Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 5 - 15 settembre 1897

RfVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEHEE SCIENZESOCIAL 87 gendo la falsa nozione su la diversità e motiplicità delle foeze, da cui dipendevano i fenomeni naturali, furono rifermati i tre grandi principi, cioè l' equivalente meccanico del calore, la conservazione dell'energia e la trasformazione delle forze. Finalmente, quali meravigliose scoperte non <lob biamo all'esperienza e all'osservazione cli Lamarch, di Saint-Iglaire, di Erasmo Darwin, di Goethe, di Carlo Darwin, nel campo della biologia ? I principali agenti dell'evoluzione organica, la lotta per la vita, la selezione naturale e l'azione dell'ambiente fisico, ci svelano il mistero della nostra origine attraverso età mille volte millenarie. Il trasformismo, attraver3ata la sua fase di polemica e di lotta, è accettato da tutti i sociologi contemporanei, e rimane base tetragona, su cui riposa Ja civiltà moderna. Esso potrà subire ampliamento e perfezione, ma il dogma delle specie fisse resterà distrutto per sempre. L'uomo, dunque, non sarà la marionetta di Dio dal momento in cui Laplace non ebbe più bisogno di tale ipotesi. Allora l'ombra del grande Cousin, insegnando le farfalle svolazzanti su le aiuole, può osservare che co' loro paraninfi scelgono i colori più smaglianti delle corolle su cui posarsi, il che gli prova che tutti gli animali hanno il senso estetico. Senoncbè, il Lafargue che è più acuto osservatore, con certo sospetto d'idealismo cristiano, essendosi accorto che le scimmie pongono agli occhi innamorati delle loro amanti i loro ani coronati di aureole brillantemente colorate, melanconicamente esclama: Oh, l'illustre Cousin, dove mai va a rannicchiarsi il bello, questo attributo cli Dio? Ma se il fenomeno coc:ale fa parte integrale del regno animale. e non differisce da quello che per una maggiore complessità di struttura; se la vita s'integra nel cosmo, la filosofia della storia non sarà fatta piit ed Usum Delfini. Essa non potrà attribuird la Rinascenza e la rifioritura delle arti e delle scienze ai principi, che accolsero nelle corti i letterati, che co' prodotti dell'ingegno onorano la patria; poichè i veri grandi furono costretti ad aprirsi la via dell' esilio, od a morire all' ospedale. La concezione moderna della storia, lungi dall'ammettere l'intervento di forze estranaturali, studia obiettivamente i fatti umani nei loro rapporti e nelle loro cause intime attraverso l'ambiente artificiale, che l'uomo impone a sè stesso, mercè il trasformarsi dell'istrumento di produzione nel corso dell'evoluzione storica. Non è alla stregua dei concetti pui·i e metafi,ici che noi dobbiamo scoprire l'intimo nesso causale degli avvenimenti umani, ma quello si rinviene negli elementi <li dissoluzione e d'involuzione, che determinarono il sorgere di una nuova civiltà su i ruderi di un'altra già trapassata. In questo secolo del ferro, del cal'bon fo,sile. i veri grandi fattori del progre,so in ogni età della storia, la schiera gentile del partito socialista, recante il pensiero dei martiri e dei precursori, lotta contro le inveraioni delle verità co1quistate, contl'o la dotta ignoranza delle persone colte invete1·ate nei loro pregiudizi di classe. Essa annunzia che il proletario, sorto a novella coscienza, bussa alla porta del ricco in Europa ed in America, perchè vuole una parte dei frutti della rivoluzione, di cui for-nì l'armata per la vittoria della borghesia contro il feudalismo e nelle guerre d' indipendenza, che gli apportarono soltanto la schiavitù economica. G. FoRINA. LaChiesa il pensimerodernf Lo sviluppo drl clcl'icalismo, che già fo1•mòoggetto cli studio cli crucsta Rivista, conlinua con ragione a preoccupare tutte le gradazioni tiella democrazia. Le tl'isti condizioni economiche, politiche e morali in cui versa il popolo nostro, come determinano da un lato lo sviluppo del socialismo, dall'altro contri• buiscono straordiuariamente nllo sviluppo del misticismo che, scconclo i gruppi sociali in cui maggior• mente si esplica, assume parvenze conformi all'eleva• tczza intellettuale dei grnppi stessi. i\lcntre nelle classi più elevate il mislicismo assume forme bizzarre e morbose, ma che rivelano una certa superiorità psi• chica ~ulla massa, la stessa massa si accontenta di tornare in braccio a Ila fede elci nostri avi ricono• sèendo, non a torto, meschini, incompleti, mistificatori gli ideali che ad essa offrì la rlasse dirigente, a soddisfazione ciel sentimento idealistico inerente alla umana natura in qualunque stadio essa si trovi. Se coll'animo sereno del positivista ci poniamo a studiare lo svolgersi elci fenomeni sociali, il manifestarsi di questa tenclcnza mistica non ci sorprende, anzi ci appare una conseguenza logica del periodo (li evoluzione sociale che attraversiamo, ma quello clic a tutta prima non può non destare una certa meraviglia, è il fatto che mentre i volterriani e i li• beri pensatori ac\ oll1·anza, di ieri, tornano in braccio (•) (N. d, R.) I lettori rammenLeranno che spesso la Rivista si ò occupata del vitale argomento, del quale ogni manifestazione esterna è un sintomo allarmante per noi. Articoli di Endemone, Bonajuso e Colajanni hanno prece• duto que,to del Tomasinelli, al quale non abbiamo nulla da aggiunge, e. Le sue conclusioni tornano a profìLto ancor più o;gi, che il Cogresso clericale di Milano ha segnato con tanto clamore nna tappa nel cammino as~endenle dell'organizzazionepreLina, A noi incombe portare l'allarme tanto più che un iuterio pratico ed abile ha presieduto a c1uestaorganizzazione deleteria e la rende sempre più temibile. Ecco per esempio le forze del partito clericale nell'Alta Italia, s9condole affermazionidi Mons.Scottonal cc-ngresso. Piemonte - Vi esistono ogg: Comitatiparrocchiali 578 sezioni giovani 113, casse rurali 88, società operaie 133, altre associazoni 456, giornali quotidiaoi I, periodici 32, circoli universitari 1. Solo M,Jndovi manca di comitato parrocchiale. Lombardia - Comitati 639, sezioni giovani 96, casse rurali 108, società operaie 350, giornali quotidiani 3, periodici 62. Notevo'.eehe la sola Cremona (vescovo Bono• mclii) manca del comitato parrocchiale. 1reneto - Comitali parrocchiali 826,sezionigiovani 236, casse rurali 400, società operaie 263, circoli gioventù cattolica i5. g'ornali cattolici 17, cir~oli universiLari 4. Liguria - ComiLati parrocchiali 91,sezioni giovani 47, cas,e rurali IO, società operaie 105, società diverse aderant1 63, periodici 17. Emilia - Comi1atiparrocchiali 505, sezioni giovani i9. casse rurali 27. società operaie 133,circoli universitarii I, circoli gioventù cattolica 3. Anche nelle altre 1·egioni il movimento clericale progredisce; poco però nell'Umbria, negli Abruzzi, nelle Puglie, 11 nelle Isole In un a ,no. in tutta Italia si fondarono in complesso1667 nuovi Colllilali parrocchiali, 312 sezioni giovani, 158casse rurali, 143 Società operaie, 1,1Circoli universitari.

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