Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 4 - 30 agosto 1897

HIYISTAPOPOJ,AHEDI POLITICALETTEHE E SCIEi\"ZESOCIALI 65 Poche parole sull' imboschimento e senza discutere sulla maggiore o minore azione esercitata dai boschi sulla copia delle pioggie e sulla loro distribuzione. Anche ammettendo col Lagasi, che questa azione non esista, l'utilità dei boschi rimane grande e indiscutibile : impediscono il denudamento dei monti e perciò trattffilgono maggiore quantità di acqua dove cade, regolano il corso dei fiumi e dei torrenti, non favoriscono la formazione delle paludi, costituiscono una grande ricchezza per la collettività. In Sicilia ben diverso era lo stato delle cose quando i suoi boschi non erano stati selvaggiamente distrutti. «In un clima quasi tr,,picale la « distruzione dei boschi è stata seguita dal dissec- « camento di molte sorgenti ed attualmente nel• « l' interno mancano i mezzi per una irrigazione, « assolutamente indispensabi°Ie per una intensa col- « tura, e che pure altre volte aveva avuto un ufc ficio molto importante nella economia rurale della « Sicilia. « La Sicilia sotto gli Arabi offriva uno spettacolo « pieno di vita, di moto, di attività; una popola- « zione numerosa, affaccendata e ricca, campagne « ben lavorate, poscoli ricchissimi percorsi da nu- « merose mandre, monti rivestiti da una rigogliosa « vegetazione, acque abbondantissime e largamente « utilizzate. » (Sartorius von Ewaltershau1,en e Bertagnolli, citati negli Atti del!' Assemblea agraria 78 e 79.) E intanto in Sicilia e lungo tutta la catena degli Appennini si continua a tagliare bestialmente i pochi boschi ancora esistenti ; e lo Stato assiste inerte alla vandalica distruzione limitandosi per mezzo di certe sue guardie, alla dipendenza del Ministero di agricoltura e commercio, ad impedi1'e il dissodamento delle piccole proprietà e permettendo che esse esercitino una indegna camorra a danno della povera gente. Invece occorrerebbe molta energia nell' impedire o nel regolare i tagli e molta cura nel rimboschire. L' importanza dei boschi è tale che il LeroyBeaulieu, liberista fanatico, vuole che lo Stato s'incarichi della loro conservazione e riproduzione. L'economia pubblica e la pubblica salute gl' impongono questo compito, a cui lo Stato italiano sinora è venuto meno ; ne accenna a rinsavire. Coloro, poi, come alcuni congressisti di Catania, che sperano nell'imboschimento mercè l'esenzione delle terre consacratevi dall' imposta fondiaria secondo la legge sul nuovo catasto del 1 Marzo 1896, mostrano di conoscere poco la legge e i governanti italiani. Aspetteranno ancora cinquant'anni! Dato e non concesso che lo Stato Italiano trovi la buona intenzione e i milioni occorrenti per procedere seriamente all' imboschimento, è innegabile che i benefici del provvedimento nelle zone imboschite si risentirebbero dopo molti anni e la loro influenza, per quanto sicura, non sarebbe facilmente avvertita. .\..Itri provvedimenti d'immediata azione vi sono e primo fra tutti la sistemazione del credito fondiario e del credito agrario alla portata di tutti e al massimo buon mercato. Tutte le trasformazioni agrarie e tutti i miglioramenti desiderabili nelle colture sono intimamente connessi al credito fondiario ed al credito agrario. Le operazioni di credito fondiario - che si riesce a fare oggi, non per migliorare terre ma per consolidare e unificare debiti - rappresentano un disastro : il prodromo del fallimento. Non può riuscire allo scopo un'operazione .che dà alla terra il denaro al 5 e mezzo 0io quando la terra non dà che il 3 0io. Un credito fondiario bene organizzato, poi, che assicuri alla terra il capitale necessario per il suo miglioramento, presuppone un buon catasto geometr·ico, che sarebbe una fortuna, anche se facesse risparmiare alla proprietà fondiaria metà di quelli 80 milioni all'anno calcolati daU'avv. Davide Sacerdoti. Complemento indispensabile del credito fondiario dovrebbe essere il credito agrario, la cui funzione ci sembra sia stata confusa dal cav. Trombadore con quella del primo. La terra in Italia ha bisogno urgente di denaro a buon mercato per le case, pel bestiame, pei concimi, pei magazzini, per le vie, per le piantagioni, per i prosciugamenti, per le irrigazioni ; ha bisogno di danaro al 3 0io e non lo ha che al 10, al 15, al 30, al 50 0io come confessarono nel 1884 i ministri Magliani e Grimaldi ! Dove trovare questo denaro ? Qualche cosa si è fatto - ed è merito di Luzzatti e di Codronchi - per i municipi di Sicilia, per liberarli dall'usura. Molto dovrebbe farsi per lib2rare dall'usura la terra dell'intera Italia. Il ponderoso problema da anni ed anni viene discusso in Parlamento ; ma senza risultati pratici. Un avviamento alla soluzione si avrebbe colla Banca di Stato, cui arriveremo; ma ora ne siamo lontani. Il catasto geometrico sarebbe fondamentale ; e non lo avremo. La formazione dei risparmi sarebbe indispensabile ; e il sistema tributario spoliatore la impedisce o la mantiene entro limiti insufficienti al bisogno. Questa la verità. Chi può mettere in dubbio la immensa e immediata utilità che si avrbhbe dai pozzi Norton, dagli sbarramenti, dai serbatoi, dai prosciugamenti, da tutti i mezzi che favorirebbero la irrigazione di terre le quali riuscirebbero le pii'1fertili? Chi può negare che la economia nazionale e la salute pub-

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