Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 8 - 30 ottobre 1897

1.48 RTVIS'l'APOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI noi andiamo tanto orgogliosi procede stritolando mi• riacli di creature umane ccl apre al suo cammino, come minaccia per tutli, la voragine spaventosa della misc1·ia; questa civiltù non cura la selvcggia battaglia per la vita che ogni giol'llo più incrucliscc, perverte le coscienze,con·ornpc i cuori, atterrando ogni vincitore migliaia di vinti; a ciò si aggiunga la disorclinata e furiosa guerra mercantile elle riduce al!' impotenza il lavoro e rende souano il capitale. Tutto questo fa nascere in ogni nazione due popoli, di cui l'uno diffida e teme, l'altro minaccia e si ribella, l'uno gode, l'altro .soffre, l'uno comanda superbamente, l'altro obbedisce fremendo. A questo malessere che ognor più si espande nello organismo della società si cla arrestarne tutti i movimenti e cla intisichire la sua esistenza v' Ila qualche sovrano rimedio? I socialisti risponclono convinti affermativamente. No, contrappongono gli scetlici, gli illusi, i ciecl1i, gli egoisti che compongono ancora sventuratamente la maggioranza. La questione sociale non interessa una sola classe ma tutta la società, poichè non è parte trascurabile quella più importante pel suo nmnero, più necessaria pe1· la sua funzione, più benemerita per le sue fi:ltichc,srnza la quale la nazione non à fondamento, la patria non à clit'esa, il mondo non à nè tetto nè pane. Essa non rigua1·cla solt,mto le classi infime, ma anche le classi medie: la borghesia minuta poichè anche tra queste circola e progredisce il verme roditore della miseria, anche a queste l'esistenza è minacciosamente precaria, poi~hè ancbe tra i possidenti vi è chi mendica : clornnque in• fatti riscontrasi la lotta per ottcnc'l'c impieghi mcscbini clovunque la vecchiezza pensionata clisputa il posto alla gioventù, la donna lo conteneteall'uomo, questi lo con· trasta al ragazzo; e il torrente ingrossa ogni giorno. La questione sociale non è pertinente all'uno o all'altro stato, ma è universale, giaccbè ovunque esistono I.e cause che ne producono la neccssitù, percbè in ogni angolo della terra esiste la lotta per l'esistenza, or latente OI' manifesta, questa caccia continua cd incessante porta all'esaurimento di tutte le facoltà umane. E' incontrastabile che ove esistono uomini aggregali si agita la lotta, elle ove irradia il pensiero ivi s'annida l'azione, elle ove esiste dilforcnza cli classi, lì sorgono oclii e inimicizie, elle inOncove manca libCl'là e soddisfazione clegli umani bisogni, ivi giganteggia la ribellione, la pl'otcsta. Questa I.olla appunto che si combatte da ambe le pal'ti, che s'infiltra in ogni dove, che grida sangue e vcnclctta, rappresenta il carattere precipuo dei nostri tempi; cla un canto gli abbienti i fortunati elle forti del diritto inconcusso cliproprietà godono a scapito elci molti : i prolctarii il cui sfruttamento costituisce la ricchezza dei primi; scomparsa nel diritto, la servitù vige e resiste sotto altre Iorme alla tempesta e agli 1ìrti dei secoli. E' un lavorìo febbrile, un continuo moto, un atraticarsi incessante, un turbine, .che tende a travolgere tutto nel mondo clello ignoto. E naturale che un tale stato cli cose non può durare lungo tempo, che la societù non può acclima• tarsi a questa continua lotta e che in essa clebba trovare il suo modo cli essere, la sua vilalitù; è questo cviclcntcmcntc un periodo cli transizione e clipreparazione cla Clli è giusto che si esca quanto più presto e . possibile per prevenire una repentina catastrofe. La miseria del gran numero è nel piano della Pl'ovviclcnza, diceva TlJicrs, espressione su cui riposano coloro che o si ridono clella infelicità elcipiù soddisfatti del loro benessere o non riescono acl escogitare una (Jualsiasi possibile soluzione al grave pro])lcma. La questione sociale è antica quanto il mondo, ma ciò che è il portalo elci tempi nosLJ•si i è la coscic11za cquisita in lutti della cguagliauza civile e politica che fa sc11ti1·cpiù prolonclamentc le disuguaglianze economiche, è la cultura fattasi strada nelle moltituclini che mostra loro lo spettacolo clcllctroppo gl'andi clisparilù, i_· la miseria cresciuta in ragion clirctta dello ricchezze e dei ramnamenti sensuali della vita, è il decadimento del scn• ti mento religiosoche nna volta l'accasopportare il male nella speranza cli una ricompensa avvenire, & infine la scomparsa clcll'antica rnsscgnazionc che ù generato l'aggravarsi elci male. Prop1-io dei nostri tempi è la granclc organizzazione cli operai che s' intendono, s'affratellano, si disciplinano, i congressi continui in cui vrngono rappresentati tutti i lavoratori del moneto elle si dichiarano in favore del socializzamento della terra, quello che è nuovo si è l'accorcio internazionale cli agitatori elle nel medesimo giorno dell'anno fa disertare gli opificii cla tutti gli operai e vegliare sulle armi gli eserciti come ali' appressarsi di una grande catastrofe; ciò elle è nuovo si è la propaganda continua per mezzo di libri, opuscoli, giornali, è la febbrile attività degli organizzatori, clei tribuni, degli uomini di fede, degli apostoli della iclca socialista. Il Socialismo à conosciuto la scienza elle elevasi a guida cleygrande movimento, invade il giornale, U libro, il teatro, penetra nelle accaclcmiecleidotti e nei gabinetti cleimonarchi, si 1•izzasuiJJergami, assalta le cattedre, s' innttra nei tribunali. E un turbamento che tutti risentiamo, quahmcruc siano le nostre condizioni cli fortuna, davanti allo stato attuale delle cose sorge la scontentezza della ragione e ciel cuore, la lotta sorda e continua tra il nostro interesse di privati e la coscienza di cittadini il presentimento vago di qualche cosa cli grande e clifatale. La soluzione del problema sociale non è una utopia: La storia elci mondo à sfa• tato questa crertcnza malaugurosa tante volle sbugiardata quanti furono i passi clclloincivilimento; questa vuota parola utopia è utile ora agli interessi minacciati, abusata da tutte le ignoranze, eia tutte le paure con .le quali si sono clnpprima beffate e respinte tutte le conquiste più gloriose clello ingegno umaJlO; ma il Socialismo anche da questa accusa trionfa; Esso non più mostrasi timido nelle omeine o rinchiuso n~lle menti fli filosofiardili, ma svincolatosi {!agliostacoli, dalle crrclcnzc rrligiosc clcv,1alto il griclo cli vcndicazionc e s'assicle imperterrito nei Parlamenti a sostenere con calma e convinzione le sue tesi, le sue clottrinc.11periodo idilliaco del Socialismo è chiuso eia vario tempo, ormai esso si è affermato con programma proprio, e conta clovunquc un partito forte e compatto che lo propugna nelle Assemblee e nei Parlamenti influenzando la lrgislazione, prom11ovencloclelle riforme. In uno elci paesi più colli (l'Europa: in Germania vediamo giù ben più fli ;;o campioni t1ellcnuove idee mandali al B.cichslag, con maggior numero cli voti che non ne raccolgn alcun altro partito, anche nella Gran Brettagna la classica terra clclla.libertà e in Francia la patria della Rivoluzione vccliamoquesto partito farsi strada non colla forza cieca, nè coll'oro ma colla persuasione e colla fette invitta. Son menti dette e potenti ingegni che studinno i mali cd escogitnno i rirneclii, che affrontano Lntli i lati del prohlema e tracciano le linee di condolla della nuova Società; ciò mostra che la soluzione elci problema sociale non è un'utopia o il parto di menti inferme come crcdo110i nostri nvversarii cli buona tede. Rirnedii cnicnci esistono senza dubbio a correggere U presente organamento socialr, che spreme la ricchezza a vantaggio di uno dalle wne cli mille, cJ1econdanna milioni cli uomini acl 1111 lavoi-o eia bruti, che distrugge la famiglia, che sfl'lllla ccl opprime la donna, che decima, corrompe, deforma l'infanzia, che eia parte elci più Casussistere una fatica inumana per '12 ore al giol'llo e spesso L'ozio rorzato e la rame, che trac nel lubrico cammino della pazzia, della delinquenza, clclla prostituzione, cJ1cpro,·oca eia una parte l'odio implacabile, clall'allra il tenore dcli' avvenire. A che parlal'c di progrc~so, cli civiltit, cli fratellanza, clipictii di patria (Juan{loquesto cumulo cli errori è possibile; a che parlare cli iuviolabililù di diritto cli proprietù quando essa invece di essere la compagna deUavita

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