Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 6 - 30 settembre 1897

RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI 105 fellamente celti, che costituiscono l'infima minoranza della Gallura I Antropologicamente, ,Hhmquc, le grandi dif/erenze affermate dal nostl'O A. sono un mito e non possono far fede della asserita sov,·apposizionc .clellc l'azzc in Sarclcgna. Con ciò non si uega ciò che tlicc sull'autorità ciel Scrgi e cioè che vi possano cssel'e nell' isola varietà umane microcefaliche; ma questa constatazione non ha alcun valore sociologico. Figuriamoci cruale esso possa essere pensando che scconclo la nota 5 a p. 34 del libro di 'iceforo la varietà ellisoidesmicros si trova in i\Iosca e nel Sannio, in Kasan e a noma, in Smolensk e in Sicilia e Pompei; la plalycephalus micros in 'ovogorod e nel Sannio; la spheroiclesmieros in Kasan e a Roma! ..... etc. etc. Del resto questa unità antropometrica della Sardegna - la massima che si possa rinYenire in un aggregato sociale - non deYe e non può sorprendere; anche se razze spiccatamente diverse dal lato antropologico l'avessero invasa nel corso dei secoli, in un ambiente così piccolo,a forza d'iucrociamenti sarebbero gradatamente scomparse le clifferenze. l\la il fatto dell' unità a11tropologica ha una spiegazione più sem1)licesecondo le teorie del Sergi accettate incondizionatamente dal Niceforo: i Greci, i Troiani, gli Spagnuoli, i Berberi, i Libi, i Genovesi, i Pisani etc. e tutti i popoli elle egli ci ha fatto passare dinanzi come in una lanterna magica, non sarebbero che rami della stessa grande stirpe camitica, che si sarebbe diffusa non solo in tutto il bacino del Mediterraneo, ma che sarebbe anche penetrata nell'Em·opa occidentale fino alla Gran Brcttagna e nell'Europa centrale ccl orientale fino n limiti poco clctcrminati finora. (/lfrica p. 395). E con ciò rimarl'cblJc spiegata l' unifol'mità elci caratteri fisici tn1 gli abitanli (!ella Sa,tleg·na e la gramlc rassomiglianza con quelli della maggio!' parte d' Itnlia. Chi in nome clcll'antl'opolog•ia aclunquc volesse impl'imerc il mal'Chio cicli' inferiorità alla sola Sal'clegna sbaglia cli grosso e lo impl'ime,·ebl>e oltre che a noma e a tutto il mezzogiol'no cl'Italia a tutti i popoli cielllleclilcl'l'aneo,comp,·cso il G,·eco,compl'eso l'Egiziano, che il Scl'gi chiama ·11n ramo gto1•iosodalla stirpe cheha.coloni=::ato il ìlledilerrnueo(Africa p. 5). " * * Dissi che l' influenza clclla ra;;;;;;ct era sLata invocata da molti. e in molle occasioni; ma nessuno ha fallo ta11touso ccl nbuso cli questa lol'za mistel'iosa e l'ha fatta intervenire nella spiegazione dei fenomeni sociali con tnnta leggerezza cruanto la famosa scuo.la di Antropologia criminale. Lombroso, Ferri e Gal'ofalo, tacendo dei minori, hanno voluto spiegare la dclincruenza clelle varie regioni d'Italia coll'iJ1tervento clella cliversità delle razze dimenticando che le stesse razze chiamate in soccorso altrove hanno avuto diversa fenomenologia e che questa ha variato da un periodo all'altro, e ha avuto le sue fasi ascendenti e cliscenclcnti. Così Lombroso vedendo che la provincia di Siracusa in Sicilia dà una minore delinquenza delle altre dell'isola, non esita ad attril)ui,1e il fatto alla prevalenza dcli' elemento Greco; la frccruenzadegli omicidi nelle provincie di Girgcnti, cli Call/lnissclla e cli Palermo, invece l'attribuisce all'azione clcllctril)t'1 semite e berbere. E il Ferri più lal'gamenlc la 111aggiol'Ccriminalità ciel mczzog·iol'lloe clellc isole l'attl'il)uiscc alla l'azza medile1Tanea, nella quale comp,·encle arabi, fr. 11ici,ali)ancsi e gl'cci; mc11tre la mino,·c dcH'Jlalia settrntrio11alc la spiega colla ))l'l'\'alrnza dei celti. li Lomb,·oso a sostcgrnJ ckllc clislinzioni s11cpel' la Sicilia non JJltù assolutnmcnte mltlt11·1·ealc1111dato antropolog·iro ccl è rnl'pt·rndente che si possa sostc11el'l' una tcol'ia ai1tl'opolog•icasenza dati m,1,·opologici.Allo stesso Lombl'oso in altl'a occasiom' clal'Òampie spiegazioni d'indole csclt,sivamenle sociale s11lgn111dissi1110 numero di omicidi, che si commcllono nelle p1·ovi11cic cli Girgcnti e cli Callanisselta; per ora mi pcl'mcttcrò di ripcte,·gli che cnlunnia aclclirittura i berberi e i semiti a111·ibucnclolol'Ouna influenza Cl'iminog·cnasmentila l11minosamcnlc eia.li.astol'ia. Secondo g·li uJtimi studi ciel Sc,•gi,.,.inlanto, i semiti rapprcsentcrcllbel'O u11arazza clivel'sa eia quella t·11iappartengono i berberi; i q11ali invccC'sn1·1·bbCl'Ofralclli clei G-,·cci. li meglio poi è questo: i semiti danno una mino,·c delinquenza in lulla Eul'0pa; i berbei·i cli Ghaclamès e clcllnKabilin nulla hanno eia inviclial'e ai più onesti popoli dell'Europa civile.Solo per com11clitcàicli'illustre psichiatl'a torinese cla1·cbbcl'Oin Sicilia risultati vcs• Simi! Le conseguenze cli qL1esto pregiudizio scientifico sono più enormi quando le razze si guardano solo in un cinto momento, senza considerarle attraverso al tempo. L'm1ilatcrale osse1-Yazionc lellafenomenologia sociale in un clato momcuto clella storia, inclucc sicuramente in errore in senso ottimista verso una razza e pessimista verso un' :i ltra, percllè tutte le razze hanno avL1tola loro fase progressiva e cruellaregrcssirn. L'istantanea presa nel periodo ascendente a cui si cliaun ,,nlore assolL1to,farà accorciare il primato in tutte le virtù ad un clato popolo; e viceversa. Così attualmente c' è il pregiudizio prevalente in favore clella razza anglo-sassone o anglo-celtica. Osservatori di altri tempi avrebbero JJ0tuto stabilire il prcgiutlizio in favore de' Chinesi, clegli Egiziani, dei Greci dei tempi cli Temistocle o di Perirle, clei lllacecloni di Filippo, elci Romani antichi, dei Greci cli Siracusa e della lllagna Grecia, dei Saraceni cli Sicilia, cleilllauri lli Spa- . gna, clegli Italiani clei comuni .... Egli è così cbc ogni razza ha giudicato se,-c1·amenle un'altra nemica, che alla sua volta è staia fatta segno alle stesse accuse. I Romani stabilirono la lrgg·cncladella fedepunica; più tal'cli t111numiclico, Giugurta, diceva che Roma si venderebbe se t1·ow1sse1111cornpl'atorc. Catone volle respi11gel'C al'llcaclella Romn pc,· paura che v'importasse la col'ruzionc gl'eca; poscia alt1·i avl'c))bc voluto cvilal'e il contatto clei Ialini pc,· paura clcllaco1·1·11zione romana. Il genr,·alc T,·ochu - che viveva a Pal'igi ! - aL11·ibulia sconfitta clell' cm11èleerrible alla co1·1·uzionc ilnliana, mentre Jacopo G1·icumrifiutò ogni sentimento mol'alc ni francesi, come i Russi lo negheranno ai Tedeschi e gl' incliani, VCl'l'àgio!'llo in cui non vorranno riconoscel'J0 negli Anglo-Sassoni. Per la stessa ragione un siciliano cielpcrioclo stol'ico cl.ciSnl'aceni avrebbe stabilito che la barba,·ic e il pr•irnalo ucll'omiciclio spellavano alla ra;;;;;;a, clic J>opoJava la Scozia; mcnt,·c uno Scozzese oclicmo con pm·i leggerezza dirà che nnalfal>ctismo cclomicicliosono le carattc1·istichc Clelia ra;;;za che popola la Sicilia. Questo sistema errato cli giuclicare fa ripetere al i'iiccforo gli insegnamenti ricevuti dai maestri e gli fa attribuire la minima quota cli omicidi nelle isole britanniche nlla razza anglo-celtica. (p. 94) Egli, e con lui i suoi illustri maestri, hanw-, climenticato mia ba7,zeccola : che questi virtuosi anglo-celti cli oggi erano alcruanto diversi qunlchc tempo fa; ci rassomigliavano, se non erano peggiori di noi. Ciò coll'autorità cliReclus, cli ìHac,nJay, cli Bucklc climostrni nella Sociologia Crimùwle; ciò posso 0l'a riconfcrmm·e coli' autorità (li un eminente scl'itto,·e anglo-celtico con1empol'a11co. En,·ico FCl'l'i - in ])al'lC contro la ve,•ità - cllce i popoli sellcntl'ionali llcll'Africa - eia cui vengono agli italiani llcllc isole e clcJ i:Uezzogiomo Jc lol'o catlivc qualità - fieri, bellicosi,veementi; {Niccfol'op. VG) ma sentile ciò che Jlussrll Gm·nie,· dice cle;;li Scozzesi quasi contcmpontnei - sino ai l)l'incipì di q11cstosecolo mol'l'nte: « il l'urto t'l'a la 1·egolacll'glillighlanclcrs « non solo nella pianu,·a vicina, ma anche tra i rnem- " hri dello stesso clan. Essi ese,•citavano l'esol'IJiLnnlc « polel'e l''\ legl' (I/tee:rorbitc11l1atwlespowc1') coi p,·opri « compag·ni. Non mig·liornvano la 1wopl'ia casa per « paura cl'invog•lia,·cg·li alll'i a clcl'ulJarla; così tra « lorn r1·a sbandita ogni specie cl'intlustl'ia e la pigri-

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