Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 4 - 30 agosto 1897

74 RIVISTA POPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI dere del loro darsi o no a questa, ma il sentirsi o no tratli ad essa determinerà la loro opinione. Per ora, da l'inchiesta appare, che l'idea cli entrare nella politica militante, popolare l'ra i letterali critici, non è tale fra gli a1·lisli; ma du1·crù così o non invece sotto l'azione delle nuove fo1·zesociali e ora che ci si è messo il D'Annunzio clivcrrù per questi sopratutto per gli snobs dell'arte una moda così come finora è stata l'astensione assoluta? Forse avverrà così: ad ogni modo, poichè, come il titolo dell'articolo mostra non intendo trattare questo punto_. chi Yoglia speculare su le possibili conseguenze generali dell'intervento dei letterati nella politica legga il capitolo dell'Ancien Régime in cui il Tocqueville mostra « comment vers le milieu du XVIlle siècle les llommes de lettrcs devinrent les principaux hommes poliliques du pays et !es effets qu'en résultèrent. » Yorrei invece qui per quanto è possibile esaminare gli effetti che su la letteratW'a produce già, e produrrà sempre più, questo nuovo orientamento spirituale dei letterati di cui l'inchiesta ci è proYa. Essa infatti e i risultati, più che per sè, sono importanti come segno dei tempi, come sintomo delle aspirazioni dei letterati a una vita nova. Yolete vedere tutta la novità? Confrontate con quei risuHati la 11isposta lii Egisto nuggcro, uno fra i pochi rappresentanti di un tempo che fu: « l'artista è un'ideale egoista; che deve a lui importare la vita dei suoi dissimili?», e pensate che tutta una generazione ha pensalo come Iui: d'ondc adu11que la differenza? L'origine sociale cli essa è troppo evidente. CIJi volesse tracciare le lince generali di una teoria sociologica della lcllcratura da co111rapporrca quella biologica cieli\'ordau, il quale sai·ù Lra poco cosLI·ctlo a riscrivei·e E11lar/1111g per cercare i segni clell'univcrsalc dcgc11crazionein caratteri affollo contrari a quelli da cui trasse quella diagnosi. clovrcblJc partire da la disl inzionc saintsimoniana di periodi storici orga11icie periodi critici. ~ci primi, nei periodi di stabilità e <li pace, in LIII cc1'Loorclinamcnlo sociale, con certe istitLtzioni politi.che, morali, religiose, il letterato ~ un puro artista e la letle1·atura un puro oggetto cli lusso e cli piacere: così in quelli che si cliconosecoli aurei, così, salvo qualche eccezione, per 400 anni clal Petrarca al 3Ietastasio in Italia, che clcvc a la mancanza cli moto e cli vita se la sua letteratura ha, come clicc il Brunetière, per carattere cli essere une lillérature artislique. i\la verso la metà clel secolo scorso, in tulla Enropa e anche in llalia, comincia un' èra nova, un pcrioclo critico si apre; un gran moto sociale, l'ascensione ([ella borghesia (a cui si unisce poi il 111ovimcntonazionale), sconvolge la sociclù e le coscienze; il. letterato è tratto f'uor delle Coiti e clcllc Accademie e diwnta agitatore cli idee, vale, l)rol'cla, apostolo: e o fa una IJ,u1clicrae una spada clell'artc sua, che di arcadica e forrnalr diventa gravida cli pensiero filosoficoe socialr, o g·cua la lira per la grnvc pe1111ealci filosofo, dello storico, ciel politico, pc1· la propagancla, per la Yila pubblica, per la spada: e' è bisogno cli far nomi'? Doncle 1111concetto 11ovoclella letteratura, il concclto del i\Ianzoni e del i\lazziui, che cruesli esprimeva in una f'rasc energica : « I' arie per l'arte è 11na fo1·mula alca "; e il i\lauzoni spiegava, cliccndo la lctlcral111·adover prnporsi l'utile periscopo, il q:ro per soggcllo e l'intcrcssanlc pc1· mezzo o, conw altri diceva, per fine il bene, per mezzo il bello. i\la, poco clopo la metil del secolo, i clue rnovimcnli bo1·ghesc e nazionale liniscono, un periodo organico incomincia, la JJorghcsia trionfante si adagia ne' suoi ozi cli Capua; e il letterato riprende la sua lira per allietare questi ozi ai quali partecipa, e la lctterntura cessa cli essere un criticism o/ li/e per diventare ero• ti.ca e sensuale e, non avendo il letterato più nulla eia dire, la forma cliventa tutto. E, poichè ogni generazione idealizza se stessa e le cose sue, sorge una nuova estetica. L'artista è, come ancorn dice il Iloggero, un dissimile e non deve interessarsi della vita dei suoi c\issimili; anzi cleve sC'mprc avere l' horreur dn bourgeois nell'anima e l'odi pro/anwn su le labbra; e per sl'uggirc il Yolgo, deve ritirarsi nella tour cl'ivoire e là uccil\erc in sè l'uomo per lasciare s,,olgersi solo l'artista e costituire così una specie superiore, l'esteta. Quanto a la letteratura, clLLCformule : arte per l'arte e arte individualista, nel senso che, poichè essa è progredita differenziandosi con l'assumere uno specifico carattere, il bello formale, e uno specifico ufficio, il tlil.clloestetico, e tlivcntando semprephì di collettiva inclivicluale,ciò che eia t11lliè ammesso, l'1111ico criterio pc1· apprezzarne il valore sia la bellezza formale, l'1111icosuo cffclLOclebha cssc1·e il diletto cstc1ico, e l'iclcalc sia I.a' rte u, cui, raggiunto il sommo della in(livicluazione, sia rollo og11i rapporto cli derivazione o di finalilù rcrn la sorictù in cn'i fiorisce. \.)ucslo il credo artistico del Gaulicr e ciel Huuclelaire, che ha nella seconda 111etùdel secolo 1·eg1wlo sovrano: esso è la pcl'f'clla negazione cli quello ciel 1'1anzoni e clcl ,,1azzi11ic, d è chiaro a lulli che, co111e questo, i.· solo una parte clella vcrilù, la' quale, come appare a la rag·ion ragionante cli noi che ci troviamo in 111m1omento cli transizione e al)IJiumoletto il Guyau concilia pcd'cltamcntc i tlue contrari, pc1·chè riconosce che il valore del lcllcralo e quincli clcH'opcra sua è in ragione tlirrtta tanto clclla gnmclezza dcll' artista in senso stretto quanto dell' uomo, cd è tanto maggiore cruanto più numerosi e importanti clementi della vita sociale e tlllh'crsalc ha tatto camc della sua carne c. sangue ciel suo sangue, improntancloli cli una più alla pcrsonalHù: ho trallato altra volta ampiamente tale argomento su crucsta stessa Rivista in un articolo su L'eterna questione dell'ideale clcll'artc. Questo dice la ragion ragionante, ma la ragion ragionante non lll'lcrmina affatto le crcclc11zecstclicllc collctLh·c,che sono i1n-ccc il proclollo dcli' amlJiente. E se 0111aila rialJililazionc della politica nel cospetto elci lellcrali è, co111emostra questa inchicstn, un follo compi11lo, il che segna la fine clcll'csLcticadegli cslcli, ciò non si. cle,·c cc1'lo a n1gionamc11li,ma a l'aprirsi di un novo pcrioclo critico che 1·innova tulla la vita Slliri1uale. On,ai inf\,tli. un all1·0gran molo sociale, l'ascensione ciel proletariato, si sia compicnclo e la borghesia, strappata a gli ozi cliCapua, i.· corsa a ,le clif'cse; e la lolla, nwlgraclo i procuratori del re, ferve per

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