Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 5 - 15 settembre 1897

98 RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI conosciuto protagonista, indelicatezze, mariuolerie e ricatti. Tutta Parigi ci si divertì un mondo, e il romanziere, pur pagando il sul)accollo, dovette subire che la })ttbblicazione esiJarante, che lo di!famava colla sua propria firma, finisse. ~~~~ R.IVJSTA DELLE RIVISTE A. De Pouvorville: La fine dell' immobilismochinese. li movimento che si comincia a delineare in tutt'l le parti dell'Impero chinese non è determinato dagli eur,1pei esclu- ·sivamente. Questo movimento ha la sua base in un malcontento profondo e generale, che ha tre l}ause: i O la corruzione e l'iniquità del tunzionarismo connesso alle sorti della d'nastia regnante che non è chinese: 2° la propaganda cristiana, che col suo invadente proselitismo urta nello spirito quietista e tollerante del confucianismo e del buddismo; 3° l'entrata dE>glistranieri nell'Impero, che non vi sono odiati come individui, ma come collettività impregnata di aggiotaggio, d'industrialismo rapit-alista, di avidità di guadagno e sopratutto di militarismo, eh' è stato sempre inviso ai chinesi. Società segrete numerose, potenti, bene organizzate dirigono il movimento e mirano al ritorno all'antico ordinamento della China, fondato sulla solidarietà, sullo spirito familiare. sul collettivismo agrario; vogliono altresi l'unità etnica di tuLLii chinesi - compresi quelli fuori dell'Impero e il possesso e l'utilizzazione della China per mezzo dei chinesi. Questa sp!,cie di patriottismo se riuscirà pericoloso agli sfruttatori europei non nuoc~rà. però, alle nazioni europee, che non avranno da temere dal risveglio delresLremo oriente.« L'indipendenza, la pace, l'unione. la libertà che il chioese vuole per sè. le vuùle egualmente per gli altri nel resto ciel mondo; egli, dunque, fuori dei suoi limiti naturali, non tormenterà alcuna nazione)>. (Revue sccialiste. Agosto). G. Barelli: Motivi socialisti. È la quattordicesima lettera diretta a Camillo Prampolini. In tutte si combattono le teorie collettivistiche con abbastanza larghezza di vedute e senza assolutismo- Cosi è tanLo poco che confessa: « Siamo d'accorcio rhe il fenomeno di classe, così come la critica marxista con poderosa efficacia lo fissa e lo rivela, è una fonLe inesauribile di malanni e di organiche iniquità. Ma non siamo mica noi a dire che quel fenomeno, così come fu nel mondo classico pagano, o come apparve nella stratificazione medioevale del feudalismo, e nemmeno come la rivoluzione lo ha trasmesso alla preminenza borghese, sia istituzionale in eterno della vita sociale e debba essere difeso e conservato ». Comunque la livellazione sociale non è possibile né desiderabile; le classi devono continuare ad esistere, ma trasformate. e continueranno ad esistere perché nella gerarchia sLa la salvezza: gerarchia naturale, però, e nen artificiale. ([dea liberale. 15 Agosto). Sigmund Mayer: li congresso dei Sionisti e lo Stato ebraico. È un movimento questo che tornerebbe cli danno agli stessi Israeliti, riducendoli a non aver ;>iù alcuna parte nel movimento sociale e poi i tico dei paesi dove si Lrovano e dove hanno saputo 8inora così intimamente fondersi alle varie vite nazionali, mentre d'altro canto segnerebbe il trionfo massimo clell'antisemitism". Ma non c'è da temere che il progeLto s'avveri: uno Stato non si trasporta come una casa di legno della quale si spediscono e si ricompongono le parti, ed è semplicemente fantastica la concezione di ricomporre sul suolo della Palestina, con la unione di tutti gli Israeliti, banchieri, commercianti all'ingrosso e al minuto, industriali e robivec<'hi, un organismo economico atto a funzionare. Del I esto la questione antisemita sarà, forse fra non molto, assorbita da questioni ben più gravi, e la piccola borghesia austriaca conservatrice, contro la quale si leva la democrazia socia!P, dovrà climen.ticarsi della caccia all'ebreo per cure più immediat~ e più serie. (Zeit, 28 Agosto N 152.) A. Puviani: Osservazioni sulla, spinta contributiva delle tasse. Si dimostra che i finanzieri hanno annodato il pa - g-amento di un certo numero d' imposLe a condizioni psicologiche del contribuente, nelle quali questo non ù in grado di valulare il proprio sacrifizio contribuLivo in tuLta la sua estensione e di non commisurarlo ai benefizi ed ai piaceri che esso gli procura. Si esaminano i casi· d' imposta sulle soddisfazioni dipendenti da vincoli famigliari (matrimoni, battesimi etc.); da divertimenti pubblici o privati (giuochi, svaghi e passatempi famigliari); da aperLura di esercizi industriali; dalla frequenza di scuole pubbliche e dell"ottenimento di un ufficio pubblico o di una promozione. Questa ultima forma d'imposta vigeva nel Piemonte antimente ed è stata di recente ristabilita. (Giornale degli Economisti. Agosto, iR97). Mr. Vaudam: Il re dei giornalisti.Descrivendo la carriera del celebre E. de Girardin arriva a mettere in mostra dove avesse fondamento la grande fama del pubblicista francese. Mr. Vauclam dice: Non è piccola cosa sentirsi dare il titolo di Re dei giorw1listi durante la propria vita, avere la giustezza di tale titolo ammessa da alcuni dei membri più autorevoli della propria casta, e conservare il titolo incontrastato dopo la morte: questo è indiscutibilmente il caso. Nessun assalitore onesto ciel giornalismo francese, sia fondamenlalmente ostile al programma politico di Girardin, sia criticamente indulgente per esso, sia del tutto concorde con lui, puo far credere cl' ignorare che E. de Girardin occupa una delle nicchie più in evidenza nella galleria degli uomini i cui nomi sono divenuti parole familiari tra le persone colte dei due emisferi. Mr. Vaudam nota poi la estrema influenza e considerazione raggiunta eia E. de Girardin nell'ambiente politico fino al punto eia aver comuni<'azione anticipata di tuLli i grandi discordi e a sua disposizione, pochi minuti dopo la richie$ta, i dossiers di tulli i politicanti contemporanei. E forse in quesLa poteoza risiedeva la sua regalità. Fortnightly Revieu, Agosto). E. B. Durham: Accumulamento dell'elettricità atmosferica. Lo scriLlore consacra due lunghe pagine alla esposizione della sua teoria secondo la quale fra non molto non sarà più necessario generare la elettricità con le dinamo, potendosi raccogliere e accumulare le correnti elettriche atmosferiche. « L'Hia, egli dice, è così piena di elettricità che non occorre altro che un sen~ibilissimo conduttore per raccogliere e un opportuno ricettacolo per accumulare il fluido elettrico che costantemenLe ci circonda. Parecchi sperimentatori si occupano già per trovare il mezzo di raccogliere e accumular~ l'eìettricità atmosferica, ed io ho fede, dal progresso già raggiunto su que~ta via, che non passeranno molti anni dal tempo in cui l'elettrici1à atmosferica prenderà il posto dPlle pre,enti correnti artificiali, fornendo luce, calore e forza motrice. I modi di utilizzare la corrente elettrica sono innumerevoli, ed io mi attendo di vederla nelle famiglie sosLituire con vantaggio molte forze e molte materie e ad un costo che sia alla portata dei meno abbienti.» (No1·thAmericanRevieu, Agosto).

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