Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno III - n. 2 - 30 luglio 1897

lllYISTA POPOJ11\HE 1)1 JlOJ,lTICA J,ETTF,JU: E SCml\ZE SOCIALI IISenato i aliano eleCooperative dilavoro Sopprilllia1110 f)C'I' (lllCSIOfllllll('l'Ola nrlJrica ~i1cri111e11lrtlis11111 soclrtlc prr·chè abhiamo mollo materinle e vogliamo clirc cluc pnrolt' sull'ultimo allo compiuto <lnlSennto italia110,che f'u tm atto cl' ingiu tizia aggravato clalla viltù. Del resto è que lo un vero clato spcr·imentalc elle raccomandiamo sopratullo all'attenzione elci lavoratori; i quali in generale per loro clisgrazia non pongono mente al funzionamento delle varie istituzioni dello Stato per conoscere e giuclicat·e quali si chiar·iscono contrarie e crualiféwo1·cvoliai loro interessi. Ci occupiamo cli questo rpisodio della Fro11da Senatoriale anche pcrchè non lo abbiamo visto sufficientemente commentato dai giornali democratici CfltOLicliani. Una clclle poche leggi buone, sebbene limitate neJJe loro cflìcacia, è la legge degli 11 Luglio t88!J. che permelle alle amministrazioni dello Staio clisti1;ula1·e con le Coopernlive cli lavcro contraili di appalto sino a L. 100,000 quando si tratti cli lavori nei quali predomini la mano d'opera, Quali e cruanti an-e1· ari abbia suscilato ,questa Ieggc è facile immaginare. TuUi gli nppnltatori picrini. che nvcvnno il monopolio dei lavori cli moclcstr proporzio11idt'Llo Stato e che · i11grassnvano riducrnclo al 111i11il11111H il sal,11·iodegli operai la ,•iclrro come il fumo nrgli occhi; no11la trnvarono si111patica non pochi ingrgneri r a si lenii clc•Igenio civile che annnspavano qualche cosa qunndo tc11e,·ano il sncco 11eif111·t;1rellielci primi. '\on i esclude che molti funzionari g11arclal'0110di calti,·o occhio le coopernli1r cli lal'Ol'Oe gt' i111porlnnlin1111aggiacl esse C0nC('SSidalla Sll(l(klla legge 11 Luglio 188!)per ragioni tecniche e 1H·ofessio11ali:essi parti nino r pnr10110(lai p1·euppo lo che Ull (/('('{J'::aylifl di openii non può fi:t1'l'he11r 1111la,·oro, che sar!'bbe co11dotto secondo le cosiclclle regole cl'.u·te cln uri nppaltatore che spesso crocea la fi:r111aacqui taln con clellc lutrc, che si n, pagare salnte. li mal volere elci Prefetti e degli lllgegncri clelGenio Civile, che ha11no tanta parte nell'applicazione della legge in favo1·c delle cooperative cli J;woro, suscitò oslacoli di ogni so1·ta; arrivò a promol'Crc la co Iitnzione di false Coopcralivc cli lavoro, che in fondo 1·app1·esentnnogl' interessi degli a11lichi appaltatori, rnnt1·0 r intenclimenlo esplicito ciel legislatore. L'npplicazione e i ris11lt111id clrlln legge furono oggetto cli <liscussioni part,11nc111arinon poche ,·olle: 111apc1· quanto essa alihia a, H•1·s,11·iautoreroli i11 l'arla111e11toessi 11011·iusci1·ononwi n climos11·arche furono cattivi i suoi risultali. Il lalo 11101·aleclclla l<',;-g-crimase al disop1·ncli ogni clulJl>iopr1·chè colle Coopc,·ath·e cli la1·01·0furono escluse Il' co1·1·uzio11ir le• lili scandalose e i 11011meno canclalosi arl>ilrngg·i per· quanto in lavori cli co ì piccola cnlitù di arhi1raggi 11011si possa mai pa1·1a,·c.Aci ogni ,nodo la possibilità cli queste sapic11/i rro(li COIISlllllilll'eia uomini politici 11011c\•r·n neppure. 1 go1'c1·nm1li11Sl'i anni di esperimento do, cttc1·0 convincersi, 11011ostante le inte,·cssate cle11ign,zioni conlro lr cooperati,·e di la, 01·0, che i 1·isultali erano huoni eia! punto cli vista dello Stato; e percirì 1·en11crondla clctcrminazionr cli conceclcrc ulteriori vanlnggi alle suclclellc cooperath·c. Fu prcsc11t.11auna legge, rhc slnva molto a cuore all'on. Luigi L11zzat1i . ' merce la quale acl esse venivn conce so di poter. p1·cncle1·cnppalli, alle antiche condizioni, si110a lire 200,000 e cli potere a11cbcassumere i lavo,·i dei corpi locali - Comu11ie Provincie. Questa nuova legge, che non conteneva alcun prin• cipio nuo,·o, ccl era un semplice aJJargamento della p1·ececlcntepassò senza opposizione nella Camera dei Deputali e si era sicuri che sarebbe pnssata nel Se• nato. i\la l'Alto Consesso, come si suole chiamarlo, che ern cli pessimo mnore per aver dovuto mandar giù la legge per gl' infol'ttmi Stù lavoro (per Io passato più volte respinta per fare piacc1·e ai grandi inclustriaH, che 1·i spach·oocggiano capitanati dal senatore A. Hossi) approvò la legge col volo pubbHco e la respinse a scrutinio segreto. E qui sta l'atto clivigliaccheria politica compiuta e che non sarà mai abbastanza stigmatizzato. La conclolta del Senato è stata tanto biasimevole che i veri con crv.110,·ine ono 1·imasti costel'llati (' umiliati. Egli è così che l'Ec-1momisla d' 1/alia ha conncrato lulto un suo lungo m·ticolo pc1· p1·ovn1·c he I<' intenzioni ctellaCnmera vitali.zianon sono ostili alle classi la, oratrici che essa 11011puù climenlicarè clH· la lcyi,vla :io11c per yli 11111ili f'u più volle e n11chc1·ece111eme11tcricordata e raccoma11clata nllo zelo del l'arlamenlo clalla parola del Jlc. Tulle le scuse mcnclicatc l' prc111111·osamen1r amplifiealc non val:-;-0110a(I attCllll/11'('la bl'lllll'ZZil(l\'ll'ntlo compi1110elal 1'ìenato, che negli ultimi tempi seppe I1·m·:11·rI11ttala sua c11crr1ia soltanto nrlle nin11ifè•stnzio11isature cli servilismo e cli pirito reazionario, fhlle all'epoca dcll'atte11tatoAcciarito e nrll'11pp1·01·ar·e· In lcygc-i11{0111ia sul (lomicilio contto, co11Lro il qual<' a 11ilano, che i 1·il·cfasempre più la capitale nwrolc cl' ltalin, è sor'lo un Comitato in cui sono ,·app,·csentate tutte le frnzioni deJJa dcmocrazin da Cavallolli a Turali. J1 Senato, però, dovrà sttbire l'umiliazione cli i11goiarc la legge che ha comggiosamenlc respinta a scrulinio egrcto; e ciò al più presto po ibilc. Ci va cli mezzo il pre Iigio clcll'on. Luigi Luzzatti. che del trionfo clella legge ne fece una quistionc personale. '°'../~~~/'-..~ Lafederazione nazionale e internazionale, J. Il reclernlirnto non i·. p11i> <lirsi. chr 1111as1wt10dl'I soc-ialismo. I,'aspirazio11t' clclll' nazioni 1'1'1·:-0la pari· i.· 1111·a111·a forma dell'aspirazione <leg-li11clilicl11i it·rso la lilJri-lit. Il hi~ogno della in(lipen(ll'IIZa11()11conosce gli slrrlli limili cli fl'llntie1·a. 1.· icll'a fellernlbW 11011 i· altro, in ron(lo, che la l'Sl)l'('SSiOII(' clrlla fhtlPllanza, nel senso larg·o l' l'lc1ato della parola: essa esclude og11iiclca egoista, scltariu e sciovinista.

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