I() JU\ ISTA POJ 10J ,UrE D1 1'01,ITIC,\ J ETTEJrnE SCIE ·zE SOCIALI « Ci sono a Parigi 400000 persone che a penano « la parola <Il-Ilalibc1·nzionc 11e1·all11arcquella egua- " glia11zache frulla nelle loro teste cs.rllatc. « Da parecchi lnli s'odc dire che la guerra arcbbL' ,, m1 huon 111ezzoper scongiurare il pel'icolo. « i\Ia la guerra non fal'ebbc che affrcttar·c la cat.r- " stl'ofc, e spm·gcrcbbe su tulla la tcrl'a il male, che « ora è ristretto alla F1·ancia. La pl'opagauda del Co- " munismo possiede una lingua ch'ogni popolo capi- " sce: gli elementi cli questo idioma uni,·ersale sono « semplicissimi e facilissimi ad apprendere : fame, in- " vidia, morte». Enrico Heine, ripeto, fu panteista. :\on è qui luogo, indagare, quanta parte questa filosofia più che quella di Hegcl, abbia in tutto il socialismo, e specialmente in quello così detto autopistico. La corrispondenza tra Heine e Enfantin, Chevalicr, Bazarcl, Lassalle, studiata profondamente, a grandi riflessioni porta senza dubbio, pur conclannanclo uomini e sistema. i\on si tratta qui, più d'eguaglianza, derh·ante dall'attività, una, non si tratta d'Idea, ma di i\Iateria. Contrariamente ai materialisti, però Hcinc, vuole il benessere della materia, la materiale felicità clell'in: divitluo, non percllè, come quelli, disprezza lo spirito, ma pL•r·chèla natun1 divina dell'uomo, anche nei fc110111cnicorpornli si 111anifcta, e, rotto cd avvililo il C0l'IJO,imag·i11edi Uio, anche lo spirito lJCrisente. La pai·ola di S. Just: « le pain est le droit d11 pcuplc » cth·cnta « le pain est le clroit dh-in dc l'omme ». l\on si trnlla del dl'itto delrumauitù, ma del tll'itto dh•.ino dcl.l.'uomo- in u11aparola. Anche la tr·i te frase del llazarcl, la quale rapprl'- scnta il principio e la conclu ione di tutti i discorsi <lei vcr·i moderni sf'l'ut.tatt11·idel popolo, « slhrttamcnto dl'll'uo1110pcl' parte <lcll'uomo» vil'11caccolla da llcinc con giubilo, come u11afelice scopel'la. Fin qui pcl'ù; non un passo di più. Accetta lo scopo, ripudia i mezzi: rigetta lulli i pl'ogclli di Uazanl, Cl'ilica ferocemente Louis mane e 1.·" O1'ga11isalio11»; f'u insomma 1111socialista? La 1·ispola è semplice. 111lcso il socialismo secondo la dclinizionc che Prouclhon 11cdiede a quel presidente del tri1Ju11alcnel -t8, E111·ico1lci11cru sociali ta, come lo siamo tutti; dh·cr·- samcnte, no ! 111 tulli j mezzi ))Cl' l'iSohCl'e la (fllCSliOIICsociale ll011l'i(le, COlllCCl'il cd Ì', che utopie Sll',llll', e ln1ttal i di 111ctalisica,JJlll' l'iC0IIOScenduil J)l'0hlcma incalzantr. Fu ))l'SSillliSta '! l\o; sperò Sl'lllPl'l', \'IJIJC H(l11cianclraYYCllil'C. Della questione sociale poi. che J)l'l'l'idc p1·i1110e 11el pr·ogrc so continuo del comuni mo l' 11clleco11dizioni politiche e fi11a11zi,11·ic della Francia, ehhc un eoncctto <lrgno (li CSSl'l'eesaminalo. « La q llCSlÌ0II('ll011conCCl'II('nè lll(' nè J)Cl'S0IIC: " 11èla sosliluzionl' <!ella l'l'puhlJlica alla 111onarchia. " nè la 111odificazio11c<li questa. J~ssa concel'lle soia· « larncntc il materiale bcues Cl'e del popolo. « La 1·cligionepln·amcnlc spiritualistica era nccessa- " l'ia e alulll'c allo,· che una gr-a11pal'le degli uo- " 111inivil'l'Ya nella miseria : solo una religione, così « celeste, a base <li 1111pre111iocd 1111castigo f'uturo, « poten1 esscr·c un freno. « ì\la ora, per i prog..-rssi <lcll'Jncluslr·iae del.l.'Eco- " nomia, 0l'a clc,·c esser possibile ctar·c agli uomini « questo materiale benes ere, e renderli felici in terra». Ecco il grande cinico I Egli avel'a inteso che la questione sociale era sorta prima, come reazione contro l'abuso che la borghesia, nell'ebbrezza della sua vittoria, aveva fatto contro i Yinti e contro coloro pure che alla vittoria aveYano contribuito. « La nuova società borghese nell'ebbrezza del pia- " cere, n1ota in fretta l'ulimo bicchiere, come la vec• « chia nobiltà nel J789. Anch'essa ocle già nel corri- " doio i marmorei passi dei nuol'i Dei, che, senza « picchiare, entreranno nella sala del banchetto ero- " vcsceranno la tavola ». Così anche allora si lrattarn d'una lotta contro l'aristocrazia, intendendo per arislocra.::;ia non più i privilegiati per nascita, ma tutti coloro che vivono a costo del popolo. i\on pare adcliritlura di sentire un socialista moderno che tenga concione? {ln certo effcllo. comr si wclc. dovevano recarlo tutte quelle utopie nel poeta. E la lolla elel'llil r falalc•, 11011alloni incominciata, 111i1clill giol'no in cui Adamo 11011r11solo sulla tena, quella lotw i11clil•i<l11alc e l'amiliar·t·. quella loll,1 cli ll'ilJù. cli razza. che clivc.'ntacli eia se, egli la intuì, la seguì in tulio il suo Sl'olgimrnlo. in 1111ti suoi cpiso<li. lascia11clonl'agli lki la conrlusiorw. :'\on ru 11llJ)l'CSllll[UOS0. ll0ll rnllc e SL'I'prol'ela. La 1•isoh1zionepossibile·! Oh egli sapeva che a<I 1111a1·ifiu·111aq11alu11q11c·, è fl('('('SSar·iolll'('Sllpposlo lilla l'ialJililaziorH'IIHJl':tlt•. ,oi si,11110am111nlali.(li('('Vil,Cl'l'l'hia1110di Silllill'C p1·i11w<li tullo: allol'a soltanto dobbiamo pensare a rif0l'lllC. ;\la allora tutto ci parTù cliver·so. Pur co11osccn(lo11cle soffcrc11zcccl i mali, non accarezzò nè adulò il popolo. (111elpopolo che Thier·s diceva vilepopulacc, Hcinc pr·oclamù sporco, cattivo, sl11pido. Jla porco per mancanza di pane, stupido per· mancanza (!' istruzio11e. 9 Tullo ciò p,•oya il 1111011senso clrlrautor·c clel J\alcliff. Ecco per·chè: A parte la mia pl'OfiHHlacom•i11zio11ct'hC la disii- . g11ag-lianza l' legge di llillllt'a cterllil C ()l'O\'l'ittcnzinlc, l' S('IIZil duhhio Cl'l'I0 che Jr odiCl'fl('(I0lll'illC, che di i11gi11slizie,cli sru1ta1nenlo par·Jano, sul scnlimcnto 1·iposa11tulle. quando pure non invocano Hegcl e C1·isto medesimo. Quanto effetto dehlJano proclu1·1·cin u11animo gio- ,·,111ile,igllill'O(IIIC0l'ildelle leggi li1lali della vita, le più l'0rnaotichc, quanto clft•llo,debbano produrr·c le dislnrtlivc. quelle l'he rinncgono lulto, u coloro che credono di non don·r sperar più, sugli infami e sugli
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