Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 5 - 15 settembre 1897

88 RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI a Santa madre Chiesa, recitando il Confiteor e battendosi il petto compunti, nella compagine cattolica sembra s'innalzi la bandiera Clelia ribellione, contro il passato. Il serpeggiare cli una corrente cli modernità nelle file del cattolicismo è oggi una realtà inclisculibilc. Il movimento clerico-sociale è noto a tulli; e non solo la chiesa va attualmente atteggiandosi a rivendicatrice dei diritti delle })lebl facendo del socialismo sui generis, ma tende ad armonizzare certe empietà del secolo coi canoni e col sillabo. Io non so che cosa:penseranno a questo riguardo i cattolici_intransigenli dalla fede ferma ed intangibile del buon tempo antico; })er noi questo atteggiamento della Chiesa alle esigenze del pensiero moderno costituisce una prova deUa veridicità della teoria di adattamento all'ambiente, un tempo fatta segno alle più severe scomuniche se si voleva applicata alla umana razza. Vescovi ed arcivescovi assistono in forma ufficiale alle solenni cerimonie d' inaugw·azione dei corsi universitari, noncuranti se dalle cattedre verranno esplicati principii demolitori dei dogmi; un ormai famoso padre barnabita, di cui in quest'anno si occuparono i giornali e le riviste più in voga deUa Penisola, recentemente in un sermone pronuncialo in una Chiesa a Genova, arrivò a dichiarare che il vero nemico cli Dio e della fede è la mondanità e non tanto colui che combatte il cristianesimo in nome cli un ideale di ill)ertà e di scienza, in quanto verrà giorno che religione, scienza e libertà diverranno una cosa sola. Dieci anni or sono un simile pistolotto avrebbe avuto per ellclto una bLLOnasospensione a d'i'viuis, oggi i tempi sono mutati e vediamo la stampa, clalla clericale intransigente aua liberale radicaleggiante, portare alle stelle il colto barnabita innovatore. Questa manil'estazionc clcllo spirito nuovo nelle sacre file, se non costituisce un pericolo per la civillù, forma per lo meno un incaglio al lilicro corso della civiltà stessa. Giù numerosa è la quantità cli coloro elle per calcolo o in buona J'eclcLcntauo sofislicamcnle di conciliare la scieuza positiva colla religione, e s1Jiriti _clelli elle potrebbero dedicare le ctoli clella loro intelligeuza allo sviluppo ctclla scienza pw·a, troppo sereni per negare l'evidenza elci falli, veugou travolti dalla corrente e caclouo nel pericoloso voi-lice; ne aJ>- biamo un esempio eloq ucntc nel simpatico autore cli « Piccolo ·mondo antico.» !Uentre le vecchie istituzioni politiche e sociali si dibattono fra gli spasimi clcll'agonia e trovano ancora tanta voce per proclamare la immutabilità elci loro privilegi, dei loro sistemi di clominio, elci loro mezzi di sfruttamento fèrocc, la Chiesa sola riesce acl aclattarc le sue secolari radici al terreno che i tempi nuovi hanno preparato. Opera buona farà la scienza alJeata a tutte le frazioni clclla democrazia se tcntcdt sventare le mire che la Chiesa si propone coll'assumere questo nuovo atteggiamento. Tuttavia riterremmo trovarsi in errore colui che questo stato cl i cose consiclcrassc come sintomo rigenerativo cli un'istituzione che il progresso dovrebbe avere ormai sepolto; e ciò perchè la chiesa o continu~rà nella via delle concessioni allo spirito nuovo e nel caso verrà assorbita claUacivillà futura, o tornerà ad aclollare la sua aulica tattica intollerante ccl esclusivista, ora apparente ora reale, e allora vcrra sopraffatta dalla valanga rivoluzionaria. Comunque avvenga è convinzione nostra elle in un caso o nell'altro la fine deUa chiesa sia avvenimento riservato alla storia dell'avvenire. GuIDo ToMASINELLI. ~~~'-../~ Tristi segni di pervertimento morale e Intellettuale Sull'elezione di Gabriele d'Annunzio ci sono pervenuti non meno di cinque articoli. 1'"oi li abbiamo messi da parte; e percbè i nostri buoni amici e collaboratori non se l'abbiano a male ne diremo brevemente le ragioni. Dello scrittore, dell'artefice della parola, la Rivista non ha esitato a riconoscere l'alto valore, anclle nei momenti nei quali contro cli lui in Italia e' era una vera e propria crociata e lo si accusava come un plagiario volgare. (Nietze e])' /l1t111mzio. Anno -1 ° N.° -i 7 e 1.8). Non avremmo mai })otuto immaginare elle egli clopo quanto ha scritto sulla vita pubblica moderna, e specialmente nel nostrn paese, avesse ambito acl entrare in quel Parlamento che appella la Gran bestia. La sua fisonomia cli artista, clincriscc completamente eia quella forma che può formare l'uomo politico, egli, come mtista è un inclivicluo fuori ciel nostr-o tempo, pLtò vagheggiare col cinismo, col disprezzo, e coll'alto concetto clcUa prnpria po1·sonalilà a mostrare che lo comprende, ma nel fatto, il pensiero moderno, la vita sociale nostra, le aspirazioni cd i bisogni di una massa elle è po1)0IO,non sono penetrali in lui. Solo il suo linguaggio, o frasario, o stile che dir si voglia, arriccllcuclosi cli forme antiche e cli forme nuove, ha nella rappresentazione Lmaprecisione scientifica, ma la concezione della vita che egli, nel suo spiccato incliviclualismo espone, ne fa, se non un antiquato, una eccezione. Ma i suoi titoli per l)Cnctrarc fra i legislatori della nazione egli non li cerca in questa SLta concezione clclla vila, sibbene SLtllasua persona. Par cli sentire il Sigfried cli Wagnc1·, leggendo il suo discorso, un Sigfriccl generoso, un scmiclio della scnsibililù che si prctcnclc il fratello pitì puro e pitì lucido, invocato come il duce clclla sapienza e deUa virtLLche condul'l"à alla vittoria, l'essere superiore che tulle le cose sente, comprencle e viviHca, clall'odore elci lievito nella maclia, al murmcre clcll'alvcarc ca1101·0; in crucsto davvero giunge alla comicità della parodia, perchè almeno il Sigfricd cli Wagner non conobbe che canto clell' usignuolo. Cosi pw·o e supcl"iorc egli si proclama mentre tutta la sua opera incliviclualc rimal'rà più memorabile nelle alcove che nella storia. Dall'esorclio dell'uomo frettoloso di arrivare, elle si

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