RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTERE E SCCE'ZE SOCCALI 137 Infine, pare a noi, che il suo ideale non potrebbe raggiungersl che colla Banca di Stato; ma di questa, con nostra sorpresa, tace e fa l'apologia della Banca di Francia, che è proprietà dei capitalisti privati e non dello Stato. c. Per cambiamenti di indirizzi rivolgersi al Sig. G-. iUO "TALBANO- ria S. Nicola da Tolentino. N. 45. Roma. ~~~ RIVISTA DELL.E RIVISTE Le condizioni del credito in Italia. Sono deplorevoli. È altissimo il saggio dell'interesse degli istituti di emissione, uguale a quello della Spagna e del Porto~allo, inferiore soltanto a quello della Grecia e della Serbia. Molti istituti sono scomparsi senza essere sostituiti; siccbè si stava meglio di oggi nel 1870. II capitale non manca del tutto, perchè ce n'è per oltre 2 miliardi nelle varie casse di risparmio, ma è timido e non si slancia nelle industrie e nel commercio. Le condizioni nostre sono realmente quali si scorge più facilmente paragonandole a quelle della Francia. « La Francia con una popolazione di 38 milioni di abitanti, conta: No Società finanziarie 39 » industriali 140 » di assicurazioni 33 capitale fr. 1,933,200,000 » 3,426,000,000 » 1,021,000,000 Totale N· 212 fr. 6,380,200,000 oltre il valore delle obbligaz. che ascende a fr. 1,372,400,000 e che fruttano .in media il 3.31 010. E non sono comprese in queste cifre le società i cui titoli non sono quotati in Borsa, nè le società ferroviarie che rappresentano un capitale ingentissimo! Quanto diversa ò la situazione attuale che presenta l'Italia a questo riguardo! La statistica del 1895 indicava 153 Società di credito, col capitale versato di 210 milioni: ma questa cifra dev'essere ridotta del capitale del ftfobiliare, della Generale dell'Immobiliare e di altri Istituti in liquidazione e dev'essere ridotta poi al valore attuale che hanno snl mercato i titoli di molte fra le Società esistenti. Le Società industriali, nell'anno 1895, erano 352 col capitale verato, complessivamente, di L. 5 l0,184,150; quelle di credito agrario 8 col capitale di L. 2,115,225 e le Società di assicurazione flO col capi tale di L. 40,578,170. Non è dubbio che parecchie di queste società hanno cessato di esistere dopo il 1895, e che per altre il valore attuale del capitale è molto inferiore a quello nominale. Ed occorre poi appena avvertire che, come è fatto chiaro dal numero si tratta di piccole Società, di cui pochissime hanno i loro titoli quotati in Borsa; cioè dì quelle imprese che la statistica francese esclude dalle cifre sopra indicate e calcola a parte pel valore di 4 miliardi e mezzo ». Intanto si noti che non manca campo proficuo ali'attività economica in Italia, tanto che vi prosperano e vi aumentano le società straniere; ce n·erano 142 nel 1895, di cui: 57 di assicurazione, 24 di tramway, l l di miniere, 49 d' infostl'ie diverse. Kel 1886 non erano che 89. (L'economista d' Italia, 26 s~ttembre). Pieti·o Carmine: La questione ferroviaria italiana. Otto anni appena mancano alla scadenza del primo periodo ventennale di durata delle convenzioni ferroviarie e la disdetta può considerarsi come sicura percbò non si concepisce la prolungazione di con tratti, che n'on possono funzionare con esatta osservanza delle primitive stipulazioni. L'importanza della ,:ruistione impone lo studio anticipato dei criteri da seguire nel futuro ordinamento ferroviario. E da escludersi l'esercizio governativo per la cattiva prova in Italia del 1878 al 1885 e per i mancati risultati, che s~ ne sperarono in Germania, in Austria e in Ungheria. Esclusa la cessione delle ferrovie ad una Società, non rimane che la rinnovazione dell'appalto dell'esercizio, eliminando però i più gravi inconvenienti che si deplorano col contratto attuale. Si potrà riuscire semplificando le convenzioni del 1885 con queste riforme: 1° sopprimere ogni ditTerenza nel contributo allo Stato tra la rete principale e la secondaria; 2° togliere i tre fondi : quello per provvedere ai danni cagionati alle strade da forza maggiore; quello per la rinnovazione della parte metallica dell'armamento; e quello per la rinnovazione del materiale rotabile reso inservibile dall'uso - accollando alle società di provvedere esse stesse a queste tre specie di spese; 3° trasformare la cassa per gli aumenti patrimoniali richiesti dall'aumento del traffico, in un contributo a cui provvedano lo Stato e le Società esercenti, essendo tutti e due interessati al miglioramento delle linee; 4° cambiare la partecipazione al prodotto lordo in un canone fisso, corretto dalla partecipazione dello Stato nell'aumento del prodotto lordo oltre un determinato limite. Clemence Roye1·: La quistione religiosa. Hanno torto coloro che prendono la quistione religiosa, per moda, come une quantité négligeable. La storia la scienza e la logica concludono all'evidenza che il cristianesimo dogmatico, uscito dalle speculazioni neoplatoniche fuse col giudaismo alessandrino mercè l'opera di Paolo, è la religione più pericolosa e perniciosa. Tutta la storia del Medio Evo, sino al Rinascimento, è la storia della lotta della teocrazia cattolica contro i poteri civili nazionali, che volevano affrancarsi dal dominio sacerdotale. La Riforma, che sorpassò Lutero, fu la prima vittoria decisiva dall'autorità civile sull'autorità religiosa. Le sventure della Francia derivano dal fatto che sotto Francesco I prevalse il cattolicismo sulla Riforma. In una Francia protestante la rivoluzione non avrebbe avuto da lottare contro il suo peggiore nemico, il clero - il quale ne impedì il trionfo e fu il legame morale di tutte le coalizioni contro la Francia. E fu errore grave delle nostre assemblee rivoluzionarie di aver ristretto i legami tra il potere civile e il sacerdozio, anzichè romperli intieramenLe. Il Sacerdozio romano esercita un' influenza snervante sulle virtualità intellettuali delle popolazioni, che si trovano perciò in condizione di inferiorità di fronte alle nazioni protestanti. La superiorità intellettuale dei protestanti ha elevato alla sua volta il li vello dei loro pastori. La storia contemporanea conferma: la parte protestante della Svizzera ha reagito beneficamente sui cantoni cattolici ed ha suscitato una sana emulazione; la differenza tra l' America del Nord e del Sud, alla loro volta, sono dovute alla diversità della religi..,oe predominante. Napoleone I credette attaccare il clero r.attolico alla sua fortuna col concordato; ma ne sperimentò l' ingratitudine. li clero, però, sin d' allora, raffinò le sue manovre e si volse a conquistare le donne della borghesia. La rivoluzione del 1885 fu una disfatta del clero; perciò questo vide con simpatia le giornate di febbraio 1848 e si affrettò poscia a consacrare il delitto del 2 Dicembre. Dopo S6dan fece di necessità virtù e non potendo spegnere la repubblica, ùa cncato di conquistaila; perciò i veri repubblicani dovrebbHo fare in guisa che una teocrazia presieduta da un papa, non faccia rimpiangere una monarchia liberale e anticlericale. È falso poi, che la demoralizzazione precoce e la criminalità crescente dei mir.orenni,
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