52 RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTERE E SCIENZESOCIALI nato l'allarme, in cruesta impari lotta fra il ministro che si accaniva e gli impiegati che timidamente protestavano, il famoso comitato dei diciotto, nomi11atodalla Camera, venne nelle seguenti determinazioni: tli abolir·e la indennità tli alloggio in noma; <li aumentare la cosiddetta ricche::;;::;;a mobile dal 6,60 al 7,50 prr cento; di crear·e la ritenuta straordinaria <lel 25 per cento sulle promozioni per· aumentare il !ondo clelle pensioni ; di liquidare la pensione non più sullo stipendio clell'ultimo triennio ma invece sn cruell.o clell'ultimo quinquennio. In compenso, venne csprcssonicnle detto che con cruesto salasso, gli impiegati dovevano lasciarsi stare in pace pr1· l'avvenire. Essi piegarono la troppo Jlessiùile schiena e tacquero rassegnati. iUa l'appetito vien mangiando, talchè la non meno semitica Eccellenza che sieclcora sulle cose del Tesoro, preparò un altro disegno cli legge col quale portava il minimo del. servizio per conseguire la pensione eia 25 a 30 anni, il massimo da 40 a 45 e la liquitlazio11edella pensione sullo stipendio non più cicli'ultimo triennio, non più clcll' ultimo quincrucnnio, ma, nientl'meno !, clell'ullimo settennio. E ciò, oltre al.l'al)olizionc lici sessennio che sarel)be allra violazione <ll'i (lirilti acquisiti e tiella legge..... dato che in Italia ci siano delle Jcgg·i! Di fronte a questo che, . 'in buon italiano, si chiama furto, gli impiegati levarono un gl'iclo cli dolore cui fu subilo risposto colla circolare Di lluclinì il quale, con cipiglio nettuniano, minacciò il quos ego contro coloro che osavano (IHcndere i propri diritti garnntiti da una lcg·gc,come compenso del lavoro e del l'isparmio, ed in virtù di 1,at.tiespressi sotto i quali gli impiegati hanno locato ,11 governo l'opera loro. Non è questo il primo escrn- )lio, nè forse il più clamoroso, della slacciata violazione tlcllo statuto e delle bassezze cui può gim1gere, in Italia, l',rntocratismo.... costituzionale l (l) Chi assume, eia noi, un impicg·ogovernativo, pcrclc i suoi diritti cli ciUaclino e cliventa un ilota. Sic volo, :;ic j11beoslal pro ralione volnnlas ! Gli ulliciosi (il Popolo Jlomcwo alla testa) hanno inneggiato alla e11ergia del capo del governo, clichiaranclo - colla solita buona fede - che gli impiegati si agitano sempre sc11,:;aragione e che quanclo vo- ;;·Jiunoessere m.igfioroli, clcbbono chiederlo « con elcl'cl'e11lpi etizioni al governo e al parlamento». (Pof!Olo Romano del 30 Giugno u. s.). Nessuno Ila chiesto mig·lioramenti, onestissimi ufficiosi! E il govcruo che vuol riparare alle pazzie a!i'icanc, ai vuoti clclle banche, alle gesta cl.cisuoi commendatOl'i, togliendo il pan tli bocca a chi Lavora e geme e tace ! l'ofchè, ncU'attuale co11!'usio11ismsoi,amo ridotli a diniostrarc l'cvl(lcnza, r·anunentiamo che la irrclroatlivilù delle leggi è garantita tlal diritto positivo; (Art. 2 dispos: sulla pulJl)lic: interpret: e applic: delle leggi in gcnel'alc) e che esscnclo essa posta a cardine cli ogni l)uona norma cli governo e tli tutta la nostra ( l) E cruesw è il g-oYerno che è• salito, col disioteressito a nobile appoggio dell' E~trema Sinistra, m nome della moralità, oella giustizia e del patriottismo. Dalla pa- ·ddla sia mv cas•JaLi nella bt ace!! legislazione, clcve necessariamente applical'Si anche alla questione in es.imc. Nè può ncgal'Si che si trntti di vero e proprio con, tratto bilaterale. E impiegato governativo, in(iltti, chiunque al)bia assunto l'obbligo cli preslal'c l'opcrn sua in servigio clclloStato medesimo mc(liante una retribuzione era, cencio dcli' impiego la sua pro/cssio11e. Perciò l' impie, gato e lo Stato eostituiscono cviclentcmentc tluc sul). bietti g·iuriclici i quali veng·ono l'ra di loro in rclazio• ne, ingencranclo così 1111rappor!o giuridico nel quale si contengono tutte le norme elle lo regolano. Negli impieg'lli governativi tutte Le conclizioni regolatt·ici del r·apporlo (ammissione, promozioni, clcslituzio11i, proibi::::io11edefl'csel'fi,:;io di a/tm professione) sono i11• clcclinabilmcntc fissate eia leggi e regolamenti organici a cui nè l'amministrazione nè l'impiegato possono derogare senza ingiuria. JJnonrn, in ide111pluci/11111co11se11s11s I Così la pensano tutti gli scr•ittori e fra questi piacemi ricorclarc il valente e simpatico prof. Y. E. Orlancio <lcpuLatopc1· Partinico elle, però, ha avuto il torto cli uon ma11il"cslm·aclla Camera quelle teorie elle tanto l)cllamcnte espone nei suoi Jil)ri. Colla solita buona fl'clc cli cui poco fa si è parlato, rninisll'i, ufliciosi cd ascari parlamentari, cercano di sfrnllarc, a sostegno delle loro l>t·icconatc,la corrcn, te alquanto ostile ag·Ji impiegati che scrpeg·gia indul>, biarncnte nella pubblica opinione e il conlinno aumento, il rTcscc11do - come dicono - delle pensioni. Esaminiamo u11po' le cause dell'una e clcll'altro: Uu numero, fortunatamente esiguo, di stipendiati del. governo cltr !';:1111tu1l0lo meno che g'I'impiegali go, vernati1·i, che si vedono ad oziare clovunquc e mai a lavor·arc in uflicio, ha suscitato l'odiosità ciel pul)hli, co vel'SO i funzionari i quali vengono consiclerali come tanti canonici. Ora si domanda: di chi la colpa se alcuni profcss01·i fanno due lezioni all'nnno, se altri funzionari - alla capitale e, piano piano, anche in provincia - esercitano una professione o fin'anco la mercatura, e non pensano che acl anelare all'ufficio il 27 ciel mese? Non certo della gn1nclissima maggioranza clcgliimpiegati che sono costt·elli a sgol)bar·e pci loro colleleghi assenti, ma ciel governo che dei professori si cura per inquisirne il pensiero e non per destituirli se manc,mo alle lezioni; del governo che vuole alcuni impiegali gio,·nalisti per sentirsi piìt clolccmcntc vcllicMc le narici coli' incenso elci novelli turil)olanti; elci governo che subisce le pressioni parlamentari a prò cli qualche vagalJondo, e clic si lascia corrompere oggi dal clepulato, per cor-rompcr·cclomani il deputato al n1omenlo del YOIO. e li irnpiegnti clte lavol'a110,la grande mag·gioranza anzi la ()liaSi totalità, sono unanimi nel clcplorarc qucsli falli che li scr·cclitano clava11tial paese. Ebl>c11cs,i tolgano via questi parassiti clell'an1111inislrazio11cq,uesti trnffatori ciel pulJl)lico dcnm·o, ma non si Riccia ricadere sugli altri, gli cffclti clclla (lcbolczza, della colpa ciel go1·c1·- no ! Gual'Clatcgli ufliciali postali e telegrafici che no11 ha11110un minuto <li riposo, oppressi eia un lavol'O monotono, sfibrante, dclctcl'io e ditemi cosa sarcblJOc
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