RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTERE E SCIENZESOCIALI -1.89 ,, che avremmo potuto ottenere dietro gli spalti di quel !orte; il quale per far onore al suo nome, si siederà un bel giorno su sè stesso, come quegli stracchini gdlati che le massaie preparano ad ogni onomastico del mar·ito e r.he sono causa infallibile di dissapori domestici! - IL GRAN LIBRO Non é quello del debito pubblico, quantunque l'autore abbia c;,ncorso ad ingrossarlo di parecchi fogli, ma il libro di Baracchieri di cui cominciano le recensioni. Anche noi M abbiamo ricevuta una copia col solito omaggio dell'autore e prima di metterla nella stufd abbiamo voluto darle una occhiata. Tanto, le molle le avevamo già in mano! Il libro si intitola: Come fu, come non fu, ed è dedicato agli italiani in ringraziamento dell'avergli forniti i mezzi di poterlo scrivere. Difatti senza i minchioni che si lasciaron prendere di tasca mezzo miliardo per l'impresa d'Africa, il ~ran genera 'e non avrebbe potuto farsi pestare cosi bene le coste, nè venirci poi a mostrare le lividure. Dalla dedica si passa alla prefazione, dove è detto che il gdnerale prevedeva l'esito sfortunato della sua impreRa, perchè nei pranzi trionfali offertigli in Italia prima della sua partenza, c'era stato un numero infinito di saliere rovesciate. Per non spaventare il paese, egli allora aveva preso le cose con spirito, ma in seguito aveva dovuto riconoscere la fatale influenza di quegli accidenti d'osteria. - Se ho un torto, egli scrive, uno solo, è stato quello di non aver dato le dimissioni dopo il primo banchetto! E difatti, se restava 'qui, Menelik poteva ben battersi .... il chitet a suo piacere! Non potendo seguire il generale riga per riga, diremo solamente che egli riesce a provare come due e due fanno quattro che è stata una cattiveria la nostra di credere che egli le abbia pigliate, men tre fu Menelik che nella furia di scappare sbagliò strada e gli venne proprio incontro producendo un po' di confusione, così che parecchi muli andarono perduti ed anche qualche cannone; ma i primi erano bolsi ed i secondi sarebbero scoppiati egualmente ai primi colpi! Quanto ai soldati caduti nel trambusto, erano contadini, che se non restavano in Africa, sarebbero poi morti in Italia di pellagra, sicché è stata una provvidenza! La conclusione del libro poi, è una trovata. Essa non è altro che il decreto della Corte dei Cònli colla quale si liquida all'autore una pensione di L. 8444,44 vita sua generai durante. Di tutti i libri che abbiamo letto in vita nostra, è questo il primo che si chiude in tal modo; anzi possiamo garantire che il novanta per cento degli autori avrebbero tralasciato di scrivere i loro libri, se invece che alla conclusione, avessero potuto mettere un decreto simile addirittura sul frontispizio. ............ LE CINOUEGIORNATEDI MILANO I veterani, i reduci, gli alunni dei ricreatorì laici, nonché gli esercenti di Porta Vittoria, stanno studiando il modo migliore per festeggiare nel 98 il cinquantesimo delle Cinque Giornate. Chi vuole un pellegrinaggio, chi i fuochi, chi la baracca del Gioppino, ecc., ecc. Non si sono ancora messi d'accordo! Eppure sarebbe così facile commemorare degnamente 1J· Cinque Giornate! Basterebbe esser buoni di farne altre cinque, e così cinque e cinque fanno dieci e la cavalla l' è nostra! ULTIMGIOR- NI Grande liquidazione di promesse J . ministeriali di tutta novità. Bonifiche a L. 3,95 - Acquedotti da L. 1,95 a 7,fJ5 - Ferrovie a Cent. 35 il chilometro e Stazioni a L. 2,95 la dozzina. Rivolgersi fino a tutto norembre a Sua Eccellenza rr;netti, Roma, Ministero dei lavori pubblici. Col 1° dicembre, presso il suddelto, Palazzo delle Ragnere, Merate. NONPI' UMALARIA mercè una semplice visita del dottor Prinetti, ministro dei lavori pubblici. Affrettare le domande, dovendo il medesimo lasciare presto la condotta di Roma per quella più tranquilla di Mera te. La Banca d'Italia, coll'animo profondamente angosciato, annuncia la prossi1Da partenzii. pel Montenegro di 4 MILIONI E MEZZO in oro rapiti per sempre, grazie ad alte influenze, al suo amore dì madre. S'invitano al trasporto funebre tutti coloro che in recenti occasioni imbandierai•ono le finestre o applaudirono l' inno montenegrino. Una Prece L'ARTE NELL'OPERADELLORIA (// propositodi una recentepubblicazione) (,i). Sarebbe interessante e importante per la storia del pensiero italiano studiare l'impulso originario impresso e il contributo portato alla letteratura economica italiana clalle opere del prof. A. Loria, che è per certo uno dei più geniali e profondi economisti che onorano la seconda metà cli questo secolo. Il momento però per tale critica non ci sembra ancora giunto, imperocchè la pleiacle degli scrittori che si raccolgono intorno al prof. Loria, come a maestro e duce, e il prof. J;,oria stesso, si trovano ancora nel periodo militante, nel fiore della vita e della attività scientifica. Quantunque crediamo necessario aspettare cl.te l'eCIUitàdel tempo rassereni le passioni politiche che hanno turbato il giuclizio clialcuni, pur grandi, a proposito dell'opera ciel Loria; tLLltavianon ci pare avventato clii-eche l'illustre pror: dell'Ateneo cliPadova, ove oggi si raccoglie tanto fcnorc di pensiero, ha direttamente tratto l'ispirazione e il nucleo vitale e le premesse clalle idee fondamentali storico-economiche eia! Marx. :uutuato dal grande agitatore tedesco il germe teconcio delle sue dottrine, ne ha in seguito continuato lo sviluppo, in parte presentamlolo sotto nuovi sprazzi cli luce, in parie a torto criticandolo e in parte ne- (1) La letteratura dell'esilio. Conferenza tenuta all'ac• cademia Virgiliana. Mantova. G. Mondovì, 11:97,
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