JUYISTA POPOLAREDI POLITICALETTEHE E SCJENZESOCIALI :rn avrebbe causa vinta colla retroattività, che dalla sanzione della nuova legge, nei suoi effetti giuridici, potrebbe derivare! La. retroattività, novello Stige, renderebbe invulnerabile il debitore verso l'azione del creditore malgrado gli atti di cessione e i giudicati del ma'. gistrato fo5sero già. stati applicati nei limiti della leg· ge ,i888 sul quinto dello stipendio, e nella speranza del gran Giubileo, gli agitatori non si lasciano imporre dal domani che pur avrà le stesse sorprese di ieri, per le quali si fu costretti a ricorrere al credito, ottenuto solamente perchè si possedeta ciò che oggi si teme, come si trattasse di gingillo pericoloso nelle mani di bimbo malaccorto ! Distrutta la garanzia, rimane l'usura la più turpe ; quella che per poche decine di lire strappa il titolo dal pensionato governativo, e ne fa suo prò per anni ed anni! Mentre se cotesto p1·ivilegiato (!) avesse potuto disporre legalmente di parte del suo assegno, cedendola a condizioni meno infami, il pane sarebbe stato ridotto sì, ma non sarebbe mancato dal suo desco! ... .. Mi si dirà che gli agitatori non governativi, del1' azione dei quali io più specialmente m' intrattengo, toccandomi direttamente, se im·ocano il noli me tangei·e, non rinunziano alla volontaria cedibilità, limitandola alle Banche di Previdenza, Mutue e Cooperative. Accennai più innanzi alle conseguenze deleterie dell'assoluta insequestrabilità; ora, in merito alla cedibilità limitata, quando già la legge 1888 schiude adito più vasto, compreso quello alle Banche, aggiungerò che cotesta diminutio capitis, non trova il suo fondamento nè nella utilità, perchè il credito non si può avere, considerata la insolvibilitàdel privilegiato, che in un sol modo, pa5sando sotto le forche caudine della cessione ; nè nel diritto, perchè non s'intende come si possa ,olontariamente ipotecare la cosa posseduta senza che la medesima possa poi a sua volta essere colpita in mancanza di adempimento d'obblighi. Piuttosto trova la sua ragione in due fatti : negli effetti della retroattività e nel privilegio di poter sotto l'egida della legge.... non darsi la briga di soddisfare chi in buona fede ci fece il credito, come il padron di casa: il caciolio, il sarto, l'amico cui carpimmo una firma d'avallo! Cotesti sono miraggi che non abbagliano che le povere intelligenze, le mezze coscienze; e purtroppo caratterizzano l'agitazione che ne occupa, la quale infirma ogni principio sa1,1citodalla legge e quel sentimento morale che deve essere guida e norma di ogni uomo onesto. Avrei compresa l'agitazione quando avesse avutala sua ragione e la sua forza nel sentito bisogno di una legge che a riguardo dell'impiegato disciplini l'azione delle Banche su nuove basi che siano di vero efficace aiuto, non le lustre di oggi, e che insieme sollevi di tutte le gravezze fiscali le Società Cooperative, le Mutue e quelle di Previdenza. E lustre continueranno ad essere per noi e Banche e Cooperative se il legislatore, esaudendo il voto degli agitatori, non si preoccupa, più che essi non hanno saputo fare, del loro benessere avvenire! Un'ultima considerazione, ed ho finito. Quando la libertà del disporre della cosa propria ci incute paura, quando invochiamo maggiori restrizioni sulla nostra volontà, con cosiddetti privilegi che non sono nè utili nè onesti, anzi esiziali a chi vuol bastare a sè stesso, e che ci interdicono, si dia pur ragione a Francesco Crispi, che nel 1888, presidente dei Ministri e sostenitore della insequestrabilità degli stipendi, all'on. Pani che parlò contro, rispondeva che anche lui « avreb- « be voluto dare una completa autonomia agl' im- « piegati, ma che le condizioni dell' educazione ita- « liana non erano tali da poter lasciare libero il « cittadino impiegato ». E Francesco Crispi con tali preconcetti, un pochino umilianti per noi, accettò la limitazione della cedibilità e sequestrabilità al solo quinto, come era già opinione di Minghetti edi Depretis i quali avevano riconosciuto esagerato il principio della insequestrabilità totale; noi scendiamo più giù, piì1 giù; neanche quello, mentre rel' gli altri quattro quinti dello stipendio abbiamo assicurato il pane, neanche quello ci consideriamo capaci di am• ministrare da noi medesimi ! Allo stato delle cose io faccio un voto solo: che il legislatore si affretti a decidere. L'azione degli agitatori e la forma ed il contenuto dell& loro richieste, hanno avuto tale triste ripercussione nel campo del credito onesto e nelle funzioni delle associazioni Mutue e di Previdenza, da arrestare lo sviluppo di queste, da produrre il ristagnamento di quello. Alla coscienza, all'intelletto di V. S. O. vagliare queste mie idee, espresse senza pretese, come dettava dentro e nella visione esatta delle cose, che non sono nè 1·osee nè belle. Non so in Parlamento la sua parola illuminata ed autorevole a quale principio sarà informata, ma qualunque esso si sia, sarà sempre il più giusto, il più equo, il più onesto. Coll'occasione ho l'onore di confermare a V. S. O. sensi della mia perfetta stima e considerazione. Di V. S. O. Dv.mo GENNARO V1TTOR10 Russo Impiegato ferrovie R. M.
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