Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 9 - 15 novembre 1897

RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI !6!)' che fu ripetutamente dichiarato d' indole eccezionale, e fu coronato da enorme insuccesso, sussista nientemeno che da oltre trent'anni e invece di venire soppresso si tentl ravvivarlo con una legge nuova cd una più estesa applicazione. Voler conservare a di· spetto dell'esperienza un istituto così incivile è davvero documento insuperabile della pochezza intellettuale e morale dei nostri governanti, intesi, non a seguire !'esigenze e il moto dei tempi, sia pure nell'orbita delle tenclenze sociali più temperate, ma ad accontentare la parte meno intelligente e colta delle nostre classi dirigenti. Un'analisi un po' minuta del progetto in questione mostra invero, quanto Io stesso non soltanto tr·asudi rcazio11c da ogni poro, ma al)bia fra gli altri il difetto peggiore delle cose cattive, quello ossia, di non possedere neppure l'attitudine cli raggiungere il tristo scopo cui mirano. li progetto tende sovratutto a combattere Io s,·olgcrsi elci partili avanzali, e principalmente del socia• lismo, ma qualoi'a anche s_i indirizzasse 1micamente contro i clelinquenti comuni, si dovrebbe del pari osteggiarlo, per la facilità che contiene di generare molto male e pochissimo bene. Clii scrive non Ila svenevolezze morbose pei criminali, qualunque sia il sentimento di dolore che prova dinanzi alla sventura dell'uomo trascinato, per prevalente tendenza organica o pressura di circostanze e d'ambiente al delitto, e crede che la società debba energicamente difendersi clai malfattori, ma nello stesso tempo è d'avviso che è pcrver·sa ogni misura penale che non corrispondendo alla funzione della pena, ha in sè, per la natura sua, il pericolo permanente di favorire gli arbitri degli incaricali cli eseguirla, e la persecuzione degli innocenti. Il domicilio coatto quale durò sin quà non ha provveduto ad assicurare la società contro i suoi elementi peggiori ed invece di compiere opera cli moralità e d'emenda ha, con sacrificio notevole del pubblico erario, aumentato o creato la malvagità degli assegnati. La commissione speciale, nominata dal min:istro dell'Interno nell'Apl'ilc -1895, con incarico di prendere in esame i provvecli1ncuti in vigore riguardandi il domicilio coatto e proporre le modificazioni che reputasse necessarie, riassume nelle seguenti, le osservazioni fatte dal funzionario della S. P. manclato dal l\linistro dcli' Interno a verificare in clic modo la isti• tuzione del domicilio coatto praticamente applic.ivasi. 1.. 0 « Assoluta insufficenza dei locali destinati a clormi!ori dei condannati; sicchè si doveva permettere che essi, accompagnati talvolta dalle loro donne, prendessero alloggio nelle case prirntc clegli isolani, con quanto scapito clella morale è superfluo dire; 2.0 La immondezza e la non facile sorveglianza dei locali stessi; sicchè quali turpi mercati vi si consumassero è facile immaginare; 3.° Confusione nelle medesime Colonie di domiciliali coatti appartenenti a diverse provincie, a diverse età, a diverse condizioni sociali a diverse categorie penali; siccliè è naturale che fermentando tutti que• sti clementi cli corruzione, vi si creasse un ambiente così ammorbato, da rendere impossibile, non già la emenda, ma la non completa putrefazione del corpo e clello spirito di quei condannali; 4.0 Ozio quasi assoluto, essendo eviclente che i più clei domiciliati coatti non sanno, nè vogliono lavorare, e quand'anche lo avessero saputo e voluto non tl'O• vavano vera e proficua occupazione nelle isole dove erano confinati; sicchè dovevano necessariamente attecchire tra essi i giuochi d'azzardo, le usure, i so• prusi, la camorra, 11 hencficio dei piLt poveri ed a snapito dei meno tristi. I quali supplicavano talvolta di essere chiusi in carcere per isfuggire alle severe punizioni delle sétte imperanti; come gli audaci e camorristi si facevano trasferire, quando l'ambienteda sfruttare non era proporzionato alle loro voglie; 5.0 Difetto assoluto di illsciplina, mancanclo i mezzi opportuni per attuarla, anche nella più piccola parte• sicchè le piLt gravi infrazioni restavano ignorate o im~ punite, e la delinquenza prendeva proporzioni talvolta assai gravi, malgrado il buon volere e lo zelo delle Autorità locali destinate all'amministrazione della giustizia. Nè giova mettere in rilievo quanto uno stato di cose così anormale ecl i contatti continui con elementi così corrotti dovesse nuocere alla disciplina degli agenti destinati alla sorveglianza dei coatti » (l). Chi brami erudirsi sui disastrosi effetti del domicilio coatto non ha elle da leggere la monografia della Jcssic W. Mario - Il sistema penitenziario e il domicilio coatto in Italia - pubblicata nei numeri 1. 0 Luglio e 16 Settembre -1896, e -16 Aprile, 1. 0 Agosto e -l O Settembre 1807, cl ella Nuova /lnlologia. Dalle pagine della !Ilario, coll'appoggio cli osservazioni personali, e di relazioni clei direttori delle colonie adibite pci coatti, si apprendono notizie addirittura raccapriccianti, e non vi è contribuente italiano che possa esimersi dal provare ira e dolore veclenclo di avere concorso col pagamento d' imposte e di tasse, a mantenere delle scuole superiori cl'immoralità, innalzate - crùdele ironia - al fine cli debellare il delitto e correggere il delinquente. Le querele per il mal esito del domicilio coatto non sono di data recente ma vanno parallele alla adozione e conservazione del deplorevole istituto. Ciò è opportuno che si avverta acl illustrazione della sapienza dei nostri uomini cli stalo da trent'anni acl oggi. • La esauriente requisitoria sperimentale e razionale che Luigi LL1cchinipronunciò contro il domicilio coatto nella Relazione al 2.° Cong. giuridico, internazionale in Torino (2), nell'anno ,1881 è tutta impregnata ciel pessimo risultato che l'istituto in discussione aveva sino ad allora avuto. La persuasione - diceva nel 1881 il Luccllini - che il domicilio coatto non rechi sollievo alla criminalità e non giovi al mantenimento clell'orcline, entrò nell'animo degli uomini più competenti in materia e che, per ragioni di studio, di ufficio, attendono più cli appresso agli istituti preventivi e repressivi (3). Un clirettorc di Colonia penale dei coatti, dopo aver posti in cviclenza gli effetti dell'istituto, per la famiglia inopinatamente abbandonata osserva : « Non credo esagerare, se con criterio generale, affermo che i figli degli attuali coatti rappresentano nel maggior numero, i futuri elci ncruenti .... Distaccando il coatto dalla famiglia non solo si crea a quest'tùtima uno stato cli cose funestissimo, che ridondano in danno della Società, ma si rinuncia al più potente mezzo morale, che è energico freno e dall'uso del quale si può sperare il completo ravve• dimento ciel traviato » (4). L'onorevole Villa in un discorso ai suoi elettori clel i2 Dicembre 1.870, affermava elle il domicilio forzato non fa che costringere acl un ozio obbligatorio, in contraclizione al fine della legge, raccogliendo insieme una vera putrec\ine materiale e morale. JI progetto dell'onorevole Ruclinì, mi si può però, a questo punto, obbiettare, importa una modificazione essenziale al domicilio coatto quale fu fino ad adesso organizzato, e coll'assegnazione del coatto in un Connmc, in uno stabilimento di lavoro, in patria ocl all'Eritrea nonchè colla concessa emjgrazione all'estero in taluni casi, evita le cause del pervertimento con• (1) Rivista di discipline carcerarie. Anno XXII. Fascicolo 1. p. 48-49. (2) 1881. Tip. Eredi Botta. Gli istituti di polizia pre• 1:entiva in Italia. p. 63 e seg. (3) Loc. cit. p. 64. (4) Id. Id.

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