Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 4 - 30 agosto 1897

18 JllVISTA POPOJ,AREDI POLITICALETTERE E SCIENZESOClALl La nuova organizzazione del lavoro in !svizzera. Il gowmo ciel cantone cli Zurigo ha comunicato all'Assemblea cantonale un progcllo di legge che ha per iscopo cli completare e pcrrczionarc la legislazione operaia, nel quale si contengono clisposizionl importantissinw sul lavoro a domicilio e sul tirocinio di appre11fissa:tf-, . . . Yerrehbcro mantenute tutte le p1·cecdent1 cl1spos1zioni sul lavoro nelle ollieinc e sul lavo1·0 delle clonnc. J giornalieri, i vetturali, gli impiegali di agenzie cli informazioni e di collocamento tutti insomma, saranno regolati 1lalla nuova legge, la quale dispone che la m·ganizzazione del loro lavoro sarà oggetto, in ogni loclilità, ili una ordinanza speciale. Disposizioni tassative regolano l'igiene nelle officine come ncg·li ambil'nli pel lavoro a domiciliio. 'essun lalloratorio potrà esser impiantato in luoghi sotterranei. e se fatti in locali di abitazione, dovranno rispondere a delle tassative disposizioni cli legge. I padroni sono responsabili delle infranzioni anche per il lavoro compiuto a domlrilio. Gli apprendisti, secondo la legge, se abitano presso I loro pad1·oni, debbono esser tenuti in ambienti salubri, ac1·cali, forniti cli biancheria da letto almeno un.i volta al mese. Jl lavoro industriale è proil)ito alla domenica, e tnl.tr le reste legalt. T11tti gli impiegati e salariati di una casa commcreiale dovranno avere almeno una domenica al mese di completa liliertù. ,_ Barbieri, pettinatori ecc. potranno lavorare allo clomenica mezza giornata, ma dovranno essere compensati cli 11uel lavoro con un riposo durante la settimana. La durata ciel lavoro resta regolata secondo la legge federale, cioè non può oltrepassare le H ore al giorno. Ogni aumento il lavol'o dovrù essere compensato con un salario corrispondente ai cinque quarti di quello nol'male. Gli impiegati delle case cli commercio non 1)0tranno essere cosl retti al lavo1·0 cli domenica e la durata del lavol'v scUimanale non potrù 01t1·cpassm·cle 51 ore. ~~'-/ RIVJSTA DELLI1} RIVISTE Iulian Borchardt: Concezionematerialistadellastoria. L'in· sieme dei fonomeni si presenta a noi come l'evoluzione dell'umanità; di questa evoluzione si deve ricercare il principio, la forza stimolante, che ne determina la direzione. Questa ricerca spetta alla storia eh' è una scienza, la quale nou solo descrive i fenomeni, ma ne ricerca i rap• porti costanti - le leggi - nello scopo di rendere utili queste leggi all'umanità. Nella storia si devono distinguere le condizioni essenziali dallo condizioni accidentali che accompagnano i fenomeni e si deve ricorrere ad una ipotesi se si vuol ritrovar~ qual' è lo stimolo dell'evoluzione; e ciò non potendosi nella società umana praticare sperimenti veri. L'ipotesi più in voga oggi è quella chiamata concezione materialista della storia, che si deve a Marx, e la cui importanza è grande, ma è stata esagerala. Supposto che sia giusta I' ipote~i marxista, si hanno queste norme pel partito della rivoluzione. i O Le forze produttriçi in aumento a data ora, spontaneamente, romperanno la produzione capitalistica ccn grande distruzione di germi buoni e cattivi. Siccome le conseguenze di una rivoluzione possono essere rovesciate da un avventuriero fortunato - ad esempio Napoleone - così si deve cercare una via pacifica per giungere allo stesso scopo cui condurrebbe la rivoluzione violenta. 2° Ma il partito conservatore si opporrà sempre al conseguimento di tale scopo, perciò si deve agire in guisa di rompere la resistenza della classe capitalista. 3° In definitiva, i mezzi violenti s' imporranno fatalmente a causa del numero crescente dei disoccupati, che spinti dalla fame non avranno modo di attendere l'evoluzione pacifica. Di fronte a questa inesorabile veri là la de• mocrazia socialista ha il dovere di prendere le misure necessarie per assicurare gli acquisti della rivoluzione violenta e per proteggere quanto più è possibile i germi fecondi di un avvenire più felice. (L' Humanité Nouvelle. Luglio). George L. O. Davidson : La navigazioneaerea. Si può ritenere ormai un fatto compiuto. Le difficoltà che restano a superare, secondo lui che si dice dedicato allo studio di questo problema da oltre quindici anni, sono addirittura minime, e « fra pochissimo tempo noi vedremo la navigazione aerea ad<'ttata su di una base commerciale, né più né meno che la navigazione sui mari ». Il principio sul quale si fonrlano ormai tutti gli studii per ottenere un battello aereo non è più né quello del pallone dirigibile che era irrealizzabile. né l'adattamento dell'elica che produce il movimento della nave attraverso l'acqua, che è irrazionale. « I pallonisti, sostenitori de!la idea di una pratica dirigibilità col loro meccanismo, non esistono quasi più e cosi accadrà presto a quegli altri che si affaticano intorno al tentativo di trattare l'aria come un elemento simile all'acqua ». Come l'elica è derivata dallo studio dei movimenti del pesce, così la macchina aerea dovrà adotlare il principio che permette agli uccelli di traversare lo spazio. Noi sappiamo ormai, come un fatto innegabile che si possono crstruire delle macchine le quali, in proporzione del proprio peso, contengano e possano esercitare un'assai maggior forza di quella che esercita l'uccello. Sappiamo che l'uccello, usando la sua forza nella maniera che gli detta la natura, è capace di volare, io perciò sostengo che una macchina capace di esercitare proporzionalmente maggior forza dell'uccello, usando quella forza alla stesòa guisa che l'istinto insegna all'uccello, anche la macchina deve esser capace di volare. E senza presumer troppo io po~soaffermare di avere scoperto la maniera di adoperare e di~ciplinare la forza prodotta in base a questo principio e che è soltanto questione di disegni e di costruzione meccanica, se ancora l'attuazione è ritardala». Notando poi l'importanza incalcolabile che questi treni aerei, dei quali l'autore descrive minutamente il funzionamento, avranno in guerra, rileva quanto grande sia per una nazione il vantaggio di esser la prima a concretare l'invenzione. « La prima nazione che riuscirà a conquistare l'aria avrà il predominio ottenendo il comando delle alte vie dello spazio con la costruziona di una flotta aerea e vietando alle altre nazioni di munirsi di simili mezzi di distruzione». A questo scopo soltanto il patriottico autore si augura che l'invenzione si concreti in Inghilterra, perché l'Impero Britannico. possa esercitare anche nell'aria le sopraffazioni che sono la sua gloria marittima. (Saturnday Revieu). FiUppo 'l'urati: li miraggiodelle cooperative. Le cooperative socialiste, sul tipo del Voornit, che danno eccellenti risultati nel Beigio - e solamente nel Belgio - sarebbe un'illusione volerle trapiantare in Italia. Qui c'è disadatto il terreno economico e morale, manca l'esperienza collettiva, manca l'educazione e la solidarietà nelle masse. Altra condizione che induce a pessimismo, è la mancanza di libertà politica; si può esser sicuri infatti che se le cooperative socialiste, per ipotesi fortunata, attecchissero in Italia, il governo e le classi dirigenti si affretterebbero a (

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