Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 9 - 15 novembre 1897

RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZE"SOCIALI 165 concedermi essere in. me, per lo meno altrettanto vivo quanto in. te l'affetto per Felice Cavallotti; ora l'affetto che per lui nutriamo deve incl.urci ad esaminare serenamente la sua posizione attuale, esame che non deve mirare ad esaltare o a diminuire un individuo, ma a valutarne l'efficienza politica: qual' è e quale potrebbe essere nel P.irlamento e nel paese. Questo esame devo farlo precedere da una dichiarazione, che potrà dispiacere ai miei carissimi amici politici, che potrà prestarsi ad interpretazioni erronee - come or è più di un anno si prestò l'ipotesi - inverificabile - dello avvento della Estrema sinistra al potere sotto la Monarchia. Conscio di ciò la faccio, perchè es% potrà servire a farli apprezzare con tutta equanimità quanto sarò per dire sulle illusioni, che nutri rivolgendoti a Cavallotti, alt' homo novus, affiochè sventoli la nuova bandiera - che sarebbe però quella vecchia ed onorata della democrazia. La dichiarazione è la seguente: avrei preferito che non fosse avvenuta la costituzione del gruppo par-lamentare repubblicano e che l'estrema sinistra avesse continuato, come pel passato, a combattere le sue battaglie unita nella tattica parlamentare non ostante le sue varie tendenze, che - salvo poche eccezioni - più che diversità sostanziali rappresentano sfumature di un medesimo concetto fondamentale: quello della Sovranità nazionale, come risultò ali' evidenza dall' amichevole discussione nella Sala Rossa ali' indomani delle ultime elezioni generali. Avrei preferito, del resto, che fosse rimasta immutata l'antica Estrema, perchè a me sembra - e posso sbagliare - che in tale modo più rapidamente ci saremmo avvicinati alla realizzazione dell'ideale di coloro che promossero la costituzione del gruppo repubblicano parlamentare. Avvenuto il distacco, per un complesso di circostanze che non occorre ora discutere, e che in parte si connettono con un movimento in senso analogo accentuatosi nel corpo elettorale, ciascuno ha dovuto prendere il posto, che le proprie convinzioni gli assegnavano. Qual' è la posizione di Cavallotti nella Camera? quale nel paese ? a che cosa poti-à riuscire la sua inesauribile energia? realizz_eràl'ipotesi-da me dichiarata inverificabile - di condurre l' Estrema a bandiera spiegata, con tutto il suo bagaglio di tendenze e di riforme al potere sotto la monarchia, come tu speri ed auguri ? Quando tu il 17 Giugno nominasti Cavallotti come vessillifero del nuovo indirizzo di governo, tra i deputati avvenne un movimento in senso diverso· Così dice il resoconto ufficiale, e tu sai che cosa indica tale frase. La verità è questa ed è amara. Da ogni parte della Camera quando parla Cavallotti si affollano i deputati per ascoltare ed ammirare l' 01·atore; forse nessuno, pensa che dietro l' eloquente poeta possa esservi il futuro Ministro. E ciò non perchè gli neghino il talento superiore e le attitudini necessarie; ma per un mon.do di ragioni morali o immorali se meglio ti piace, che non posso adesso sottoporre ad an.alisi minuta e che derivano dalle qualità dell'uomo, dall'azione spiegata in venti anni di vita parlamentare, dalle sue stesse più innegabili benemerenze. La verità è che a Montecitorio attorno a Cavallotti e' è una triste fioritura di odì, di paure, di invidie in. tutti i settori - non escluso quello del1' Estrema. Sono anche convin.to che se domani - ipotesi davvero strana, quasi pazzesca - quella stessa forza misteriosa e innominabile che ha spesso imposto i ministeri non sorgenti dalla situazione parlamentare, e eh' è stata sempre ubbidita, insediasse Cavallotti sul banco dei Ministri, noi assisteremmo ad una incredibile ribellione. Tu potrai soggiungere : la bandiera Cavallotti dovrà sventolarla nel paese, che in una futura o in successive elezioni dovrebbe dargli la base parlamentare, che attualmente gli manca. Permettimi, che ti sollevi una pregiudiziale. Nel discorso del 17 Giugno scultoriamente tu dicesti : « Nel concetto delle masse popolari distinzioni fra « gli uomini ed i partiti politici non si fanno, ma si « considera il Parlamento ed il Governo non altro < che istituzioni chiamate ad opprimere le masse po- « polari. :> Il perchè di questo severo giudizio del Paese contro il Parlamento e contro il governo qui, nella Camera e altrove più volte esposi ; oggi è stato nettamente formulato da un sincero amico della :Monarchia : dal nostro ottimo amico personale Leopoldo Franchetti ; e se tu avessi dimenticato il processo che condl.l,'!seil popolo italiano a tanto scetticismo ed a tanta diffidenza, ti manderei alla lettura del suo articolo nell' ultimo numero della Nuova Antologia. In tali condizioni psicologiche del paese credi tu possibile che si possa intraprendere una fruttuosa campagna in nome di un partito parlamentare? Nulla ti dice il fatto che dovunque non prevale l'intrigo, la corru~ione, la frode e la violenza; dovunque non parlano gli affetti personali e le tradizioni, vengono fuori trionfanti dalle urne candidati schiettamente repubblicani o socialisti, wlo perchè rispecchian.o la diffidenza generale, che e' è nel paese contro i partiti parlamentari di governo ? Supponiamo, pure, che la bandiera che dovrebbe sollevare Oavallotti possa operare un miracolo - e sarebbe miracolo il mutamento rapido delle con-

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