104 RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTERE E SCIENZE SOCIALI La conclusione è giusta e dopo averla constatata si può dimenticare la sua precedente asserzione sulla minima azione attribtùta alle condizioni econonùcl1e nella zona delinqnente (p. 1.36). La capricciosa eccezione non vale la pena di essere discussa. Meglio vale ricordargli cbe la condizione economica esercita una azione indiretta J>otentissima sull'omicidio. La miseria, infatti, non consente l'istruzione e la buona educazione, che sono indispensabiJi per ridurre al minimo i reati di sangue; e questa è induzione rigorosa dai fatti. Guanti il Nicefero al parallelismo costante tra analfabetismo e frequenza nell'omicidio in Italia; al parallelismo tra i due fenomeni in Ispagna e in Ungheria; segua ancbe il Bosco in America (L'omicidio negli Stati Uniti. Roma -1897. p. 54) e siccome escludo in lui la malafede, sono sicuro cbe se ne convincerà pienamente e in una seconda edizione riveduta e corretta del lihl'o, son sicw·o cbe non trascurerà, come ha fatto nella prima, con tanta· leggerezza il fattore istruzione nel discorrere dell'omicidio. .. * * La Nuova Sardegna, valoroso giornale democratico di Sassari, rimpicciolendo alquanto la quistione si è data acl un esame statistico per respingere da Sassari e dal Nuorese· il triste primato, elle il Niceforo ha loro assegnato e con mal celata compiacenza, ricordandogli eh' egli è siciliano e che in Sicilia e' è qualche provincia, cbe in quanto ad onùcidi è la prima, pare abbia voluto dirgli: rnedice cura te ipsurnl Il richiamo per quanto sanguinoso è giusto. Non me ne ho a male io che sono pure siciliano; e di sicuro non se ne offenderà il mio conterraneo Niceforo che non creclo affetto dal male dello Chauvinisme. Sono convinto che se egli al suo studio è stato mosso da criteri ohiettivi, assolutamente disinteressati: non può ignorare che anche lui appartiene alla razza maledetta e della medesima porta inoccultabili alcuni caratteri, tra i quali la bassa statura. Il cranio non glie l'ho misurato. Dissi che il giornale di Sassari rimpiccioliva la quistionc indugiandosi a dimostrare che il numero dei reati è maggiore nella provincia di ·Cagliari o in Si.- cilia o in Roma o nelle Calabric. La verità è che le isole e tutto il mezzogiorno <la lloma in giù - il Lazio tutto compreso - si rassomigliano grandemente nella delinquenza, che varia cla una regione all'altra, ma non di molto· e che oscilla da un anno all'altro in guisa che il p/imato passa facilmente in uno o più reati, eia questa a quell'altra JH·ovincia.Rinun~io J?crciò alla verilìca delle cifre dcll'Orano e del N1ceioro esaminate dalla Nuova Sardcyna e studierò sinteticamente la criminalità di metà d'Italia in rapporto alla razza - con tutte le sue varietà - che l'abita; poichè è bene si sappia che ciò che si dice_della Sardegna sotto questo aspetto. dal più al meno, si applica alla Sicilia, a Roma, alla Campania, alle Calabrie ccc. ecc. La spiegazione dei fenomeni sociali, vari _da nazione a nazione, da molto tempo e eia oscuri o da illustri scr·ittol'i venne cercata nella di!Tert~nzadi razza. Alla di!Te1·cnzadi razza anche testè ricorse il Russel Garnier onde t1·ovarc la ragione della pretesa superiorità del larnratore llella terra in Iscozia sul contadino drll' Inghilterra e la differente legislazione sui poveri d'Inghilterra, Scozia e Irlancla. (.,/Jmals o( lite British l'cosonl1J·. Lonclon. Swan Sonnenschein e C: 0 (pag. 3Jg e ,1g2). La spiegazione è comoda, facile; ma non regge alla critica come llo tlimostrato esaurientemente nel 2° volume 'della mia Sociologia Criminale. Per reggersi si tlovrebbcro eliminnre ~li innun~ere~1oli .con: trasli che presentano •ra loro m luoghi d1vers1 gh elementi di uua stessa razza e le variazioni notevolissime che in secoli diversi la stessa razza presenta in un medesimo luogo. Non è agevole intendersi sui caratteri, che devono distinguere le razze tra loro; e le gravi difll.coltà cui si va incontro nello assegnare tali caratteri sono state esposte da G. Sergi nell'ultima sua eccellente pubblicazione (Africa. Antropologia della stirpe camitica. Torino. Fili Bocca, 1.897. L. ,10). Agli stessi risultati pervenne testè il Novicow, sebbene partito da un diverso punto di vista sulla quasi impossibilità, oggi, di parlare di razza pura. (L'avenir de la race bianche. Paris. F. Alcan. 1.897). Dato che si fosse d'accordo sui caratteri antropologici non si avrebbe fatto un passo per ispiegare la storia dei diversi popoli. L'antropologia, infatti, dimostra la persistenza dei principali caratteri fisici di un popolo, mentre la storia mette in evidenza la mutabilità delle condizioni intellettuali, morali e sociali dello stesso popolo; permanenza di caratteri fisici da un lato e mutabilità di caratteri psichici dall'altro che vennero or ora riconfermate splendidamente dal Sergi a proposito dell'Egitto (Africa etc.). Ed a c1uesta obiezione da me sollevata cc,ntro le teorie del Lombroso, non si è data ancora risposta alcuna. Comunque una influenza relativa alla razza si può assegnare, ma nei limiti stabilili da mc: « questa in- " fluenza è quella stessa della e1·edilà lissnta, rinvigo- " rita cd allal'gata clalle condizioni comuni di esistenza « dell'ambiente fisico e sociale, in conformità degli « insegnamenti di Waltz e di Hiliot ». (Sociologia Criminale. Yolumc 2° p. '189) (,t). Ciò premesso si può sottoporre ad esame la quistione della razza in Sardegna, nel mezzogiorno e in Sicilia. Nulla di più strano - è la parola più benevola che posso adoperare - dell'asserita grande differen=a antropologica in Sarclcgna; per convincersene in modo da rendere semplicemente ridicolo ogni tentativo cli opposizione basta gettare un colpo d'occhio sull'aliante, che accompagna la splendida pubblicazione elci Capitano meclico Rodolfo Livi. (Antropnn1elrirt 111ililfll'C. Homa 1896). 1"on e' è regione cli llalia, che per tulti i dati antl'Opometrici - indice ccf;:1lico.statlll'a, colol'C della carnagione, degli occhi e elci capelli, altezza e stl'cttczza della fronte, piccolezza e gl'anclezza della bocca, forma del naso MJuilino, arriccinto o schiacciato, ampiezza del torace, capelli ricciuli o ondulali - presenti tanta unilormità di colorazione quanto la Sardegna, cui si accostano la Sicilia - con mag·giore varietà cli tinte - e tutto il mezzogiorno ct' Halia. La scoperta dei crani spiccola111c11/cr.lolicocc/ali a Porto Scuso è semplicemente una cosa allegra, che supera per l' importarza le scoperte clil\lonsicur dc la Palissc: in Sardegna prevale la massinrn dolicocefalia non solo rispetto ali'ltalia, ma anche al resto di Europa: il massimo assoluto si riscontra in Flurnini, San J,uri. e Lanpsei, da 7~, 2 a 75, 7; immediatamente dopo, con un indice cefalico tra 75, 7 e 76, 7, Yengono la .zona delinquente ed altri punti della provincia cli Cagliari. Solo l'isoletta di Carloforte per l'indice cefaUco, come per altri dati antropometrici si distingue dal resto; ma di Carloforte, dove con una certa verosimiglianza avrebbe potuto parlarsi di una razza diversa - celtica o slava o germanica - il Niccforo non fa parola. In quanto agli occhi o :,=111'/'i che vi guardano nella Gallura e ai ca- . pelli biondi delle belle fanciulle e ai tipi perfellamente cclii il Niceforo uaviga in pieno romanzo. II tipo biondo puro (capelli biondi e occhi celesti) ci presenta le minime proporzioni assolute in Sardegna: meno di 0,79. Solo cluc punti della provincia cli Sassari, Alghero e Tempio, superano di un grado questo ininirno assoluto e ne presentano da 0,79 a 1..54 "fo. Fortunato il i\iceforo, sotto i cui occhi passarono lutti i tipi per- (1) Con YE'ro piacere ho potuto costatare che il, Bo~c~ intende allo stesso modo l' influeoza della razza (L omicidio negli Stati Uniti, pag. 26).
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