Fra liberali e clericali, fra la scienza e il

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