166 RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI dizioni psicologiche e politiche delle ma;se. Perché il miracolo fosse possibile sarebbe neceisario che ogni equivoco fosse dileguato sul significato, che dovrebbe avere dinanzi alle masse quella bandiera ; nessuno dovrebbe sospettare che tra le sue pieghe si nascondesse qualche aspirazione poco parlamentare. Ora tu stesso - te ne ricordi? - passeggiando nella grande piazza del Plebiscito in Napoli mi confessavi, addolorandotene, che attorno a Cavallotti ci sia un'atmosfera ·di sospetti: sospetti nelle sfere .governative ; sospetti e diffidenze nelle sfere popolari ; sospetti e diffidenze in queste ultime, che tacciono soltanto quando Cavallotti sventola la bandiera della libertà o della morale senza accenno o preoccupazione o aspirazione al governo: accenno, preoccupazione o aspirazione eh' egli mai manifestò e che solo gli amici troppo zelanti gli attribuiscono. - Dato un siffatto ambiente non ci ha chi non vegga che un' intrapresa politica, quale tu la vagheggi colle migliori intenzioni di questo mondo, sarebbe destinata a fallire miseramente. Giova aggiungere che le relazioni di Cavallotti col Secolo, cui la democrazia tanto deve - checch.è ne pensino alcuni intransigenti - servono a rendere più fitta l'atmosfera dell'equivoco. É nel Secolo del 18 settembre scorso a proposito delle voci di crisi che si leggono affettuosi rimproveri a Cavallotti per le illusioni che conserva ancora e si conclude : « Che Giolitti e che Zanardelli ! Meglio « Crispi. Sarebbe un modo di affrettare l' avve- « nire. » Concederai che l'avvenire, cui qui si allude, non sia quello verso il quale dovrebbesi marciare sotto la bandiera del bardo di Cortoleona. Facciamo un altro passo su quella che a me sembra la via dell' inverosimile ed ammettiamo che Cavallotti prenda una netta decisione e quale tu la desideri. Non sarebbero aumentate le probabilità del successo per la causa che egli prenderebbe in mano. Si comprendono le lotte elettorali con alti intendimenti di rinnovazione dove non ci sono ostacoli estrinseci e forze superiori, più o meno intangibili, che paralizzano le forze dei combattenti. In Inghilterra, ad esempio, non ci sono prefetti, non sottoprefetti, non questori, non delegati, non intendenti di finanza, non provveditori agli studi ; non un meccanismo poderoso in continua attività ; non una rete fittissima d' istituzioni tutte intese a soddisfare la vanità, le concupiscenze, gl'interessi, legittimi e illegittimi, che pullulano nelle masse. E per riuscire a siffatta condizione di èose, in Inghilterra, tu lo sai, .occorsero due rivoluzioni; delle quali una terminò colla cacciata in esilio di Giacomo II0 e un'altra facendo rotolare dal patibolo la testa di Carlo 1°. In Italia invece sono vive ed efficacissime le forze superiori e la rete delle istituzioni, che chiamerò perturbatrici della coscienza popolare sono maneggiate da coloro, che sono e saranno nemici irreconciliabili di Cavallotti. Se il paese nella sua grande maggioranza fosse colto, cosciente e sopratutto attivo si potrebbe sperare che esso riuscirebbe a rompere le reti ed a mettere a posto le f01·ze superiori senza distrurle. Ma purtroppo, tu sai bene, che le masse versano in deplorevoli condizioni. In piena Camera, dissi altra volta che il paese era peggiore di Crispi e tu ricorderai che qualche comune amico entro l'aula si rammaricò della mia brutale asserzione ; ma nei corridoi nessuno seppe darmi torto. Questa constatazione ultima potrebbe giustificare gli ultra-pessimisti, che disperano e si sottraggono dalla lotta., e i pratici, che si acconciano a vivere, ed anche a prosperare, nel brago. Non appartengo nè agli uni, nè agli altri e penso che combattendo ed educando sempre, l'ambiente si modificherà in meglio, e si potrà prepc1.rarloa quegli eventi che il tempo, gli errori a le colpe degli uomini vanno maturando. Parmi altresì che in quest'opera di educazione e di preparazione, date le diffidenze e i sospetti che destano gli aspiranti al pote, e, si possano ottenere risultati tanto più sicuri e maggiori, quanto più noto e indiscutibile è il disinteresse, almeno immediato, di coloro, che vi si consacrano. E qui mi arresto, non perchè non avessi altre considerazioni da sottoporti, ma perchè temo, continuando, di annoiare te e di stuzzicare il Fisco permaloso di Ro.na; e a questo proposito nella tua lealtà devi riconoscere che in ogni polemica su certe quistioni politiche ai repubblicani viene fatta una po~izione d'inferiorità. Essi, se non vogliono vedere sequestrati i loro scritti, e perciò soppressa ogni discussione, devono tacere gran· parte di ciò, che potrebbero dire, e il poco che dicono lo devono esporre con perifrasi e con locuzioni oscure e con caute reticenze, il cui senso spesso sfugge alla comune dei lettori. Conchiudo, augurandomi con te, che Cavallotti si decida : o a sollevare la bandiera chE;t:ui vorresti porgli in mano ; o a romperla apertamente coi propositi che, gli uni per denigrarlo, gli altri perchè sperano buoni risultati dalla loro realizzazione, gli affibbiano e dai quali, io credo che sia alieno. Faccio l'augurio perchè se anche la decisione sua d0vesse essere nel senso del primo termine del dilemma il paese avrebbe da guadagnarci sempre : o il tentativo approderebbe e tutti - me compreso - si rallegrerebbero di vedere ar,·i vare al governo un uomo i cui precedenti offrirebbero la migliore garanzia di moralità, cl i patriottismo e d'intelligenza; o fallirebbe e si avrebbe un'ultima delusione riso-
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