Rivista popolare di politica lettere e escienze sociali - anno III - n. 7 - 15 ottobre 1897

128 RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTERE E SCIENZESOCIALI Tali sono, brevemente riassunte, le credenze per le quali codesta nobile gente è stata sempre fatta segno alle più crudeli persecuzioni. In llll rescritto ciel 9 DicemlJre -J.816, l' Jmperatore Alessandro I così si esprime: « Le misure cli rigore clic, per trent'anni e « fino al 1801, fm·ono escog·itate contro i Donkhobortzis, « lungi dal distruggere codesta setta, non Icccro elle « accrescere gli aclepti ». Intanto, l'Imperatore propone di trattarla più umanamente. Fosse ipocrisia o non il desiderio, fatto sta, che le persecuzioni non fltrono attenuate d'un punto. S'accentuarono, piuttosto, sotto il regno di i\icola I cbe comanclò di trasportare quei disgraziati, di Tauride dov'erano sin dalle prime, nelle provincie transcaucasee, sulla frontiera tm·ca. E in una risoluzione approbativa del 6 Febbraio ,1825, il Comitato de' ministri aggiungeva: « La « utilità di questa misura è d'una evidenza inconte- « stabile. Esiliati al di là del Caucaso, obblig·ali a di- " fendersi dalle colonie incivili delle montagne, i « Donkllobortzis saranno indotti a proteggere beni e « famiglie con le armi alla mano;» vale a dire,costrctti a trasgredire alla loro fede. Aggiungasi a ciò cbe l\Iok.rya Gory - la località destinata a riceverli in gran numero e cbe appartiene oggi al clistretto di AkJrnlkelak, nel governo di Tiflis - è situata a !>'mila piedi s1ù livello del mare, sotto acl un clima talmente rigoroso elle l'orso può appena vivervi. Il resto clei Donkbobortzis fu domiciliato nel paese elle forma oggi il governo cl'Elisavetpol. l\Ia nè il rigore ciel clima nè il tutt'altro che allegro vicinato coi montagnardi guerrieri e barbari scossero la fede etc' perscgtùti. I quali, oppostamente, continuarono a menare una vita laboriosa e conforme ai precetti cli Cristo e, nel breve lasso di cinquant'anni, trasformarono in colonia fiorente l'arido cleserto cli l\Iokrya Gory. Però, come sempre avviene, seppero meno bene resistere alle tentazioni della ricchezza che non ai rigori dell'avversità; e così, fecel'Opiegare un poco l'esige11zc tiella loro dottrina; solo in ciò elle concerne le manifestazioni. ester·iori clella vita. Interiormente, non abbandonarono mai la loro religione. Bastò sempre un avvenimento, capace di 1·om1Jcre la calma cleJJa loro vita materiale, perchè lo spirito delle lol'O dottrina - codesto spirito eh' avcva guidato i padri - subito si svegliasse. ì\'el 1887, stante il scr·vizio militare obbligatorio, quelli stestìi a Clù la 1·eligionc intcrcliceva cli portare le armi e che un tempo avrebbero potuto farsi soslit1ùrc, furono cos11·clli a servire. Presi alla sprovvista eia una tal misura) i Donk110lJortzis finsero di sommettervisi. l\la, in ronclo alla coscienza, non cessal'Ono cli considerare la guerra come un crimine. Essi raccomanllal'ono ai fig·li,chiamati sotto le bantlierc autocratiche, cl'cseguil'e automaticamente gli ordini clei capi, ma senza far mai uso, per qualsiasi rnoti1'0, clcllc armi micicliali. E coclesti uomini, che consideravano la morte e la violenza come un peccato, presern a rirtettCl'C sulla incompalibilitù della loro !'rclc religiosa col se1·1'izio militn1·e. Nello stesso tempo, per sentenza cl'un tribunale u(~ ficiale, i beni posseduti in comune dai Donkbobortzis, elci più piccolo clei loro cluc gruppi, e pregiali un mezzo milione. furono devoluti a quegli che aveva rinnegata la Iccle per interesse personale. Proteste quasi unanimi si levarono contro l'cnormitù ciel nuovo beneficiario di cruci IJcni e contro i magistrati colpeYOli d'essersi lasciati corrompere non senza sbrulli. Dopo elle molti dei protestanti - e fra essi il gerente che, i DonklJobortzis a volta a volta eleggono all'amministrazione clei beni comuni - fw·ono esiliati nel governo cl'Arklrnngclsk, il movimento morale della setta meglio si precisò. Il maggior numero clei Donkbobortzis, 12,000 uomini circa, decise d'attenersi, d'allora in poi, rigorosamente, alle tradizioni dei padri, a quelle tradizioni elle momentaneamente avevano abbandonate. Esso rinunciò all' uso ciel tabacco, del vino, clella carne e d'ogni superflt1ità. l\Iisc i beni in comune, amncllè venissero egualmente ripartiti e r·isarcirono così quelli clei correligionari, caduti in bisogno. Nello stesso tempo cruci '12,000 refrattari realizzarono un nuovo fondo comune riservato a' pubblici interessì. Tornati, in tal modo, alla severità de' loro primi principi, rifiutarono, coerenti, ogni partecipazione alla violenza e, per conseguenza, al servizio militare. Per rnost1·arc cd alfermare la sincerità delle loro pacifiche risoluzioni, pacifìchc pur anco nei casi di difesa personale, durante l'estate ciel J 895 i DonkJ10bortzis bruciarono le armi che clctcnevano, come ne ctctcng·ono tulli i montagnardi elci Caucaso, e quelli cli loro, cll' cran giù sotto banclicrc, rifiutal'ono cli continuare il servizio. Per bruciare le anni, cli 101·0esclusiva proprietà e di cui liberamente poteva n clisponc, fissarono, presi g·li accorcli, la notte clal 28 al 20 Giugno. L'autoda('è, accompagnato clal canto cle' salmi, aveva luogo simultnncamenle ne' governi di Tiflis e cl'Elisavctpol e nella provincia cli J<arsk. Solo in quest'ultima l'ayvcnimcnto si svolse senz'ostacolo. In- ,,ece, nel govcmo ll'Elisavetpol si arrestarono 40 J)onk.hobortzis che sono ancora, miseri!, sotto chiave e catena; e in quello cli Tiflis l'amministrazione locale si lasciò anelare, senz'alcuna provocazione, acl atti di una lJarbar·ie inauclita. Precisamente, il villaggio di Gorieloè - ove risiedeva il piccolo gruppo elciDankJ10- ])ortzis, quello spogfa1to c1c·beni - era stato scelto per l'autoclafe clcllc armi. Fosse pCI' timore oppure fJCrinviclia, quelli clell'anzi- <lctlo piccolo gn,ppo clcnunciarono i concligiom11·i ciel grande, accusancloli cli prepan11·c una sommossa e cli attaccare il villagg·io a mauo armata. Le autorità locnli, senza controllare I'attcnllibilità clell;i denuncia, inviarono sul luogo fanteria e Cosacchi. I soldati giunsero ;il villnggio cliGo1·icloèdi buon mattino, nrll'm·a che finiva t1·csting·11crsi il ,·ogo sul quale ranni avevano brucialo . .Dirclcro la carira, IJcn cluc rolte, a quegli uomini elle volontariamente avevano rinuuciato ad. og•ni mezzo cli cli!csa e che colle loro clonnc, innalzavano cantici. Poi, ocliosnmentc li maltrnttarono. E fu l'esorclio ti.i tutt'una serie cli persecuzioni contro i DonkhoJJortzis clel gran gruppo. Per cominciare

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==