Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 6 - 30 settembre 1897

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIE 'ZE SOCIALI !07 vano avesse fallo convcl'gerc i suoi Sfol'zi al miglioramento <liquelle coni rade e di quelle r/lzzc maleclcltc. ;\la r Italia nuova - lo conlt•ssano Iulli - finora nulla cli bene per esse ha fallo, molto di male. * Alieno dal Yolgare e pernicioso r/wuvi11i:m1c, elle consig·lia cli nasconclcre le piaghe elci propl'io paese r cli esal.tamc anche i clifclli, eia anni ccl anni ho levalo alta la voce per ·deplorare la t1•istizia !I clic condizioni politiche, intellettuali e morali del mezzogiorno e delle isole. Più cli dieci anni or sono pubblicai La Deli11quen:w della Sicilia e le sue cause elle mi valse le invettive deg·li ignoranti o dei malevoli della mia isola natia compensate clellc lodi, c!Je rammento con legittimo orgoglio, clell'Holtzcnctorf. Ed è poco elle per aYere scrilto la verità - anzi meno clella vel'ilà - sui costumi politici e morali del mczzog·iorno fui fallo segno acl un inauclilo, ignominioso tentativo cli linciaggio entro l'aula di :uontecitorio, eia parte di una banda, ch'era stata presicclula, in nome dell'offeso decol'O ciel mezzogiorno ... clall'on. Duca di San Donato. Ciò ricordo pc,·chè si sappia elle in mc non sono tenerezze morbose per il mio paese e per i miei concillacliui. Jla a loro dissi spesso parole aspre e elle mi facevano sanguinare il cuore per il desiclerio arclcntc, immenso eh' è in mc cli vederli guariti dalla lebbra elci clelitto, clcll'anall'abctismo, Clelia corruzione politica. La rampogna in apparenza c1·11clelc - come appare cruclele al bambino il chirurgo che taglia sul vivo e caustica - parli clallr mie labbra per l'amore sincero elle porto alle conlrade natie, che vorrei vedere inn,lizalc al livello della nwg·giol'Cciviltù. Sfel'zai cl11rnmcn1c,slt·1·zni a sang·uc, pel'cllè ho l't·cle antica ·e salda nella perfetlil)ililà clclla mia razza, che g·ov1•1·nJi)l'Cviclenlie persevcranl i in concol'SOcon citladini illuminati ed cnr,·g·ici, potrcl)l)cro ricon(lu1Te all'anlico splenclore. Questa lt•cfcmi li11·it conlinua,·e per la vin baltula sinora ma mi costringe in pari le111po alla protesta COllll'0 le stolte ll'0l'Ìl' (lei SIIJ)C/'/Wltlilli l' Cieli!' Sllj)Cl'- 1'(1::::c, elle segnalano 1(11·azznrn11lcdelta 1t0u alla prog,·cssiva 1rasf'ormazio11c,ma nlla cli,11·uzionc. DR. NAPOLEONF. COLAJAN:-I Concezione sociologica delsl toria La ricerca delle cau~e dei fenomeni sociali e giuridici e dei fatti sto1·ic·ipresen1a molte difficoltà per le seguenti ragioni: 1 ° perchè grande è il numero delle cause ai essi; 2° perchè complessi sono gli elementi costitutivi di ciascuna causa; 3° perchè le cause si compongono in modo meraviglioso fra di loro, sicchè riesce impossibile in taluni casi determinare a quale delle cause componenti si debba riferire un particolare effetto: 4° perchè variabilissime sono le con !izioni dell'ambiente esterno, nel quale le cause divengono opei·ative. Ma, poichè è tendenza naturale della nosLra mente il 1·idurre il molteplice ad unità per renderci ragione dell' oedine universale, così nella stol'ia si è cei·cato sempre di ridurre i vari elementi dei falli sto1·ici ad unico fattore, ad unica causa, da ritenersi perciò causa suprema: come nella fisica al secolo nostro si è tentato di ridurre ad unità le forze fisiche, considerandole quali trasformazioni del movimento. Ma se i fisici sono concordi nello ammettere I'imità delle forze fisiche (che è poi anch'essa im'ipotesi, cQme <la tutti si 1·iconosce), non lo sono invece i filosofi della storia e gli storici, i quali attribuiscono a fattori suprnmi diversi la origine dei fatti stol'ici e neppure si contentano di parlare di ipotesi, ma con grande sicurezza parlano cli verità. La causa della diversa pr.sizion~ presa dagli uni e dagli altri è da riporsi: 1 ° nello in~ieme delle ragioni sopra espresse, che rendono difficile la ricerca dei fattori veri dei fatti storici: 2° nella natura diversa dei fatti fisici e dei fatti storici, poichè i primi formano oggetto di osservazione e di esper·imento e possono essere studiati con la massima diligenza : i secondi invece formano oggetto di sola os~ervazione, e questa nel maggior numero dei casi non è diretta, ma indiretta, percbè non tutti i fatti storici cadono sotto i sensi di chi ne ricerca le cause. Ed ai giorni nostri è venuta fuori la dottrina cosidetta del materialismo storico, che ha avuto forti propugnatori e nel tempo stesso non pochi avversari, per la quale si sostiene, che la struttura economica della società è la base reale, su cui si eleva una superstruttura giuridica e politica ed a cui corrispondono determinate sociali forme di coscienza, sicchè il diverso modo di produzione della vita materiale determina in generale il processo sociale, politico ed intellettuale della vita (1). Questa dotti-ma è stata combattuta; e si è osservato contro di essa, che i fatti storici, le istituzioni sociali, ecc. non si possuno spiegare tutti come risultato dei mutamenti o delle modaliti1 della produzione economica. E questa osservazione è grave ed è vera, perchè chi studia senza preconcetti i fatti storici trova, che es i sono stati e sono determinati da fattori diversi, e che solo in alcuni momenti storici i fattori economici sono prevalsi sugli altri fattori. Engels ha cercato di dare chiarezza alla dottrina del maestro e sottrarla alla critica aspra degli avversari, ed in una sua lettera sc1·iveva che la situazione economica è la base, ma i diversi momenti delh superstruttura, cioè le forme politiche della lotta di classe, le forme giuridiche. le t· orie politiche. ecc., esercitano la lòro influenza sul procedimento delle lotte storiche e ne determinano sopratutto la forma. Secondo Engels. adunque, il momento economico è il momento determinante nella storia, e le teol'ie politiche. gim·idiche, filosofiche, ecc., esercitano anco la loco influenza, ma determinano sopratutto la (01·- ma. Or è vero, che le idee politiche, giuridiche, religiose, ecc., possono influire a far mutare /'or- (1) Carlo 7\larx, Il Capitalf'. Tracluz., Iran., del 1875. pilg. 32.

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