Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 8 - 30 ottobre 1897

150 RIYISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI Per la causa dei Sordomuti 1 Alessandro i\lanzoni, l' 8 ottob1·c 1872, nella sua villa di Brusug·lio, innanzi ai cinquantotto alunni clell'Istituto dei sordomuti poveri clella provincia di ì\lilano, che gli arnvano fallo visita d'omaggio guidati (lai loro Rettore Sac. Cav. Giulio Tarra, attestava che da CJttando, trentacinque anni innanzi, aveva visitato con sua-moglie uno dei più rinomati Istituti pei sordom11li di Italia, a quel giorno, l'àrtc aveva fotto un progresso di due secoli: che allora egli era pai'tito eia quella scuola colla tr·istezza nell'animo di non posseclc1·cun mezzo di comunicazione, che valesse a mettere in rapporto il proprio spirito collo spirito di quei giovanelt! tuttora sordi e muti, e sul volto dei quali era ancora scolpita l'impronta della loro permanente sventura: mentre che con qnesli, egli diceva, io ho il cou/orlo di poter pm·lcire con mutna inlelligen::a: nè piiì ravviso in essi dei sorel i, ma degli uomini pareggiati agli altri, e co11scie lieti di essel'lo. (2) E nel 18G0 il i\linistro della Pubblica Istruzione Francesco Dc Sanctis, visitando .lo stesso Istituto di ì\Iilano, assistcllc senza dare alcun segno d' interessamento alle p1·ovc scritte e al linguaggio pantomimico degli alunni. ì\Ia quando si p1·cscntarono quelli ai quali il modesto e valente maestro Forni aveva dato la pa,·ola, rompendo il silcm:io glaciale, commosso e nrn1·avigliato, chiese al !lettore Tarra: « ì\la non sono muti codesti fanciulli ? » (3). fl 1\linistro igno• rava il granclc, l'immenso risultato che la cliclallica speciale elci sordomuti, aiutata dalla pedagogia generale, dalla fisiologia e dalla filologia e fonetica e inspirnta e sostcnutn eia quello spirito cli sacrificio, che è una caratteristica clclla coscienza moderna nonostante le clencgnzioni tlcgli scellici e gli esempi conLrari di uomini scuza fede e senza idealità, aveva ottenuto. E quante persone, alle quali pur non mancò il pri,•ilegio clclla coltura, tuttoclì ignorano questo che lutti i sordo11111sloi110suscellibili di acquislal'c la parola e d'intendere la parola, eccettuati qu.ei pocllissimi (non sono più clcll'uno per cento), la cui mutolczza sia cagionata eia vizio inguaribile (!egli Ol'gani vocali! * * Lungo e faticoso fu il cammino per arrivnre a questo punto luminoso. Buttavano gli antichi eia! Taigcte o trascuravnno allatto l'infelice sordomuto, da cui nessun 111ilespcrav,mo cli poter ricavare per Jn città, segucnclo quell'egoismo cli Stato, elle informava tutta la loro vita pubblica. Il i\lcclio evo, sull'autorità di S. Agogliuo (35!-430), ritenne il sordomuto incapace di ogni istruzione religiosa; e opinando che la sua infelicità fosse castigo di Dio, l'uomo cli Chiesa - il solo cclucatorc in quell'età oscm·a - doveva l'ispettarc la rnlontà ciel Ciclo. Un filosofo medico di Pavia e prorcssorc in cruclla università, una giol'ia lici Ilinascimento italiano, cervello balzano e fol'tc, famoso allora in tL1ttaEuropa, Gerolamo Cardano ( 1508-576), primo i11Luìla possibilità di guarire la mutolezza, primo proclamò essere clelitto ( Cl'imcn) trasctu·arc cli farlo. Anche in questo la filosofia italiana del Uinascirncnto segnò il principio della civiltà moderna. Quel vero, che dal Cardano venne additato a tutte le genti, (i) A proposito del manuale di P. FoRNARI, Il Sordomuto e la sua istruzione, Milano, Hoepli 1897. (2) Veggasi la relazione del Tarra al Tommaseo nelle: Lettere di A. Jlfan~oni raccolie ed annotate da Giov. Sforza. Pisa 1895. (3) C. Perini, Vita di Giulio Tarra. Milano 1896. pag. 78. ebbe la sorte (li tante altre geniali intuizioni dei nostri filosofi cli c1ucl tempo glorioso: clicde i migliori e più pronti frulti all'estero. In Ispagna De Ponce, Bonet e De Carrion in Inghilterra Bulwcr, Holt1er, Dalgarno, Sibscota, Kerger, in Olanda van Helmont, in Francia Pereira, Ernaucl, Deschamps, il nostro Dc Castro medico del Duca cli Parma, e altri dalla fine elci 500 alla metà dell' 800 riempirouo il mondo cli maraviglic col dare la parola a questo o a quel sordomuto. iUa era un'arte complicata, misteriosa, gelosa, senza procedimenti scientifici, non osta11te gli aiuti elle avevano dato l' Acc1uapcnclente, pl'ofessore di anatomia a Padova ( l.600-6Ul}, e il medico cli Sciaffusa Giovanni Amman (l<llH-700) colle loro scoperte anatomiche sugli organi clcll'uclito, della vista e della voce. Più che arte, erano tentativi, cbe si esercitavano a va11taggio esclusivo cli questo o quel privilegiato. E' noto l'esempio cli Emanuele Filiberto Ametleo ( 1628-709) figlio ciel principe Torna so capostirpe del ramo Savoia-Carignano, a cui il Dc Carrion e il De Castro avrcl)bcro data la parola. E quando l'esito era felice e il lbrtunalo rn11toli110parlava, si gridava al miracolo e si scioglievano i cordoni della borsa. Cotale aristocrazia clclla cliclnttica dei Sordomuti in quei secoli è perlcLLamc11tcnaturale; poichè essa, come osservava il !Uinistro della P. Istruzione cli Prussia fin dal 1.821 ( l), pur avcnclo qualità sue proprie clipcnpc11clc11tieia! tlitcllo speciale clcllo scolaro, è molto afJine a ogni altro metodo conforme a natura su fonclamcnto pcclagogico, ossia attinge la sua alimentazione dalla pedagogia generale. La quale allora si coltivava quasi a totale beneficio dell.c corti e clcll'alta nobiltà, a cui pm·cva riserl)alo anche il privilegio cli un'anima capace di essere innalzata a digniLà umana e a perfezionamento i11tcllcttualc e morale. Per rammentare solamente i Lrc più celebri pedagogisti moderni, l'inglese Lockc (l63~-701), prccctLorc ciel figlio ciel conte cli Sha!'lcsl)ury, rivolse l'opera sua alla cultura della classe piri elevala, 1)('1'chè i figli cli questa « una volta berie cclucati snrarrno loutc cli buon ordine»; il Fe11clo11(1.651- l715), educatore elci figlio rni11ore cli Luigi XIY, scrisse H trnttato tlcll'Educa~io11deellegiova11clle, il pl'imo lavo,·o classico clclla pedagogia francese, 11011pcl pubblico, ma per il duca e la cluchcssa cli Ucauvillicrs, che avevano prole numerosa; e perlino il rivoluzionario Uousscnu (i 712-778) svolse ncll'Emilie un sistema educativo inauuabile per la classe numerosa. Nell'ultimo quarto <lei secolo scorso si democratizzò la pedagogia generale e eon essa l'istr11zio11eciel sordomuto. I cluc apostoli ciel nuovo indirizzo sono l'abate francese Dc l'Epéc (1712 - 89) e il tcclcsco Samuele Hcinickc (J 720-00). A questo si deve la fondazione ciel primo isliluto pubblico laico (Lipsia 1778) e il metodo ornle, detto tedesco; a quello il primo istituto pubblico su tipo Ecclesiastico (Parigi 1791) (2), e il mctoclo c/ei gesti, detto /rcmcese. L'uno e l'altro cosi caratterizza il Fomm•i: « Il Dc l'Epéc si appiglia ai gesti, ragionando che « una lingua straniera si a1)prc11clcper tracluzionc della " matcma, e elle questa pcl sm·clomuto è quella elci "gesti; poi si clà acl insegnare ancllc la pal'ola; ma "dopo avere leggermente clicl.liarato ciò esser la cosa " più lacil.c elci monclo, se ne svoglia presto e torna « ai gesti, aggitmgenclovi l'ibrida superfetazione di " quelli eia lui escogitati e eletti metodici. (1) Verfùgung des preussiscben Unterrichls - Ministerium von 14 Mai 1828 cit. dal Fornari, pag. 54 e 55. (2) llfourez en paix: la Patrie adopte vos enfants ! aveva detto al De l'Epée il capo della Deputazione dell'As· semblea nazionale ; e la parola fu mantenuta.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==