Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 6 - 30 settembre 1897

RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI H3 Neppure le cannonate sono riuscite a commuoverla in pubblico. Vi ricorderete di Gcrvaise, l'ammiraglio li·ancese che anelò nelle acque ,di Portsmouth carico degli entusiami di Cronstandt. La regina cloveva passare in rivista lo squadrone francese ancorato a Spitbead. Noi giornalisti aspettavamo l' yacht reale, divorando un superbo lunclleon che ci aveva olferto a bordo di una nave da guerra il comandante dell'arsenale di Portsmouth. Il tempo era così splendido che i giornali lo mandarono ai posteri come il « tempo della regina». Alle due i marinai delle due flotte erano allineati sui ponti e pigiati sul cordone delle alberature che aspettavano di confondere le interiezioni di gioia. Alle tre lo stendardo reale filava verso la nave ammiraglia, al centro della lunga curva solcata dalle navi dello squadrone francese. I cannoni vomitavano il loro entusiasmo di fuoco e gli lmrrah si schiantavano sul cielo come l'eco di un'irruzione di voci. Tutti i nostri conocchiali erano sulla maestà seduta che doveva ricevere a bordo il Gervaise. Ebbene? Nessuno degli inglesi si staccò dalla lente con un'espressione che non condensasse la calma ammirabile o la tranquillità serena della regina. Il casa del diavolo che irrompeva pel cielo non le aveva suscitato alcuna emozione. Tutta la sua vita è bruttata dall'egoismo personale. i\lai, mai una volta, in 60 anni di regno, che sua maestà si sia mostrata, nel significato generoso della parola, reale. li suo orizzonte fu l'orizzonte della donnucola. Non ebbe ideali che per sè e per la sua famiglia. La nazione per essa, non è mai esistita che come una vacca da mungere. I giornali del '37 erano ancora per le vie cogli articoli di fondo intitolati : il re è morto I viva la regina I elle sua maestà era già « ansiosa di sapere come era stato provveduto per le sue spese personali». Pagò, è vero, gli ingenti debiti del padre e i debiti non incliffercnti della madre, ma coi denari del tesoro pubblico. Come avrebbe mai potuto pagarli, non appena sul trono, senza la borsa pubblica, se i banchieri Coutts e Trotter le anticiparono alcune migliaia di sterline pei suoi bisogni urgenti, intanto che il visconte Melbourne - che fu suo primo ministro - e il Parlamento si sarebbero messi d'accordo stilla lista civile ? Il l\Ielbourne che fu anche suo primo segretario privato e elle passò alla storia come suo maestro cli precedenti costituzionali, fu di una condiscendenza e di una prodigalità, colla sovrana, delittuosa. Abusando del « tripudio nazionale » perchè all'uomo succedeva una donna, riusci a contentarla facendo votare, per lei una lista civile di 385,000 sterline e per la madre un assegno annuale cli 30,000 ! Due votazioni che fecero clar fuori persino il deputato Ilrougham che non era un radicale. Egli voleva che la figlia, con una somma annuale cosi enorme, mantenesse la madre. E non aveva torto. i\la la regina, a -19 anni, non aveva di questi sentimenti che voi potete trovare in cruella qualuJ1ql1e fanciulla che guadagna due lire al giorno; e non li ebbe mai. Vedete se non è vero: Nel '1840 essa sposa un suo cugino tedesco contro la volontà della nazione, che l'avrebbe voluta maritata con un inglese e clomanda al Parlamento cento mila sterline all'anno per mantenerlo! La Camera dei Comuni cliscute il bill e il principe Alberto esce dai discorsi - specialmente da quello di Hume, il leader df')iradicali di allora - come un pitocco reale e colla annualità ridolta a 30,000 ! La regina elle non pensa che a far quattrini trangugia la prosa veemente degli oratori che volevano costringerla a dividere o a dare qualche cosa del suo al marito e riassale la borsa nazionale mendicando altre 40,000 sterline all'anno non appena le nasce un figlio! La sua bontà, le sue lagrime, i suoi dolori, le sue gioie, non sono mai stati dedicati agli avvenimenti nazionali, ma a sè stessa, ai suoi di casa, ai suoi domestici, alle sue cameriere. Nessun sovrano o nessuna sovrana ha mai speso tanto tempo e consumato tanto inchiostro per occuparsi del benessere e della fama, dirò così, della servitù riuscita a conquistarsi la simpatia del padrone o della padrona coronata, come sua maestà Vittoria. Fino dai primordi della sua carriera ella scrisse, annunciando al decano Dean la morte di un suo domestico : « Io sono una di coloro elle pensano che la morte di un servant fedele sia la perdita di un amico che non si può più mai rimpiazzare ». Nel '39 la quistione del personale addetto alla Corte di Vittoria non le ha fatto perdere la corona ma ha impedito ai Tories, rappresentati da Peel e eia Wellington, cli assumere le redini del potere abbandonate di Whigbs del ministero l\Ielbourne. Coll'ascensione si era ribadita nel paese l'idea che i regnanti inglesi non possono essere che fìgurchcads - figuranti - alla mercè della volontà nazionale che li paga. I Tories erano col paese e perciò Peci, e il Wellington, il cruale tra parentisi vedeva di malocchio una donna sul trono, volevano scacciarle d'attorno delle intriganti politiche, come la baronessa Lehzen, la sua governante di ragazza divenuta sua segretaria, lady Norrnamby, moglie ciel vicerè d'Irlanda e un' altra Iady sorella di lord l\Jarpeth, segretario cli stato per l'Irlanda. La regina gli rispose su due piedi che non se ne sarebbe fatto mùla, perchè dessa intendeva di essere sovrana del personale di casa sua. lllelbourne, il premier dimissionario non ritornò al potere grazia questa « congiura contro le dame d'onore della regina», lei scrisse subito dopo. « Non temete che sono calma. Essi vogliono privarmi delle mie laclies e in seguito, suppongo, vorrebbero privarmi anche clelle mie saite e delle mie cameriere. Vogl.iono trattarmi eia fanciulla, bul I will show thcm lhal i mn quecn o( Englancl, ma mostrerò loro che sono la regina d'Inghilterra! » · Nel -1858, Cfltestadonna che non ebbe che poche parole pel suo diario sui morti per la sua monarchia in Crimea, registrò la morte cli Cart - a valuable servanl - con una profusione cli lagrime. « l\lorì improvvisamente sabato cli angi11apectoris. Scoppia in Jagrime - I b11rsl into tears. .A ogni momento del giorno mi si riempivano gli occhi. 'on posso pensare al mio caro marito senza pensare a lui! Sembrava

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