Rivista popolare di politica lettere e escienze sociali - anno III - n. 7 - 15 ottobre 1897

RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTERE E SCIENZESOCIALI i3i Sultano, col solito bicchiel' d'acqua che le portaYa in camera alla sera e col solito lhé della malitna, per non csseme sturo e al'cistufo. Sua maestà è in Yiaggio? Il diario ci clice dove è la stanza cli Jkown, la quale è inval'iabilmente vicina o in faccia a quella della padrona. l'assa da un osteria? Si ricorda che Ill'Own, una volta, Yi abitò per un anno. Sta scriYCncloe firrna11do?Jlrown le è vicino che lavora colla carta sugante. Si parte? Col suo Jo11nwl lìt sapere al pubblico che « ho fatto i miei pacchi con Brown ». I zulù ammazzano come un cane il figlio di 'apolcone tCl'Z0? E Jkown che va nel gabinetto reale a portarle la bad news (la cattiva notizia). L'ex imperatrice dei francesi mangia a pranzo delle trote eccellcnli? È Brown che le ha pescate e cucinate ! E le gambe cli Brown? Le ha fatte clivenire proverbiali? U.n giorno da Osbomc - la resiclenza cli sua maestà nell'isola cli Wight - il Ill'Own passò a l)Ordo del Thunclerer e precipitò in uno spazio spellandosi le solite gambe. Sua maestà portò le rnemJ)ra .indolenzite e insanguinate nel diario e non le abhanclonò elle quasi guarite, quanclo dovette r'iprenclerle pcrchè lo sgraziato Brown, saltando giù dalJa carrozza, se le era scorticate cli nuovo. Ah, quante volte le gambe screpolate o sbucciate cli Brown emergono clai cliarii reali! Urown cleve essere morto arciricco. Brown era il secondo cli nove fratelli. I Brown sono ormai tutti straricchi. Sua maestà non lasciò passare occasione per niutarli con delle case, con elci prali, con delle fattorie, con ciel bestiame, con delle somme, con dei gioielli e con tutto ciò che sopprime in un atlimo la lotta per l'esistenza. Tutti gli anni, quando J'itorna al suo idolatrato Castello cli Ualmoral, sua maestà va a vederli, a trovarli, a confortarli cd a pai·lar loro cli Brown, ciel blt0n Jlrown rimastolc nel cuore, vivo come nei giorni più belli della sua gioventù passata. Povero Jkown, no, non sci climenticato! Il posto che tu occupnvi come serva11l è stato, è vero, preso eia due indiani, uno dei quali, adesso che è vecchia, la sorregge, l'accornpagm1 e non In lascia che seduta. J\la il posto del ve1:1· fait!t(,1l Brown, non è, e non sarà mai occnpato eia alcuno. Tu cri salito ad un'altezza che nessuno può raggiungcl'e. ])orrni tranquillo. Nei giarclini reali del Castello di Jlalmoral, in faccia alle finestre clegli appartamenti clella regina imperatrice, Lu la consoli ancora, la vecchia pndrona che li voleva tanto bene. Tu sci lì in piedi, nel tuo costume scoz- 'ZCse che guardi La stanza reale col sorl'iso ineffabile cli prima I La pubblicazione dei diarii lascia credere che la 1·egina abbia da\'Vcro delle capacità intellettuali. J\Ia è un'illusione. I suoi clue volumi cli'c sono dei fogli - lcavcs - staccali clnl Jo11r11al della « nostra vita " e di « una vita " negli higlancls, sono la cosa più acciabattata che sia mai uscita dal. calamaio di un pitocco. :Son è una clonna incalzata dalla prepotenza del genio che si mette a tavolino pe1· conficlare ai lettori i suoi pensieri intimi, i suoi pensieri che ruggiscono o piangono o insorgono o s'appendono al collo con impeti d'amore o d'angoscia, ma è la massaia che scrive colla penna cl'oro, tra una · flatulenza e l'altra della digestione, la volgarità cli una esistenza monotonn. Se esagero condnnnatcmi all'ergastolo. Sentite, se nel suo stile è mai passato un somo che renda digeribile la sua prosa. « Ero nervosissima. illi alzai per tempo. illaltino splendiclo. l'iantni due alberi. Dormii bene, ma mi svegliai triste. Feci colazione sola, dabbasso servita da Jkown. Il piper suona ogni giorno in giardino mentre ('o colazione. Piantai tre alberi e parla i con una vecchia conoscenza. Pendono delle nulli minacciose sulle moutagne. Pranzai come ieri, servita eia Jlrown. Giungemmo a casa alle nove meno un quarto e pranzammo venti minuti dopo le nove. Alle dicci meno un quarto andammo a Uallatcr. Due minuti passate le due, eravamo di ritorno. Il vagone ferroviario ondeggiava troppo e faceva molto calcio, cosi non ho potuto dormire molto. Eunched alle cluc, come a c;rsa, in una J)cllissima sala eia pranzo. Alle cinque e mezzo uscii a passeggio colla Lanchen e la gentile duchessa, fìn dove mi fermai a piantare un albero .. Ho fatto colazione colla nostra famiglia, nella sala clclla colazione. Finimmo col prendere il tllè nella sala eia J)l'anzo, ove morì sir Walter Scott. Partimmo tardissimo: alle 7 meno venti. Dormii profomlamcnte fino alle sette e mezzo e sentii che i l>ngagli non gilmsero che alle quattl'O e mezzo antirnel'itliane. A un quarto alle dodici amlai in carrozza con Luigia e Lcopolclo fino al Bush, la fattoria di Gugliclrno llrown, il quarto fratello cli Bl'own, a veder tosare le pccol'C. C'era nnche Giacomo nrown, il mio pastore e fratello maggiore cli Urown, venuto ad aiutarlo. J,uneclì, primo novembre alle 4 meno un quarto, anelai in carrozza con Luigia, Ucatrice, Leopolclo e Brown a cassetta al Uusk, a vetlcr l>attezzarc un llimho di Guglielmo Brown che doveva essere chiamato Alberto. La sc;urozzat..'l al ritorno fu splendida, J)erchè il cielo, anche clopo il tramonto, era superbamente roseo dietro l'azzw·ro tetro delle montagne. Fu una giornnta fortunatissima. Di11neras xcsterclay pranzo come ieri. i.\li sentii stanca morta ». E impossibile 1•i1rseircpiù pedestri e piÌI micidiali clclla rcg•ina Yiltoria. 1 capitoli elci suoi. cluc volumi sono robaccia melensa, elle nessuna donna oserebbe o S/lprebbc mai mettere assieme pc! pubblico. Se sua maestà avesse avuto IJisogno di guadagnar·si il pa11e colla penna, giuro che sarcllhe morta cli fame o pazzn. illa proteua clnltrono trovò elci letterati come sir Artltur Hclps che se ne cnlllsiasmar<Hto e che domandm·ono l' onol'e cli correggerne le l>0zzr e degli editori come lo Smith, che arnlaro110 in g·inoccl1io a riceverne il pl'ezioso manoscritto. Di letto,·i - toral reaclcrs - ne eb!Je un subisso. Ci furono eclizioni di lusso, edizioni i11semplice marocchino cd edizioni popolari eia superare quelle cli Zola. Non e' è ospedale, non e' è Frorliltouse, non e' è scuoln o biblioteca, e libreria pubblica o privata, che non conti almeno una copia di queste semplici « narrazioni di escursioni vicino la home scozzese » di sua maestà la r·egin .• imperatrice.

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