Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 6 - 30 settembre 1897

lUYlSTA POPOLARE m POLITICA LETTERE E scm ·zE SOCW,T 103 scuola in una delle qublioni più (\iscu~e e che Ila grande impol'tanza scicnlifica e pratica. Alfrcclo "iccforo, un bravo giovanollo dall'ingegno vivace e dallo spit·ilo intrapl'cnclcnlr, ha !rovaio anzitullo che I' inlcra Sal'llegna ha un suo reato speciale e tc1Tito1·ialc,elle la cai·allcr·izza: la g1·assazione. Ogni suo ci1·co11dal'io;ogni sua zona ha poi la sua spccialilà: in Alghero, ad esempio, pl'cvnlc il fu1·10e vi è, piaga intmcdicabile, la co1·1·uziom·fcrnminill'; a Bosa - limi11·ofadi Alghcl'o - prevalgono le ingiut·ic e le cliffanrnzioni.. . perchè nelle vene dei suoi abitanti scorre mollo sangue vauiloso spagnuolo: nel Nuorese spcsscggiano ful'IOe clanncgginmcnto. li 'uo1·ce e l'Alla Oglia tra con l'appendice cli Yillaciclro co Litui cono la ::;ona delinqne11/e per anlonomasia. In contrapposto a que La :ona deli11quenl'e sta la Gallura, eh' è la parte moralmente più sana della Sardegna (p. 1. L a 30). Le conclusioni dell'esame statistico ono chiare e semplici: l O ogni territorio della Sardegna ha una forma ua particolare, carattcrislica cli criminalità; 2° e' è una specie di plaga moralmente ammalala, che ha per carattere s110speciale la 1·apina, il furto. Il danneggiamento. Da qucsln .:.;011adcli11q11c11/e pnrtono numerosi bacteri palogrni a porlarc nelle nll1·c regioni il smI[J11e la strage (p. 31). J;aulorc non lo clicc csplicitamculc. ma la~cia c.ipirc che in ogni abitante della .:.;onadeli11q11e11/e ~i può scorgere 1111 candidato alL'assassinio. Il sospetto l'icnc corl'oborato da quanto scrisse il ig. Paolo O1·ano, suo compagno di scuola e cli viaggio in Sardegna: il quale Ornno con certe sue lenti cl' ingrandimento scopr·ì cin<ruantn clelitli cli prim'ordi11e al giorno nel l\'uorcsc ! (Psicologia della Sarde[J11a. Homa, L896. Jl. 19). Stabilili i falli. il l\'iccforo, risale alle <·ausc.E rausa ca11sar11111 di lauto male è « il te111pera111e11/() rer1io11ale del popolo sardo i11 [}e11erale della .:.;011adeli1u111e11/e i 1 parlicolore, eh' è Ira i /attori predispo11c11ti cui a/rune (onne tri111inose.ccl in ispccial modo all'oniicirlio e al da111te[J[Jia111e11/u pur 11011 polc11dosistabilire quale for~a esso /attore rag[Ji1111ya11ella ge11esidi si111ile forma di deli11q11e11::;a (p. 103) (1). 'on e' è imbal'azzo alcuno per· ispicgarc le varietà c1•iminoscelci ci,.condar·ie elcimandamenti. Sappiamo già elle gli spagnuoli sono responsabili delle diffamazioni e clellc iogi111·icli Bosa; con un pizzico (li altri popoli si spiega il l'CSto. « Le f01•mc speciali cli delinquenza C0l'l'ispondouo alla gran(ll' rnFFEREKZA ANTROPOLOGICA della popolazione, SCl'iVe il l\iccf0l'0. lbcri, Gl'cci, Tr·ojani, llalcari, Co1·si,Etruschi, Cartaginesi, Homaoi, Yaoclali, Saraccui, Pi ani, Genovesi, Spagnuoli e poi.... Piemontesi ». E q11asia conferma di tullo ciò aggiunge che nella Gallu1·a - la zona. relativamente, elci galantuomini - la razza è diver'. sissima: « occbi azzur1•i vi guardano e belle fanciulle dai capelli bioncli vi passano accanto; ivi trovate tipi perfettamente celti » (!) (p. 32). Questa grande clifle1·cnzaantropologica, che i p11ò già intravedere dalla conoscenzn delle viccn(lr. storiche cicli' isola viene confermata dalla craniologia. Il Niccforo. srg11encloil Scrgi e il "\(cigs. l'ilienc elle la forma del cro11io come <1ucllache si t1·:ismcuc Cl'<'- dilnl'iamente e inalleralJilmcutc eia patll'C in figlio sommini tr·i il cr·itcrio migliot·l· pcl' giudical'C delle razze vivcuti in 1111pacsl'; e trov:1 che « dallo l11clio « elcicrani sal'clipuò ris11llar·caucol'a rnrg·lio la grande . « e co11tim1asovr·apposizione ((elle l'azze in Sarclc- " gua " (p. 33 e 31-). Il ì\"it'cl'ol'O(In bt·a,·o sl11dcntc in l1•ggc, 11011si è limitato acl accettare i 1•is11llaticienlifieidelle lunghe l' diligenti ricet'('hCdel Scq;i, ha studialo ))Cl' C0lll0 (1) li corsivo ò dell'autore, che cosi ba ,olnto richiamare maggiormenLe l'attenzione del lettore. prop,·io i crani Nl altl'i dati antropologici elci Sardi ccl hn scovr1·to qualche cosa, che fo1·r el'a s{uggita 1111' illustre pr·of'essol'Cdi. Homa. « 'e.I delinquente na- " tivo cli O,·gozolo l'iseontr·ù stigmate ataviche (pcc- " calo che 110nci elica quali sono!) impres·c ncll'or- " ganismo in modo sorpre11dc11/c (p. 2L), e negli 110- " mini <liPorto Scuso ha tr·ovato cremi spicca/amen/e " dolicocefali » (!) (p. 3:3). icntedimcno ! * * * Ho l'sposto fcclcl111cntrle osservazioni an11·opologichc ccl etnologiche del Nicefol'O.pcrchè costituiscono il c/011del suo libro: prima cli p1·occclcrcallo esame critico (lcllc rncclcsime accennerò brevemente alla parte psico-sociale. Il Xiccforo noo vuole seguire in lulto ciecamente i maestri; perciò non accetta la classifìcazioncchiara e semplice di Ferri elci fattori ciel delitto; uon li divide in fattori fisici, biologici e sociali, nrn parla cli cl11e fattori - il fattore incliYidualc moltiplicato pel fattore cli ambiente (p. 41). Povero fattore fisico! In Sardegna non poteva comparire perchè vi avrebbe fntto ben magrn figura; perciò il nostro autore, forse maliziosamente. dando uno strappo alln tricotomia del Ferri r contro le consuetudini della scuola ne ha taciuto. S1•ne lodi la prudenza, almeno per questo. Passo sopra alle ripetizioni frequenti in grazia delle pagine clel laccnino cli viaggio, che volendo es ere cosa arlislica tnlora ci fanno conoscere episodi eia operetta offrmbacchiana : acl esempio gli espcclicnti cui clevc ricorrc1·c un esattore nell'alta Ogliastra ~nclc sfuggire ai ladri (pag. 27). iXon mi fermo alla paradossale importanza, che eia alla caccia come indizio ctella delinquenza o prcpllt'azionc alla mcclcsima (p. 8:5e 86) e alla perizia nel maneggio delle armi anche tra le clonnc (I). 77 e 81). Lascio che per la pt·ima protestino gli onesti seguaci di l\rmlwocl e cliS. Uberto· e in quanto nlla seroncla. m1'glio che l'autot'ità del Lomb1·oso, vale l'eset11()io clella S,izzcra, che non ostante la gl'anctc perizia nel maneggio delle ai-mi è t1·a i meno clclinqucnli paesi di Eu1•op1J,e accenno appena alla patente contraclclizionc sull'atavismo psichico. che respinge se è sostenuto eia :uantcgazza e eia mc, e che accetta ripct11tamcn1cse lo può prcscntt11·ccome tco1•iapropl'ia. In quanto ai fattori cli ambiente, elle sarebbero i fattori socia(j. il disnccordo non è granclc. Accetto qunnto egli dice sull'isolamento, che ha mantenuto la Sardegna in condizioni morali e intellettuali anacro11ilichc. e che eia solo spiegherebbe grandissima pa1·1cclclla f'enomcnolog·iacriminosa cicli' isola (p. 55 59); accetto ciò che egli dice sulla poca ricchezza, Sltlla poh·erizzazionc della prop1·ictà fondiaria alternantesi col lati{;mdo, sulla mancanza di capitnli e conseguente granclissima usura, sulla gravezza delle impo te, ui sala1•iinsufficienti - quantuncrne mi sembrino anco1·a troppo alti quelli da lui indicati - etc. (p. J.lO a 130). I casi di miseria estrema che il l\"iceforo descrive e la tavola XYI che dimostra il parallelismo tra fnrti, omicicli,rapine e prezzo dei cercali (p.132)basterebbero a spiegare l'alta clclinqL1cnzaclella Sardegna, senza bisogno cli rico1Terc alla razza. Ma la l'azza clcvcrimanere in iscena per ispiegarc l'omiciclio, pcr·cltè l'omiciclio 110nha eia far•ccoll' ambiente economico (p. 134). Jl Siccforo 1·isparmia fatica ai suoi critcr·i pcl'cltè egli stesso invoca l'eloq11e11.:.;a delle ci/l'e - sono sue pal'ole - per mcttCl'Cin evidenza in due pel'iodi. 1880-87e 1888-91, il l'apporlo tra le condizioni rconomichc (la 1111 lato e le rapine gli omicidi e le f'l'ocliin ('0llltn('t·cioclall"alt1·0(p. 1/40) e pr1· co11<:l11clcl'e rlw : " 1·1·i111i11alità e 1·011di::,io11i « C/'1)//l)IUÌClte,Sl(l/l/1(/ ili ye11erale /l'(t di loro r/JlllCdue « coloI111e di 111err11rioin due /uhi corn1111ica11li:la « pressione esercita/ci in n11adelle colo1111esi ('ci im- « mediatamente risentire nell'altm », (p. -14-1).

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