Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 2 - 30 luglio 1897

RIVISTA PQPOLAREDI POLITICALETTERE E SCIENZESOCIALI Io ho tentato di dimostrare che i processi di carattere politico sono vani e pericolosi: esaminando scientificamente la natura di queste infrazioni intellettuali, che si addimandano i delitti di stampa: ricordando i pentimenti del Guizot, che co' suoi processi nocque alla dinastia degli Orlèans, e la confessione preziosa di Thiers al Corpo legislativo di Francia nel 1868, entrambi magna pars di quel movimento politico reazioIJario francese, da cui uscirono le leggi di settembre, alle quali attinse il legislatore sardo per l'editto del 1848: ed osservando che il celebre decreto del 27 nevoso anno VIII non giovò al Consolato, nè le Ordinanze di luglio e il decreto di :\'apoleone III su la stampa salvarono Carlo X e l' Impero. I processi di stampa sono vani e pericolosi, anche quando - secondo l'autorità inconcussa di Camillo Benso di Cavour - la stampa ecceda. Ma che! Molti son di credere che bisogna reprimere gli abusi della stampa - rispettando la libertà. Ed è qui che casca l'asino! Costoro stimano possibile ciò che parve impossibile al conte di Cavour - il quale, non nel 1858, come ha detto il ministro Costa, ma nel 1852, senza peritanza affermò che « il mettere d'accordo l'esercizio della libertà della stampa colla repressione dei suoi abusi è impresa, non che difficile, impossibile». E - se è impossibile - la conclusione democratica è che non si deve attentare all'esercizio della li· bertà della stampa - eh' è uno de' cardini, su cui poggia il regime rappresentativo, uno de' principii fondamentali della civiltà politica contemporanea. Termino con una considerazione malinconica! In Francia, quando furono emesse le Ordinanze di luglio, Thiers, De Rémusat e altri 42 giornalisti decisero di resistere, anche colla forza, alle Ordinante. Ma in Italia la stampa mostra di non accorgersi nemmeno della discussione, che si fa intorno alla libertà sua, nell'assemblea legislativa del paese! · R. ~[IRABELLI. L'educazione tragliAnglo-Sassoni Ellmoml De111oli11slo, scrillorc che nella Science sociale coni inua, ampimitlola e 1·imoclcmanclola, la scuola (li l,c Play, ha pubblicalo un l.ibro, elle ha acquislalo molla rinomanza in Francia e f'uori in l)rcvc volg·crc tli tempo. Egli ha riccl'calo e sludialo, le cause, che atlualrncnLe p1·otlucono la supc1·ioritù clcgli Ang'lo-Sassoni (1). In questo momenLo in cui il momlo civile s' inte1·es a LanLoclella grnnclezza cl' Inghillcrn1, eh' è stata illuSLl'ala in Lutti i modi e in Lulli i sensi eiai g'iornali, dagli opuscoli, clalle riviste, dai libri in occasione delle 1w.::;.::;c di diamante clella regina Vittoria, il lil)rn ciel Demol.ins non poteva capila1·c più opportunamente. Non importa inlrauc11c1·si su lllllo ciò elle il nostro sr1·i!Lo1·c r1·oncamenlc affcl'ma sulla stessa Inghilterra (1) Edmond DemoliQs, ,l quoi tient la superic,rité des Anglo-Saxons. Paris. Maison Didot- - ntl esempio sulla niuna ingerenza clello Stato sullecose economiche e nella esplicazione della vita sociale - ; nè sugli esagerati entusiasmi per gli anglo-sassoni ; nè suUc sue ccrvelloliclle asserzioni e previsioni su.I.socialismo. ìllcno ancora agli italiani, tanto prolifici, importano le sue geremiacli sulla natalità francese conlinuamcnlc clecrcscente; ma, invece è clegno cli formare tutta la loro aLLcnzione ciò che egli espone sulla scuola e sulla cclucazionc degli anglo-sassoni, perchè (ICI problema della scuola e clell'educazionc pc1· fare davvero degli italiani, tra noi ci si occupa a sbalzi e con molla enfasi rettorica, quando le nostre piaghe sanguinano e man<l,rno sec1·ezioni purulrnt.i con mag·giore YiOll'nza, pc1· acq11et;11·cei atlclonnenLarci poco (topo s11llo sla/11q110 - pl'ricoloso pell'avvc.. ni1•e (!ella p,1Lria. In fondo in rondo nulla Ycr·amcntc cli nuovo ci apprende il J)cmolins; poichè nel Taine, nel William Escoll, nel .llax Lrclcrc - per H(!minarc scriLLori reccnli, i <:ui nomi mi ve11f;-ono01·a alla mc moria - sull'essenza <lell'c.clurazionc e sullo spil'ito, che ell'gg·ia nelle scuole dcg·Ji a 11glo-sassoni cose anaJogllc a q11rlle <la lui delle si 1·im'(•ngo110. n clircLto Lorc clclla Sr-ic11rcsorialc pel'Ìl, a11cllc ciò che 11011è nuovo l'Sf)0IICsistrlllalica me11Le(' llrnc e l'ÌCSCCa tìssa1·Jo nella IIOSLl'im.1cnlc. Sviluppando un idea che i11questa stessa Rivista venne l'ifcrila colle parole elciDc Gl'l'C'I'. il Dcmolins assic11ra che il lipo clcllc Società escr·cilauna influenza clirelta sul modo <lc1Jc(l11cazionce crea il 1·cg·irne scolastico che gti è aclallo. Ora i tipi di sociclù coi Ire regimi scolastici co1Tisponclc11tisono t1·e: J O Società a lormazionc comu11itai·ia cli famiglia : p1·cva1g·ono in Asia e ucU' Europa oricutalc. Si co111a poco sul!' individuo e mollo sulla fi.11niglia; pci•ciù si lia l'ctlucazionc nella famiglia e per la famiglin. 2° Società a formazione comu11ilal'ia tli Stato. La grande comunità dello Slalo sosliluiscc la l'amiglia. Prevale nel!' Eul'opa occi(lc11Lalc, in Germania e in Francia specialmente. Si conLa sui posti ncl.l'arm(lla e nell'ammiuist1·azionc e perciò sug·li esami e ui concorsi. L' inscgnamcnle mil'a a gundng·na1•1i e poggia sul cfto11.(fagc, sul sm·mcIwr1e scolastico; il tipo di scuola che vi C0l'l'ispo11dcè il gro11dc i11lcmalo, chr crea funzio11al'i di stato. 3° Socictit a fbl'lnaziouc parli<·olarista p1·cval<'1llr Lra Scandinavi cd Anglo-Sassoni. :\rl tipo co1Tispo11clcntc cli scuola si cdLtcano indiviclui elll' de,·0110 l:lastal'C a loro stessi. Il Lipico sociale prevalcnlc in F1·ancia, in Ccrnrnuia sal'ebtJc sccon<lo il. Dcmolins il 2°; e perciò il regime scol.astico corrispondente serve a fonnarc f'1111ziom11·J, non uomini. E quin(li l'Alcmagna nuova 11011puù p1·octmTc che il militarismo, il funziom1rismo e il socialismo. 'l'l-e qua1·ti elci francesi sono educati µc1· ('Hserc ca11diclali alle l'uuzioni cli gon'rno. Trn i c;111diclali c'è una selezione che si ollicnc: cog'li csa1ni, colla protczionc, colla nascila. Si riesce negli esami col cftauffage, che consiste nel dare nel minor tempo possibile mw co11osren~asuperficiale, ma 111omentanean1entes11f(icienledelle materie cl'1m esallle. D'onctc tma necessaria superficialità clcgli studi ccl un sistema aclallo a formare fm1zionai·i civili e militari, che òc--

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