RlVlSTA. POPOLARE Dl POLITICA.LETTERE E SClENZE SOCIALC per la guerra contro Menelik e all'occorrenza fa. ranno feste allegre e dispendiose per la nascita di qualche principe o pel matrimonio di qualche altro. In Francia la repubblica e le classi dirigenli fanno la migliore politica conservatrice; in Italia la monarchia e le classi che dovrebbero essere dirigenti fanno politica pazzamente e inconsciamente rivoluzionaria. LA RIVISTA La cura del piombo (a proposito degli scioperi agrari) Mi hanno mandato con r;tardo gli articoli, che Ferruccio ì\Iacola ha pubblicato nella Gazzetta di Venezia sugli scioperi agrari dell'Alta Italia, coll'evidente intenzione di richiamare su di essi la mia attenzione. L'argomento e il modo come lo ha trattato il collega in giornalismo mi sono sembrati importanti e me ne occupo subito; me ne occupo sopratutto perchè quanto sarò per dire mi sembra completamente illustrativo di ciò che va scriyendo la Rivista sulla crisi agraria. Negli articoli del Macola c' è la sua abituale craneria, che a molti lo ha reso antipatico ma che gli ha assicurato una certa fama. Di(o subito, che non divido il g'udizio dei più, non già perchè mi piaccia l'aria spavalda e talora provocatrice; ma perchè nei suoi articoli o nei suoi disc.orsi c'è sempre un' anima di verità. Egli dice e scrive nettamente, - senza ricorrere ad eufemismi, a sottintesi, ad attenuazioni di sorta - ciò che tanti pensano e sussurrano sommessa~ente tra amici fidati, con molta cautela e con alt.rettanta viltà in atteggia mento da cospiratori della Figlia di ì\ladama An got. Ha da lodarsi, dunque, in questa Italia ipocrita e infrollita, chi parla ad alta voce, anche quando le sue parole ci riescono sgradite ; si deve lodarlo maggiormente quando si sa che egli si procura inevitabilmente impopolarità e che il suo giudizio ha base reale in quanto rispecchia una corrente di opinione più o meno larga, ma reale. All'epoca degli avrnnimenti di Sicilia se ne dissero di cotte e di crude sulle classi dirigenti del mezzogiorno, che trovarono inesorabili accusatori tra i più intelligentì delle stesse classi. Si credeva che fo,· ero di,erse le condizioni della borghesia e e dcll'ar;stocrazia del Settentrione; ma gli articoli del i\facola tolgono l' illusiPne almeno, pel Veneto. Egli ci dipinge i pl'Oprietari di quelle Zl•ne come gente gretta, taccagna, eg<ista; che si lamenta senza sapere e ,olere agire; g..n. te dalla vi,ta corta, buona soltanto ad imitare lo struzzo, che nasconde la testa tra le ali per non vedere u11pericolo. Il direttore della Gazzetta di Vene,:;-ia l' ha staffilata di santa ragione senza che alcuno tra i proprietari, per quanto io ne sappia, l'abbia rimbeccato. Ferruccio· Macola non si limita a denudare le miserie morali e materiali di quelli che dovrebbero essere e sono gli amici suoi politici; a tale operazione, non ostante la volutt;ì apparente che vi pone, è venuto suo malgrado, come prefazione alla esplosione di orlio contro la democrazia e contro le classi lavoratrici. Passi per l'odio contro la democrazia, cui per comodità di polemica attribuisce idee e propositi non manifestati mai - o almeno non attribuibili alla sua parte migliore che pensa e studia. Chi gli ha detto che l'emigrazione è avversata dai democratici? Per pa1-te mia la segnalo come un indice, un sintomo di malessere grave senza volerla mai impedire desiderando ardentemente, però, che venga disciplinata, assist.ita amorevolmente e intelligentemente; assistita in guisa da evitarsi che gli Italiani vadano a fare da per tutto la parte dei Chinesi di Europa. Ci sarebbe da ridire sul peri• colo dell'antropofagia che si correrebbe impedendo l'emigrazione, ma passo oltre. Ai democr ..tici attribuisce l'intendimento di volere « rialzare le sorti della proprietà fondiaria abolendo o riducendo al minimum le spese militari per il gusto di far tornare l'Italia la terra delle passeggiate o delle grosse taglie levate da qualche Carlo VIII del secolo XIX» É vera la prima pa1·te dell'accusa e i democratici ci tengono a vedere rialzate le sorti della proprietà, specie della piccola e della media. In quanto alle taglie e alle passeggiate iu Italia, essi sono convinti che continuando sulla via battuta sinora saranno pos. sibili e che l'ese1·cito di terra e di mare, com'è attualmente, non saprà e non potrà impedirle. Perciò i democratici lo vogliono trasformato in organo vero di efficace difesa nazionale e non lasciarlo semplice strumento di repressione nelle mani dei reazionari, contro i contadini di Sicilia jeri, contro i contadini del Veneto domani, secondo i desideri del direttore della Gazzetta di Venezia. Fa una colpa, infine, ai democratici, di volere redimere la Sardegna e bonificare e migliorare l'Agro romano. Quest'accusa per loro costituisce un titolo di onore. Essi possono non tenere in alcun conb il suo giudizio tecnico sulle redimibilità di quelle terre, perchè al disopra di Ferruccio Macola ci stanno la storia e la scienza agronomica che gli danno torto. In quanto alla convenienza economica della redemione, è probabile che non ce la trovassero i landords d' Jnghilter-ra, di Scozia e d' Ir-landa, che videro volent.ieri ripetersi il famoso fonom1>nodei montoni che mangiano gli uomini. Se non c'è la convenienza individuale, però, resta
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