Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 3 - 15 agosto 1897

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA J,ETTERE E SCIENZE SOCIALI 51 cd ottenne la punizione del Proletario giornale della Slesia e dcli' Eco di ,:lniburyo. U direttore del Proletario fu condannato ad un mese di cm·ccre dalla cornpiaccnte magistratura che Guglielmo da buon compare avea messo a disposizione del collega, ma l'Eco cli Amh111·go;1·icco di risorse e ardimentoso, nella su·enua e valida difesa; chiese che alcuni l}Crsonaggi del seguito ciel re venissero inlc1·1·ogati. E allora che il processo si è mTcstato. Se questi personaggi del seguito avessero deposto quanto sa1)cvano: il povcr·o Leopoldo non avrebbe potuto salvai·c neppure le nppal'cnzc, e tutto si è risoluto con una nota elle il ì\Iinistrn Hclgn della Giustizia ha rimesso nl Legato di Gcrmnnia in :Brnxclles. Yi si dice: ({Le dclcgnzioni che si richicggono hanno per iscopo di stabilire gimliziariamente dei fatti di cui l'imputazione cosUtuisce un'oOCsa al ne; implicano <.lunquc uno scopo diretto alla iviolabililà della persona del re sancila dall'art. 63 clcila cosliluzionc >1. In questo modo; come un Crispi qualsiasi, pauroso di veder venire in luce le proprie J)l'utture, si ripai·a dietl'O la immunitù pai·lamcntarc, minisleriale, o di collare dell'Annunziata; il Hc mette avanti l'articolo G3 della sua coslitnzione, cd nfforma implicitnmcntc: La legge 11011serve più nl prestigio (lclla min c.iricn, ma ;i coprire tutti quegli alt.i, che come cittadino snrebbc1·0 st11li riprovnl.i. Privilegio questo che non 1·isponclc più ,1i tempi progrediti: nl nuovo orientamento delle societù, alla essenza delle moderne mo1rnrchic p31rlamentari. i\ln int.nnto nel suo regno, egli non ha n1·dito <.li valersi dell'al'licolo ù3: pcrchè in quel pncse che pure è dominato dni eonscl'\':1tori e dai dericnli, un sano crilerio clclln viL;1pul>hlicn ha lascialo svolgersi <1uelli che sono i 1>ortt1Udi un progrcdilo movimento sociale e intcllel.L11<1lc:Suffl·agio universale, associazioni di lavoratoi·i, leghe di rcsistcnza 1 rilmioni e discussioni pubbliche, e persino una Univc1·sitù socialisla; e questo criterio savin1nente libc1·ale avrebbe reagito ad 1111,t prcssio1le tendente ..i mcucre i.L ba- \'agUo alla stampn cd n cuopl'irc ntti clcplo,·evoli che tutti debbono conosce1·e. Da noi non solo gli nll.i privali ma persino quelli politici che possono influil'C sulle sorti del p;tese, dehhono rimanere indiscussi. · i\Ia intanto, lasciata libcl'a come nel Belgio, vincolnt;i come in Gel'nWnia, la discussione apre gli occhi nlle genti. li sonano scende dal picclcstnl.lo e spoglio della po1·po1·n e delle decorazioni appal'isce come un impiegato che tiene nll'uOicio suo, che ha tutli i ,·izi e tutte le tendenze dei suoi cortigiani e che non conosce il dovere cli conscn'nre immncolata la J)l'Ol)ria condoua e la pro1wia 1·c1mt;1zionc. E la storia che cammina. C.A..r:.SAR. ~ .~ -~ ,, /' ~- ~ ~~~~ -~ ,, /' ~-~.~~/'-./'Jv Ptr abbonarsi, spedire lettera o Cartolina Vaglia al/ Onorevole Dr. Napoleone Colajannt - Roma. Biblioteca Gino Bianco Cl' Impiegati alla riscossa . Dicon che quel ministro E un uomo destro ; Al contrario: è un siuistro. (Pananti Epigr./ « Gli impiegati delle pubbliche amministrazioni « residenti in Torino, radunati la s~ra del 6 luglio « nel salone della Società Generale degli operai : • Ritenuto che da oltre un ventennio il difetto • di una legge sullo stato degli Impiegati porge al « governo frequenti occasioni di intaccare i diritti « dagli stessi acquisiti e di manomettere i loro in- « teressi; • Ritenuto che il modo di applicare la tassa di « ricchezza mobile fra le diverse Categorie esleuc dendola anche ai più modesti lavoratori, i con- < tioui rimaneggiamenti per le pensioni e peL· gli « stipendi, sempre in senso sfavorevole al ceto de- « gli Impiegati, 1i mantiene in penosa agitazione ; « Ritenuto che le intimidazioni del governo ed « il poco credito in cui egli tiene l'opera costante, « indefessa e non senza sacrifizi di tutti gli addetti « alle pubbliche mansioni, costituiscono un'offesa « alla loro dignità e libertà, reclamano che più « vivo si faccia lo spirito di solidarietà fra « tutti gli Impiegati, costituendo un organismo « vitale capace di diritti ed atto a sapei'li cli- • fendere, avvalendosi di tutte le garenzie dalla e legge naturale e dallo Statuto consentite, DELIBERANO, « che si facciano manifeste queste idee ai Deputati « al Parlamento, fidenti che ciò costituisca per essi « quasi un 1non1:toche la condizione d' impie- « gato non 'implica alcunà servilità nè rinunci:a « ai dt"ritti che ha comuni" con lutti' i' cittadt"nt"; « e di nominare una commissione coli' incarico di « attuare direttamente ed immediatamente J'orga- « nizzazlone degli impiegati». Questo è il vibrato e dignitoso ordine del giomo votato il O luglio •1807 dal.l'Associazione generale frn gli impiegati delle pubbliche nmminisLrazioni in Tn• rino in seguito al Comizio cui, non senza un alto significato, avevano aderito i deputali iUorgari, Jliscaretti, Compans, Fcrrcro di Cambi;mo, ])i Hng·nasco, Scolli e Nol'ri. Le ragioni della pl'Otcsla sono assai note e possono riassumc1·si in poche parole: Dopocllè il G·iolilli, colla Jcggc del 1803, avevn fatto del suo meglio pc,· clanncggia1·c le pensioni degli hnpiegnti, il 1\linisLro Sonnino pl'CSentò, l'anno scorso, un disegno con cui mirava a ridunc nient'altro che a metà le pcusioni mcdesimr. J·:, con scmiUca astuzia, lo ;illcgò nl hilnncio, che semp1·c si vota all'arrnbbiata, nascomlcudo lii iniqua 1·il"omta sotto una formula algebrica e c◄:1balistica che, necessariamente, doveva sfuggire alla gl';mc..lc nwggioranzn. Vero governo dcll'nbra.catfobro I l

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