RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTERE É SCIENZESOCIALI {77 a lavoro péoficuo, dignità umana, ellucazionc fisica e civile, tutto ciò, insomma, elle rende que ta Yita meritevole di essere vissuta; dicano elle a tal fine vi sono istituti sp~ciali, e se alla famiglia, come frequente è il caso, mancano i n;iezzi occonenti, persuadano il comune, la parrocchia, la provincia, i privati facoltosi a mettere insieme un po' di denaro per redimere l'infelice. Si riuscirà i11breve tempo a !orzare la mano al GoYerno, che de,·e rendere obbligatoria l'istruzione dei sO1·domuti e imprime1·vi un indirizzo scientifico, e alle Provincie, alle c1uali, secomlo me, nelle condizioni attuali della nostra legislazione scolastica donebbe incombere l'obbligo di sostenere le spese (1). 1''essuna causa è più altamente umana; nessuna è più santa di questa, Prof. LUIGI CREDARO Der,tato al Parlament? (I) Ciò è naturale. Non si può pretendere che ogni comune provveda nll'istruzione dei sordomuti, perchè ai più di essi manca il numero di allievi necessario per formare una scuola. Invece in ogni provincia dovrebbe esservi uno o più istituti, secondo la sua estensione, e ivi tutti i sordomuti in età d'istruzione dovrebbero trovare collocamento, come per legge la provincia provvede al servizio degli esposti e deimaniaci poveri. Ciò in fatto parzialmente già si verifica. I più degli istituti per i sordomuti sono sussidiati dalle provincie. In Lombardia la sola provincia che, per quanto io so, si è disinteressata di questo dovere morale, se non ancora giuridico. è Sondrio.L'anno passato a Comovenne inaugurato un istituto principalmente pel largo annuo assegno che quel Consiglio provinciale aveva bilanciato a tale scopo. Il Sac. Prof. Luigi Casanova, direttore dell'Istituto dei sordomuti poveri di campagna in Milano e magna pars dell'Istituto di Como, con pensiero, che altamente l'onora, l'estate scorsa, venuto espressamente a Sondrio, propose a un Membro della Deputazioneprovinciale sondriese di fondare nell'Istituto di Comoalcuni posti gratuiti pei sordomuti poveri valtellinesi, purchè al sussidio presentemente dato da\Ja Cassa di risparmio di Milano, la Provincia di Sondrio aggiungesse il suo. Si trattava di una piccola spesa per iniziare un'opera buona e doverosa. Eppure il prof.Casanova si ebbe un inaspettato rifiuto. E notisi elle la Valtellina, come ogni altra regione montuosa, è seminata di questi infelici; in ogni comune di qualche estensione se ne trovano parecchi, che aggiungendosi ai cretini o semicretini e ai gozzuti, che la miseria e l'ignoranza generano, fanno bella mostra di sè sulle vie e sulle piazze, specialmente nella stagione estiva, dando ai forestieri un bel concetto delle nostre qualità fisiche. Le domande di genitori valtellinesi poveri, che vogliono far istruire il loro sordomuto e che restano insoddisfatte, sono molte. Invece nell'Istituto dei Ciechi di Milano vi è un posto gratuito, fondato dalla Cassa di Risparmio di Milano, per un cieco della provincia di Sondrio e rimane quasi sempre vuoto. Si pregano vivamente i nostri abbonati a volersi mettere in regola coll'Amministrazione. Solo quelli che lo famnno sollecitamente avranno diritto a ricevere in premio il libro dell'on. Napoleone Colajanni sul SOCIALISMO. Pu abbonarsi, spedire lettera o Cartolina-Vaglia al/'OnorHole Dr. Napoleone Colajannl - Roma. c§perimentalism§o ciale La legge sulle società cooperative in Prussia. È interessante conoscere l'ordiname11to e le funzioni della importante isttiuzione creata in Prussia con la legge ciel 3 l luglio i895, per il servizio di cassa delle Società coopt'rative. J ,a Cassa centrale delle società cooperative fu fondata con un capitale iniziale di 5 milioni di marchi fornito interamente dallo Stato. Essa Ila per iscopo di sviluppare il credito cooperativo personale; è autorizzata a consentire prestiti a interesse alle Società cooperative, alle Casse provinciali di credito, ai Sindacati di comuni, a tare anticipazioni su titoli, a comprare e vendere lettere di cambio. Per procurarsi le risorse necessarie riceve depositi di fondi ad interesse e depositi a risparmio. La metà dei benefizi è consacrata a pagare l'interesse delle somme depositate che può elevarsi fino al 3 °lo, l'altra metà è destinata a costituil·e un fondo di riserva. Il capitale di 5 milioni di marchi essendosi ben presto riconosciuto troppo scarso, fu elevato nel i896 a 20 milioni di marchi. Si esitò lungamente, quando si trattava di creare questo Istituto, sul punto di sapere se doveva essere un istituto privato a responsabilità limitata o a responsabilità illimitata con partecipazione dello Stato nella costituzione del capitale. Prevalse il concetto di non rivolgersi ai capitali privali e di lasciare invece allo Stnto il carico di fornire il capitale, il quale non doveva essere un fondo di giro, ma semplicemente una riserva. Esso è intatti costituito fino dai primi tempi da consolidati prussiani. Come le Banche inglesi, la Cassa centrale delle Cooperative lavo~·a col denaro dei terzi e si circonda delle garanzie più serie per bene impiegarlo; il che non è scevro di difficoltà, poichè essa si volge ad una clientela che abbisogna di un credito assai più lungo· che i commercianti ordinari. La Cassa centrale fa del credito personale; vale a dire che essa calcola sopratutto il valore fisico, intellettuale e morale lii coloro che domandano prestiti, non la prestiti immobiliari e rifiuta le sovvenzioni. a lungo termine. Infatti la Cassa è istituita essenzialmente per rispondere ai bisogni temporanei degli agricoltori e per aiutarli in caso di difficoltà temporanee; ed Ila la missione altresì di mobilizzare le risorse delle Società cooperative. Le anticipazioni su titoli µon sono per essa che un'operazione affatto se• condaria. E' intermediario necessario fra la Cassa centrale e le Società cooperative un allro istituto, conosciuto conosciuto sotto il nome di « Yerbandkassen , ossia Cassa comune clellc Società cooperative. Il che costituisce una garanzia importante, poichè essendo quest'ultima in rapporti dil'etti coi debitori, conosce esattamente il loro valore reale e personale e può stabi· lire un fido detel'minato su ciascuno di essi. Da parte sua la Cassa centrale veglia a che i prestiti consentiti non si trasformino in tmmobi!izzazioni,
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