Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 3 - 15 agosto 1897

60 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI « la vita. I collettivisti dicono: la guerra delle classi. Noi « diciamo: l'unione per la vita ». (Revue politique etpar_ lamentare. Luglio 1897). Vilfredo Pareto: Dal casoFrezzi al casoCiccotti. Difesa ar. guta del principio di gi1Jstizia e di libertà della scienza e dell'insegnamento. Dichiara impossibile - meno male! - un ministero Cavallotti-Colajanni e se la prende coi cosidetti liberali, che considera c0me una setta accademica. Poco spera tla una rivoluzione parlamentare, perchè un mutamento salutare deve seguire nel paese prima che nel parlamento e nel governo. li caso Frezzi e nel caso Ciccotti servono tipicamente per dimostrare che cosa sia la borghesia italiana e quanto degnamente la rappresenti il Senatore Brioschi. (Cronaca del Giornale degli Economisti. Luglio 1897). A. A. Issaieff: Stato economico della Russia. In questo profondo studio si analizzano le condizioni economiche della Russia e si combattono le vedute e 1e speranze del nuovo partito politico dei po ulisti. Issaieff spera poco nell'avvenire delle speciali associazioni di lavoratori chiamate artel; invece crode che il comune rurale, il mir, possa conservarsi e migliorarsi. La conclusione integrale, che riguarda non la sola Ruesia, ma tutto il mondo capitalistico è la seguente: « È poco fondata la pretenzione che il passaggio alla produzione associazionista non potrà aver luogo se non quando il capitalismo avrà raggfonto il suo apogeo, quando la potenza economica sarà stata concentrata nelle mani di un ristrettissimo numero d' individui. Affermare ciò, è abusare delle parole del celebre autore del Capitale, che dicono che un giorno rimarrà un numero ristret•issimo di potentati del capitale i quali saranno forzati di restituire al popolo tutti gli strumenti del lavoro. Marx non ha determinato in cifre il num('ro di questi potentati e non bisogna comprendere questa predizione nel senso che il momento del passaggio non avverrà se non quando in tutte le branche dell'industria non resteranno, che alcune unità gigantesche autonome, come il trust del petrolio americano per esempio. li passaggio della produzione capitalista alla forma associazionista avverrà, non nel momento in cui in ogni ramo del- !' industria rimarranno due o tre o cinque capitalisti, ma qumdo la popolazione in grazia di un più elevato Jivell<• intellettuale e di una più grande abitudine ali indipendenza abbia acquistato l'esperienza dell'organizzaz•oM nell'associazione per grandi intraprese e che l'ordine politico del paese sia tale che l'interesse della maggioranza della popolazione determini gli scopi dello Stato e diriga la sua politica. Ecco perrhè, posandosi questa quistione relati •amente a qualunque paese, noi possiimo rispondera colla formula seguente: più si acci·esce lo sviluppo intellettuale del popolo,più si allargano i suoi diritti politici epiù vi sarà probabilita che il passaggio alla forma associazionista si avveri prima che avvenga cù) che si chiama l'ultima, l'estrema espi·essionedel capitalismo. li passaggio comincerà a~ effettuarsi nelle branche isolate del- !' industria; la riuscita in queste trascinerà le altre branche ad adottare il principio associazionista. La Ru•sia facendo penetrare i nuovi principi nella vita sociale, oltrepasserà più rapidamente che i suoi vicini di occidente il periodo contemporaneo dell'evoluzione economica; l'esperienza degli altri le servirà molto; essa non sarà costretta a subire e provare alla lettera ciò che hanno subito e provato i paesi, che la hanno sorpa>sata nella ci viltà. Ed essa lo dovrà non alle sedinenti basi tradizionali che le apparterrebbero con partholarità, nè alle riforme econo • miche parziali, ma ad un vigoroso allargamento e alla solida bffermazione dei diritti dell'umanità». (Darenir Sociale. Giugno 1897). RECENSIONI. G. TARDE: Frangmcnt d' Histoire future. Paris, '96. Il Tarde in questa genialissima fantasia, C<Jmeegli sesso la chiama, ha senza dubbio. più che altro, voluto mettere in rilievo tutte le sue qualità di scrittore brioso, elegante, e di poeta - ché tale, in certi momenti egli riesce - pur non tralasciando d'esser sempre l'autore acuto e dotto delle Trasformation du droit, Criminalité comparée, Essais et Melanges Sociologique, ecc. La civii tà, per il raffreddamento continuo del sole, si riduce all'equatore, dove, finalmente, un giorno, si trovano riuniti i pochi supPrstili, scampati ali' anemia sviare, i più forti e depositari della civiltà di tanti se~oli, la cui opera tutta, - sintesi mirabile! - in questi ultimi individui si trova raccolta. Nemmeno essi, però, sfuggirebbero alla sorte fatale, se un uomo, novello Milziade, non li salvas~(', proporendo una vita so:terranea. Un sistema di ventilazione completo, l'elettricità, la d1imica, eliminano ogni difficoltà: si saluta il sole, si scende nelle viscere de•Ja terra. Incomincia la nuova éra, éra felice, in cui. con la eliminazione completa della natura viventi', sia animale sia vegetale, si ottiene, una volta, la rigenerazione cle'l'uomo. La formola del a nuova società è data da un massimo di lavoro estetico ed un m:nimo di lavoro utilitario. Il che si spiega col fatto che i ta!enti artistici, poetici, scentifici, avendo preso il posto, lasciato vuoto, dei bisogni inutili, son diventati dei veri bisogni, di produzione piuttosto ché d1 consumo. In altri termini : « s·amuser ou u satisfaii·e chacun à part, et se ser- « vii- les uns les autres, était l'ancien idéal social, auquel « nous substituons celui-ci: se sei·vir soi-méme et s'entre-charmer mutuellement ». Non è qui luogo di discutere queste teorie, che non potevano mancare in uno s~ritto, quandn anche avesse l'aria, d'essere stato fatto senza pretesa alcuna scientifica, del Tarde. · L'operaio, il contadino, come il parasole, sono per questa società, dei fossili. Sta bene. La Jingu~ adoperata è la greca. MPglio ancora. Ma per~hè, 111Pntre tanto si parla d'arte e filosofia. così poco dire della morale, della religione di questa 11uova società ? L'amore b,1 fondalo la vera religione universale e permanente : l'austera morale, che si confonde con l'arte è troppo poco. Eppure il Tarde, poteva e doveva, in un lavoro come questo, maggiormente utiliuare tutte le sue qualità di sociologo e di filosofo. In questa società, però, in cui è necessaria una larga quanto crudele applicazione malthusiana. non mancano i suicidi, non manc~no coloro, che, facendosi alzare sulla terra, hanno appPna il tempo d'ammirare il Yecchio e bianco sole, e muojono. In questa società la poesia seguita. a cantare la natura rinnegata, quella utura con la eliminazione della quale si credette rigenerare l\101110. I vostri uomini, o signor Tarde. permE_ittetòmila domanda, sono, essi, veramente felici? Essi fuggirono la terra perché la trovavano fredda - il freddo uccide - scesero giù, crearono un nuovo mondo. In questo nuovo mondo, sottnraneo, in cui tutto sa di artificiale, siete poi sicuro che non ci sia freddo, che non manchi quella gioia dolct>, che l'odore d'una rosa, la vista di una vpgetazione lussuriosa, d'un tramonto, di un'alba, in fonde nell'uomo ? !\on so, ma mi pare, che dal vostro mondo, o n:taestro, venga freddo. che gela, quel freddo, o mi sbaglio, che nelle profonde miniere, dove la temperatura è, pure. alti!sima, deve esserci, nel,'anima,,di quei nudi, coper-ti ~i sudore - fossili per la vostra società - viventi per noi - che si cbiemano minatori. G. P. ~'-.,/~.,,r""'\...,/".........,....-'-""'\../"'-J'-./"'-../'-../~'-./'-../'\.../'-../""\.../"'-.,/"'-./"' Per cambiamenti di iucliri==irivolgersi al Sig. G. iHO'TALllA 'O- S. Nicola da Tolentino. N. 45 - Roma. Dr. NapoUone Co¼janni, proprietariod,irettor1-re1ponsabila Roma, Tip. Tiberina, Via de' Gigli d'Oro 16. r

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