Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 4 - 30 agosto 1897

68 RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZE SOCIALI dazione dei fiumi e dei toncnti, la cura di forme cli beneficenza riferite ad ,ma vasta cr1·chia cli le1Titorii piuttostochè a gTuppi adllensali lii popolazionr, pr1·- Jino ogni oppo1·1u110an'Nlimcnto co1111·r0nalallie o altre influenze dannose alla agricoll111·acli alle inllustric, sono au1•ibuzioni nalurali e c0111·enienlai lla giustificazione territoriale cli siffatli organismi. A parte poi eia tale diversa cornpctenzn spetta alla legge di determinare non soltanto le no1·mc cli controllo, ma, eventualmente, il limite cli partecipazione dello Stato n1:lla direzione e nella spesa necessaria a crnegli uffici nei quali, unitamente ai semplici vantaggi di un terrìtorio, è impegnato un'interesse universale. Il problema ciel decentramento non è però risolto solo perchè si sieno ripartite in modo razionale fra gli organi dell'attività pubblica le svariate funzio1ù del potere collettivo. In verità la soluzione può llirsi appena incominciata. Amministrazione e finanza - non conviene climenticarlo - sono tra loro in intimo rapporto. Se chi crede proprie clello Stato, clelleprovincie e dei comuni le stesse atlribuzioni amministrative giuclica consentaneo a tale concetto cli assegnare all'uno e agli altri enti pubblici l'identico sistema tributario, è all'opposto fondamento essenziale cl'una teoria razionale ciel clccentramcnto cli allril)uirc allo Stato e agli enti locali sistemi tributari ciel pari separa ti e disgiunti. Arrestiamoci alquanto su ([llesto punto. Negli stati accentratori, specie in Italia, l'nmministrazione e la finanza cnwialc e degli enti locali costituiscono un'ailacciarncnto intricalo e prcssochè impossibile a clisccmcrsi cli uflici e cli carichi. Salvo cliffcrcnzc cli proporzione, uguali sono le attribuzioni dello Stato, uguali crucllc dei comuni e delle p1·ovi11cic. Grazie al fatale istituto clcllc sovraimposizioni il ·sistema tributario dello Stato si stl'ing·c inclissolubitmente nl sistema tributurio clegli enti locali. Anzi un'arrett'ato prcgiuclizio incatena le menti e l'opinione pubblica, climcntica delle origine storica llel l)alzcllo e clell'in(lolc effettiva clcllc sue inciclcnzc, s'ostina più che mai nel considerare come un' imposia locale i clazii cli consumo, faccnclonc, più per traclizionc che per convinzione, la pietra angolare ciel sistema t1·ibutario mtwicipalc. Consaernti acl ogni moao ordini si('. falli, niuna riforma ,rn1ministrntirn o finanziaria è possibile. li. contrnllo delle spese locali è mescolalo al controllo llcllc spese clcllo Stnlo cli il go,·e1·no cd il parla111c111S00LIOincili a inll0l'lll'C alCllltCllè nelle imposte sulla tH·op1·ictàreale e in quelle sul consumo, preoccupali cli non ferire le lonli traclizio1rnli della finanza comunale. Ora il primo alto della riforma è appunto cli richiamal'C og•ni0l'ganismo pu!Jhlico all'u(~ flcio che gli app,u·lie11e,pcrcliè rsso possa e clebbaco111picl'lo con l'intera co eicnza clella p1·01wia1·esponsabilitù. ìUa 1101è1 questo cl1r un primo passo. E' un· ilh1sionc il. creclcrcsuflicicnte la consapevolezza morale ciella propria responsabilità pcl' (;_rn1c effcll il o l'esercizio. Solo li cliritto d'imposta rc11<1pcossiilili e concreti negli organi amministrnlivi il sentimento e l'azione reale elci. la loro responsabilità. In particolare negli enti minori, clovc, per la semplicità degli utlìcì, si manifesta piit cviclente l'azione colleltivn ciel. poterr pubblico, la 111assimaing·lcsc. tuxation is rcpresc11tatio11 riceve la sm1 co11sacrazio11cpiù legillirna. 1~ qui rilol'lla emcacc e vcritiem la co1-rispo11clc11tzra un'ol'(Jinamcnto razionale clell'n111111inistrazioencuna riforma illuminata clclla finanza. ~ ,. * iUa ciel grare problema un'altro aspetto merita luce e riscontro. La permanenza cli orclini tributarii, che inaspriscono, senza possibile norma o mism·n, le gravezze dello Stato, ne ritarcla o anche arresta quella avvcnturntn trasformazione vc1·sopiù pcrfetli moclerni atteggiamenti, elle agevolano il conseguimento elci suoi fini elevati. La coesistenza in mano dello Stato e ai poteri locali clclle imposte personali - ehiaminsi queste dazi cli consumo, tasse cli famiglia o focatico o acldirittura imposte sul recidilo e sul patrimonio - rcnclc possil>ilcla clivisionc clcgli addensamenti locaJi clclla popolazione in due classi, la clominante e la dominata, CfllCStacostretta a subire il peso clell'imposta, quella pronta a ripercuoterlo. Dove infatti la civiltà è po'co progredita ed è meno desto il sentimento altruista che inspira e guida, la classe che, per manchevole svolgimento dcli' interesse collellivo, ha saputo monopolizzare il potere politico se ne riYalcper far pagare alle classi dominate Jc spese di servigi pubblici, non cli rado acl esse inutili o infrulluosi. Yalgano acl esempio i bilanci locali clella nostra cara Sicilia, in cui ricorrono cosi frequenti le spese per costruzioni o per clotazioni cli teatri ccl è pur troppo tanto oppressivo il dnzio locnlc ! l\la quando le imposte callo110su chi llclihcrn la spesa, più seria e contenuta è la deliberazione, più vigoroso il co11trullo,men rrcqucnte lo sperpero, più si1·cllo il legame ciel contribuente alla vita amministralivn, più vivo l'incentivo acl aumentare la proclutlivilil elci {011clei delle alt1·c hasi colpile. Al contrario la separazione cli cluc classi, provocata dal sistema lril)ulario colloca lo stato moderno in clirella anlilc i coi propri fini e col proprio caratlcrc. L'azione politica non diventa l'espressione cl'un interesse comune o Ja conscia pn1'lccipazione a vantaggi insieme provocati ccl ollenuli: essa rimane l' invrterato ritlcsso (ICIclominio e dcil'opprcssionc, una nl'lificiosa sovrapposizione (lri celi prepotenti sui più cleholi o, se meglio vi aggrnda, il mcclio-cvo nelle npparcnzc inamidnlc e ipocrite delln ci.viltàmodema. E co11siffatte insliluzi0.11ila lusinghiera parvenza cli n1H11·iiclcali e di nuove impromcssc lr11desempre più ad allo11tnnarsì e a svanire. . • • Su queste basi l'alt unzione razionalr del dcce11ll'cl· mento no11è possibile senza rassegnazione ai corpi locali <li una base imponibile propria e separala eia quella dello Slalo. Siffatta separazione è richie ta dal 1·appo1·torra I' inllok clella spcsn e la natura clcll'oggctto i111ponihile,<lacchè i sù1goli dispenclii clcvo110, pr1· qua1110è clato cli liu·e. fl11·01·i1u·nc incremento di , alore e <li rcclclito nelle ])asi colpile. E' <lomanclata allresì da Ile esigenze cl'un severo contro Ilo delle erogazioni. Anr.i eia tale aspetto essa è la garnnzia più

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